Maratona no-stop a Casarsa della Delizia: a Casa Colussi si legge Pasolini
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- Pubblicato Giovedì, 07 Giugno 2012 10:35
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Il romanzo Il sogno di una cosa di Pier Paolo Pasolini sarà il cuore della maratona di lettura no-stop in cui venerdì 29 giugno, nel giardino interno di Casa Colussi, si cimenterà dalle ore 19 in poi una vera tribù di lettori, pronti ad accogliere l’invito del Centro Studi Pasolini che, con questa nuova e originale iniziativa, prosegue la sua perlustrazione a tappe dentro la stagione friulana del cantore di Casarsa.
Quel romanzo fu infatti concepito tra il 1948 e il 1949, a ridosso e ad eco di tanti fatti e di tante storie umane del dopoguerra nella Destra Tagliamento, cui lo stesso Pier Paolo ebbe modo di assistere e prendere parte. Un periodo giovanile che recuperò anche in seguito, quando nel 1962 rivide e pubblicò quelle sue antiche pagine di romanzo, apponendovi il titolo definitivo e “fingendo” – come scrisse- di calarsi in quello che era stato in Friuli, in mezzo alla sua “meglio gioventù”.
Quel recupero a tanti anni di distanza poteva valere come un nostalgico ritorno memoriale alle atmosfere perdute del Friuli arcaico, contadino e sacrale e a vicende, storiche ed esistenziali, di innocenza tradita. E molti interpretarono in questa chiave il romanzo, che era stato potenzialmente d’esordio come poi di bilancio consuntivo.
Invero, in quei primi anni Sessanta, urgevano anche altri motivi in Pasolini, che già aveva alle spalle i romanzi romani sui “ragazzi di vita”, le riflessioni lirico-meditative delle “Ceneri di Gransci” e della “Religione del mio tempo” e che, tra passione e ideologia e ormai con un piede anche nel cinema, era avviato ad uno scontro sempre più sofferto con la modernità. Nel ritorno al “Sogno”, con un titolo ripreso da un Karl Marx del 1843 non ancora “marxista”, agiva sottotraccia anche la coscienza della fine dell’illusione, proiettata e controfigurata nel Friuli lontano, perduto e, anch’esso, ormai avviato allo stravolgimento. Come in un romanzo di formazione, ma alla rovescia, si disegna così una curva narrativa discendente, che procede dalle immagini corali dell’inizio a tappe crescenti di solitudine, dalle feste vitali di paese allo smarrimento individuale, dai suoni di campana al silenzio. E’ la stessa parabola che, a emblema delle comunità in cui sono inseriti, tra San Vito, Lugugnana, San Giovanni e Casarsa, segna il destino dei tre giovani amici protagonisti, Nini, Eligio e Milio, picari friulani di ingenua vitalità. Tutti approdano ad amari risvegli nel confronto con la realtà: dapprima, nell’emigrazione all’estero, affrontata come un’avventura ma poi risolta in esperienza di cupa delusione, sia in Svizzera, dove va Milio, sia soprattutto nella Jugoslavia titina, dove si recano invece Nini ed Eligio, comunisti per slancio istintivo da “fazzoletto rosso”; e poi, nelle lotte contadine del Friuli contro i possidenti per l’applicazione del Lodo De Gasperi, in una fiammata di rivolta sociale e politica ben presto soffocata.
Il riscatto si scopre dunque una chimera irraggiungibile e la “cosa”, ormai staccata dal suo “sogno”, diventa alla fine dell’affresco narrativo solo il pensiero inesprimibile di Eligio che muore, quando pare che voglia dirla, quella “cosa”: “ma non parlava, non riusciva a dire che cosa fosse”.
Quel congedo funereo, sul fondale lirico della natura che intanto continua nel suoi eterni cicli stagionali, sfuma di disincanto l’elegia del Friuli e della sua “meglio gioventù”, in un romanzo bellissimo e ricco di strati che nel reading del 29 giugno sarà suggestivo ascoltare dal vivo e alla luce del presente. E infatti hanno risposto in tantissimi all’appello a prestare la propria voce a turno per la lettura integrale del testo. Tra tutti, casarsesi e non, giovani e in età, attori e non, noti e meno noti (l’elenco completo sarà diffuso a breve), almeno uno va citato: quel Dino Peresson che si recò davvero nella “rossa” Jugoslavia, salvo scapparne deluso, e che con il racconto di quella sua esperienza, insieme a tanti altri spunti, dette il là all’ispirazione geniale del giovane Pasolini romanziere. Info, Centro Studi Pier Paolo Pasolini, via G. Pasolini 4, 33072 Casarsa della Delizia (pn), tel/fax 0434 870593, e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., www.centrostudipierpaolopasolinicasarsa.it
Anà-Thema Teatro:facciamo che il teatro non sia l'ultima spiaggia!
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- Pubblicato Mercoledì, 30 Maggio 2012 14:45
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Presentata oggi 30 maggio, in un'insolita location, la terrazza dell'hotel Friuli di Udine, la nuova stagione estiva firmata da Anà-thema Teatro giunta alla sua terza edizione.
La ricca serie di appuntamenti con il teatro e l’intrattenimento è “All inclusive” e vuole passare l’idea che “il teatro non sia l’ultima spiaggia!” spiega il direttore artistico Luca Ferri. Chiudiamo una stagione invernale che da ottobre, con la mostra di Gianni Giansanti , a casa Cavazzini, le repliche delle produzioni di “Con le Pesche bianche” e di “Giulietta e Romeo”, fino al grande successo di Capodanno con “Peter Uncino e l’isola che non c’è” ci ha messo in contatto con un pubblico straordinario. Gli appuntamenti con le famiglie, “Le favole a merenda”, le “Cene con delitto” e la prima stagione teatrale al teatro Vittoria di Fagagna ci hanno impegnato molto e tanto faremo ancora. Ma se siamo qui oggi è grazie al pubblico che ci sostiene, e non ci ha mai abbandonato credendo nelle nostre proposte, da quelle orientate al sociale, come il “Progetto Haiti”, all’impegno civile, “la giornata contro l’omofobia”, fino alle serate di intrattenimento di qualità, tra tutte il concerto con una cantante genovese, Roberta Barabino, a Villalta di Fagagna, sabato scorso. Di lei sentiremo parlare parecchio.”
Eureka 2! Si è appena conclusa ma Anà-Thema è pronta per l’estate imminente con appuntamenti riservati ai bambini ed alle famiglie, alla formazione teatrale e agli spettacoli.
Il primo appuntamento è dedicato ai giovanissimi ed è “La Corte dei bambini”, Festival di teatro ragazzi. Tre giornate di eventi e tre diversi spettacoli. Un mini-festival per educare i ragazzi al piacere del teatro, inseriti nel ricco programma di UDINESTATE 2012, da giovedì 14 a domenica 17 giugno, in Corte Morpurgo, alle ore 17.30.
Giovedì 28 giugno, alle 21.00, “Grande Cena con Delitto in Piazza”. Piazza XX Settembre si trasforma in una grande scena in giallo.
Da domenica 1 luglio fino al 30, Sesto Campus teatrale internazionale “Progetto Shakespeare”.
Un Campus per creare un giovane gruppo di lavoro che vivrà e studierà l’arte teatrale, ed affronterà l’esperienza della “compagnia” nella condivisione delle giornate. Il lavoro intensivo si articolerà in 3 settimane di studio sul “Teatro di Shakespeare” in particolare sui suoi personaggi, traendo ispirazione dai capolavori di Caravaggio + una settimana facoltativa gratuita di perfezionamento durante la quale la “compagnia del campus” parteciperà alla realizzazione concreta, insieme agli attori di Anà-thema, di due nuovi spettacoli. La richiesta di partecipazione al Campus quest’anno ha toccato quota 100 richieste.
Sabato 21 e domenica 22 luglio, Anà-Thema Teatro con gli attori del Sesto Campus Internazionale mette in scena “Shakespeare Hotel”. Nelle stanze dell’Hotel Astoria, in Piazza XX Settembre a Udine, i personaggi delle commedie e delle tragedia del grande Bardo rivivono grazie agli attori, in un percorso molto suggestivo, per un contatto intimo, davvero esclusivo con le parole di un insuperato drammaturgo.
Dopo il grande successo di DIVINE nell’estate 2011 debutta IL CASTELLO DELLE FAVOLE.
Il 27, 28, 29 luglio, un altro appuntamento imperdibile con il teatro nella suggestiva cornice del Castello di Udine, straordinario palcoscenico dalla scenografia naturale ineguagliabile. Alle ore 21.00 andrà in scena “Il Castello delle favole”, un viaggio teatrale itinerante tra i personaggi delle favole più belle insieme agli attori di Anà-Thema e agli attori del Campus Internazionale.
Vicino/lontano apre su equità e giustizia
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- Pubblicato Giovedì, 03 Maggio 2012 09:48
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Si apre ufficialmente stasera, 3 maggio alle ore 18.30, davanti alla chiesa di San Francesco, ad Udine, l’ottava edizione di Vicino/Lontano.
I temi della giustizia e dell’equità nelle società moderne, la precarietà e la conseguente difficoltà per le giovani generazioni di progettare il loro futuro, la cultura della sostenibilità ambientale ed energetica ai tempi della globalizzazione (vicino/lontano aderisce insieme al Comune di Udine alla Notte Verde del Nordest) ed il futuro dell’uomo nell’era delle biotecnologi, sono declinati nel corso di sessanta appuntamenti; confronti, incontri, storie, mostre, spettacoli, proiezioni, concerti e presentazioni di libri nei quali interverranno più di cento ospiti, tra scrittori, giornalisti, filosofi, rappresentanti del mondo scientifico, attori, musicisti e artisti.
Alla cerimonia di inaugurazione, questa sera, giovedì 3 maggio, alle 18.30, saranno presenti l’assessore regionale alla Cultura Elio De Anna, per il Comune di Udine il sindaco Furio Honsell e l’assessore alla Cultura Luigi Reitani, il rettore dell’Università di Udine Cristiana Compagno e il presidente di vicino/lontano Alessandro Verona.
Dopo un brindisi benaugurale, alle 19.30, si apriranno le porte di San Francesco per il concerto del Polifonico diretto da Fabiana Noro con l’accompagnamento al pianoforte di Ferdinando Mussutto. Lo storico e pluripremiato coro, che già inaugurò la terza edizione del festival e con cui si rinnova quest’anno la sinergia, eseguirà alcuni pezzi dal suo repertorio.
Prenderà il via alle ore 20.00, il primo dei numerosi dibattiti in programma a San Francesco, “Quale misura per il presente? Un confronto su scienza, democrazia, sostenibilità”, realizzato in collaborazione con la rivista Multiverso, a cui partecipano, moderati da Francesco Marangon, il giornalista Paolo Cacciari, già assessore all’Ambiente e alle politiche giovanili del Comune di Venezia, Gilberto Corbellini, professore di Storia della medicina, Bioetica ed Epistemologia medica alla Sapienza di Roma, e Arnaldo Cecchini, professore di Tecniche urbanistiche all’Università di Sassari.
Al centro della discussione è la ‘misura’, uno dei fondamenti su cui si basa la conoscenza scientifica e a cui è di fatto riconducibile ogni ambito dell’attività umana. Di fronte alla complessità del presente appare indispensabile trovare una nuova alleanza fra scienza e democrazia, ed operare scelte orientate all’etica della responsabilità, dove parole come equità, sobrietà, rigore, partecipazione, sostenibilità siano punto di partenza di ogni progettazione individuale e collettiva.
Alle 21.30, sempre nello spazio San Francesco, un secondo importante confronto dal titolo: “Dove va la filosofia?”. Moderati da Marco Pacini, due personalità di spicco: Pier Aldo Rovatti, che lanciò nel 1984, insieme a Gianni Vattimo, la stagione del postmoderno, dell’ermeneutica e del pensiero debole e lo stesso Ferraris, si confronteranno sui temi del pensiero, che riporta la concretezza della realtà al centro della riflessione filosofica.
Nel pomeriggio di giovedì, alle 18, si apre alla “Galleria fotografica Tina Modotti”, la mostra multimediale Urban Survivors, che rinnova la collaborazione di vicino/lontano con Medici Senza Frontiere, la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente, operativa in oltre 60 paesi.
La mostra, che resterà aperta nei soli giorni del festival, (3-6 maggio) propone le immagini realizzate da cinque grandi fotografi dell’agenzia internazionale "Noor", Pep Bonet, Alixandra Fazzina, Stanley Greene, Jon Lowenstein e Francesco Zizola, nelle baraccopoli di Dhaka (Bangladesh), Port-au-Prince (Haiti), Johannesburg (Sud Africa), Karachi (Pakistan) e Nairobi (Kenya). Agli scatti d’autore si affiancano i contributi video realizzati in collaborazione con la Darjeeling Productions e candidati, per il loro valore, ai Webby Awards, il prestigioso riconoscimento dell'International Academy of Digital Arts and Sciences per i materiali diffusi su internet. Urban Survivors ha lo scopo di mettere in luce e documentare le emergenze umanitarie e sanitarie che MSF affronta nei quartieri degradati delle più grandi città del mondo e al contempo, di sensibilizzare l’opinione pubblica.
UdinEstate 2012: la città diventerà un laboratorio di lettura collettivo
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- Pubblicato Giovedì, 24 Maggio 2012 14:20
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Corre sul filo della scoperta, del leggere e del “farsi leggere” l’edizione 2012 di UdinEstate.
Il cartellone organizzato dal Comune di Udine e diventato ormai inseparabile compagno di viaggio per migliaia di udinesi e turisti durante i mesi estivi, è stato presentato oggi, 24 maggio, alla presenza dell'assessore alla cultura del comune di Udine Luigi Reitani, dell'assessore al decentramento Enrico D'Este e del sindaco prof. Furio Honsell
“La città, ha commentato il sindaco, non è forse una lingua di cui gli abitanti usano quotidianamente i segni? Un testo stratificato e complesso, da scoprire ogni giorno da nuove e diverse inquadrature? Questo sarà UdinEstate 2012, un grande laboratorio di lettura collettivo, della storia urbana e delle sue atmosfere, delle sue dinamiche e del suo presente”.
E' ricco il cartellone pensato per quest’anno è frutto del lavoro dei diversi uffici comunali coinvolti nell’iniziativa, nonché dell’impegno delle tante associazioni ed enti che hanno messo insieme esperienze e forze per dar vita a un programma complessivo di oltre 320 eventi distribuiti in 82 giorni, su un totale di 93 giorni di durata totale della manifestazione.
“Pur scontando la minore disponibilità di risorse, ha spiegato l’assessore Reitani, grazie alla collaborazione tra i dipartimenti del Comune e alle proposte dei soggetti culturali del territorio siamo riusciti a mettere in piedi un programma di ottima fattura, che offre l’occasione di divertirsi in modo intelligente, spesso alla scoperta di aspetti poco conosciuti della nostra città.”
Diverse le sedi scelte per ospitare, dal 30 maggio al 30 agosto, spettacoli, incontri, dialoghi, presentazioni di libri, itinerari e visite guidate, mostre, cinema, eventi sportivi e molto altro ancora. Cuore pulsante sarà la suggestiva corte di palazzo Morpurgo in via Savorgnana, ma i vari eventi troveranno spazio anche sul piazzale del castello, in piazza Venerio, in piazza Matteotti, nelle circoscrizioni, nei parchi, nelle arene della città e, più in generale, in tutto il centro storico di Udine e in molti dei suoi palazzi e scorci più suggestivi. Tanti, oltre trenta, i soggetti culturali del territorio coinvolti, senza contare la biblioteca civica “Joppi”, i musei, la Ludoteca, gli uffici comunali della cultura, sport, politiche giovanili e le circoscrizioni.
Il taglio del nastro è previsto per mercoledì 30 maggio alle 18 a palazzo Morpurgo (in caso di pioggia al Teatro Palamostre) con la presenza di due dei massimi intellettuali italiani, Ermanno Olmi e Claudio Magris, invitati a UdinEstate a presentare, alla presenza dello stesso autore, il libro di Cesare Romiti “La storia del capitalismo italiano”, edito quest’anno da Longanesi. A moderare l’incontro, curato da “Nonino Distillatori”, sarà il giornalista Giulio Giustiniani.
Ma la qualità, la varietà e la continuità dell’offerta di UdinEstate continuerà lungo l’arco di tutti e i tre mesi di programmazione, seguendo sempre il filo conduttore di quest’anno che, come detto, è stato pensato guardando alla città che “legge”, ascolta, guarda, balla, partecipa, si diverte. E, allo stesso tempo, con un occhio attento alla città che è “letta”, che è scoperta, raccontata, mostrata.
In quest’ottica si inserisce una delle novità dell’edizione 2012, ovvero la collaborazione con il Fai e l’associazione Itineraria, che daranno modo di aprire al pubblico alcuni tra i palazzi udinesi più belli, di proporre alcuni itinerari guidati alla scoperta della città.
Altro grande appuntamento, sarà il Festival internazionale degli artisti di strada, proposto per la prima volta in assoluto a Udine il 26 e il 27 luglio. Lungo le vie del centro, dalle 18 alle 23, i buskers (così sono chiamati gli artisti di strada) animeranno il cuore di Udine con tantissimi spettacoli, danze e animazioni per grandi e piccini.
Per quanto riguarda il programma completo della rassegna estiva, è impossibile descrivere qui tutti gli appuntamenti. L’offerta culturale di UdinEstate, infatti, è talmente ampia e articolata da soddisfare ogni palato. Nove sono le rassegne organiche, in gran parte consolidate, inserite nel cartellone, da Dulinvie al festival degli artisti di strada, dal festival della chitarra a quello della cultura russa in Friuli, da Homepage a K3 – Festival del cortometraggio, dal Rally delle Alpi orientali al torneo di calcio a 7 e Udin&Jazz.
Nutrito anche il programma di incontri con i protagonisti della cultura italiana e internazionale. Basti citare, tra i tanti, gli appuntamenti con il poeta friulano PierLuigi Cappello, la danzatrice e coreografa statunitense Carolyn Carlson, il giallista tedesco, ma triestino di adozione Veit Heinichen, lo scrittore e giornalista Claudio Magris (nella serata inaugurale insieme con Ermanno Olmi, Paolo Portoghesi e Cesare Romiti), il fotografo ceco Jan Saudek insieme con la moglie Sarah, per non parlare dell’argentino Rafael Spregelburd, uno tra i giovani drammaturghi più interessanti nel panorama internazionale.
Ma UdinEstate sarà anche all’insegna dei grandi spettacoli. Il piazzale del castello ospiterà infatti Chris Cornell(Udin&jazz, 25 giugno), Nina Zilli (Udin&jazz, 30 giugno), Giovanni Allevi (Azalea, 2 luglio), Marracash (Udin&jazz, 10 luglio), Marco Travaglio (Azalea, 14 luglio), Ambrogio Sparagna e l’Orchestra popolare italiana (Folkest, 15 luglio con la partecipazione straordinaria di Francesco De Gregori). Corte Morpurgo sarà invece la cornice per il concerto di Pharoah Sanders 4et (Udin&jazz, 29 giugno) e per l’inaugurazione della mostra “La pittura di un narratore” di Dario Fo alla presenza del grande premio Nobel (16 giugno). Senza contare l’appuntamento con l’opera in piazza Duomo con la messinscena de “Il Trovatore” di Giuseppe Verdi (Il carro di Tespi associazione Filarmonia, 3 e 5 luglio.
Oltre sessanta, infine, gli appuntamenti proposti in tutta la città, tra spettacoli teatrali, letture sceniche, concerti, dialoghi, conferenze e incontri, per non parlare delle tante serate di cinema all’aperto proposte dalle circoscrizioni, delle 14 mostre allestite nei principali musei cittadini e nei quartieri, dei due eventi speciali della Notte Bianca (11 luglio) e della Festa dell’Udinese con la presentazione della squadra (9 agosto) e dei tanti altri eventi sportivi distribuiti lungo tutta l’estate.
Come già ricordato, il programma di UdinEstate 2012, per cui sono stati stanziati circa 200 mila euro (compreso il sostegno alle rassegne e ai cicli, calcolando le risorse di più assessorati e includendo i costi per le strutture, senza la Notte Bianca e le attività espositive con i loro programmi collaterali), è stato reso possibile grazie alle tante associazioni ed enti del territorio, con il sostegno della Fondazione Crup, il contributo per singoli eventi da parte di Amga, Unipol – Assitalia e Nonino Distillatori, alla collaborazione di Fantoni e Moroso e con la media partnership del Messaggero Veneto.
Per informazioni sul programma completo è possibile consultare il sito internet del Comune di Udine (www.comune.udine.it) o contattare il PuntoInforma telefonando allo 0432 414717.
Piccolo Festival FVG mette in cartellone la follia
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- Pubblicato Lunedì, 30 Aprile 2012 14:44
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Presentato oggi, al teatro San Giorgio di Udine il nuovo cartellone della quinta edizione di Piccolo Festival del Friuli Venezia Giulia. Quest’anno il programma musicale, operistico e teatrale, che debutta il 28 giugno e si chiude il 13 luglio, è ispirato al tema della follia.
Ancora una volta le suggestioni tradotte dal Festival vengono dalla regione in cui Piccolo Festival è nato: il Friuli Venezia Giulia. Il 13 maggio del 1978, veniva approvata dal parlamento italiano la legge 180, da tutti conosciuta come Legge Basaglia, dal cognome del suo fautore, Franco Basaglia: psichiatra brillante, docente universitario autorevole, ma soprattutto medico e scienziato controcorrente.
La sua legge chiuse definitivamente le porte dei manicomi, dando il via a una psichiatria senza più muri, lucchetti, serrature e contenimenti ma con al centro la dignità e la dimensione umana dell’ammalato, visto e inteso senza prescindere dal legame con il tessuto sociale in cui esso vive.
Spiega il direttore del Festival Gabriele Ribis: “La musica ha indagato a lungo il tema della follia e il Friuli Venezia Giulia è stato il territorio privilegiato di un grande cambiamento. Il Festival vuole testimoniare un percorso di civiltà e lo racconterà attraverso la musica, il teatro ed il cinema ma anche la fotografia, cercando di condurre gli spettatori all’incontro festoso con l’arte, tracceremo un percorso dove si intrecceranno le umane fragilità, la storia della nostra terra, nei luoghi che attraverso la cultura diventeranno un autentico balsamo per l’anima. Poi, aggiunge Ribis, c’è un’altra forma di follia di cui gli artisti sono oggi vittime e testimoni. Vince l’idea della cultura come extra, come lusso, passatempo per cui chi fa questo mestiere è ormai considerato un folle, e quindi qualcuno che non è necessario alla società e deve stare ai margini. A me piace ricordare una frase di Carlo Dossi : “i pazzi aprono le vie che poi percorrono i savi”. Ecco il Festival serve anche questo, a ricordare che c’è bisogno, nella vita, della follia dell’arte e dei suoi artisti, della musica e del teatro.”
“Una follia artistica” fortunatamente appoggiata dalla Regione Friuli Venezia Giulia che fin dal primo Festival ad oggi, nella persona dell’assessore alla cultura Elio De Anna da a Piccolo Festival il suo parternariato istituzionale, con le Provincie di Udine, Pordenone e Trieste e ben 13 comuni di: Capriva del Friuli, Faedis, Martignacco, Pradamano, Reana Del Rojale, Remanzacco, San Daniele del Friuli, Tarcento, Tarvisio, Tricesimo, Trieste, Valvasone. Importantissimi i partner privati che sostengono il Festival. Lorenzo Kasperkovits, responsabile Area Mercato di BCC, Federazione Friuli Venezia Giulia, presente alla conferenza stampa, ha sottolineato l’importanza culturale e la ricaduta che il Festival ha sulla regione: nel nostro statuto prevediamo la promozione e la crescita culturale del territorio. I nostri soci avranno accesso a prezzi ridotti a tutti gli spettacoli in cartellone. Dare a molti condividendo il valore della territorialità è la “mission” del nostro istituto.
Un calendario, dal 28 giugno al 13 luglio, diviso in una sezione principale (La Follia) e in una dedicata esclusivamente ai ragazzi (Piccole Follie) declinate entrambe nelle forme della musica, dell’opera lirica, dei concerti, del teatro e del cinema, per un totale di 18 spettacoli con il Concerto-evento “Lagermusik”, alla Risiera di San Sabba, (una prima assoluta), che avrà come protagonista Moni Ovadia e la nuova opera prodotta da Piccolo Festival FVG in collaborazione con FVG Mitteleuropa Orchestra: Il Signor Bruschino di Gioacchino Rossini.
Il cast internazionale della nuova produzione è costituito dai vincitori delle audizioni tenutesi, il 21 e 22 aprile al Conservatorio Tomadini di Udine: l’italiano Nikolaj Pintar per il ruolo di Gaudenzio, la giapponese Yukiko Aragaki per il ruolo di Sofia, lo spagnolo Javier Landete, per il ruolo di Bruschino, il cileno Jaime Canto Navarro, per il ruolo di Bruschino figlio, il triestino Raffaele Prestinenzi per il ruolo di Florville, lo sloveno Tomaz Stular per il ruolo di Filiberto e l’islandese-udinese Svanhildur Rosa Palmadottir per il ruolo di Marianna.
Quattro i concerti in prima assoluta: “Pazzie celebri”, “Natisone/Nadiža” , “Follieder” “Mysterium” oltre al già citato “Lagermusik”,in collaborazione con la Jerusalem Academy of Music e con il Patrocinio ufficiale dell’accademia di musica e danza di Gerusalemme.
Per il teatro, Piccolo Festival si affida alla drammaturgia dello scrittore triestino, Pino Roveredo ed al suo: “Ballando con Cecilia”.
Infine il cinema che ha raccontato la follia umana: Train de vie, Si può fare, e Shine sono i titoli scelti per una programmazione in linea con il tema ispiratore del Festival.
Infine, nella sezione dedicata ai ragazzi tre proposte. L’opera in prima regionale… con “C’era una volta...il Re Tuono”, i Concerti con “Il grande George” ed il Teatro con: “La camicia dell’uomo contento”.
Una programmazione ricca e di alto livello ma già orientata al futuro. Anticipata in conferenza stampa la prossima e prestigiosa collaborazione per agosto 2013, con il Teatro Nazionale da Camera sloveno con la quale Piccolo Festival produrrà un dittico di due intermezzi settecenteschi: “La Dirindina” di D. Scarlatti e “La Canterina”di Hyden, con la regia di Elisabetta Marina e direttore Filippo Maria Bressan.
programma_low.pdf
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13 maggio 2012. Un viaggio dentro la vita di Pasolini in Friuli
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- Pubblicato Domenica, 13 Maggio 2012 16:58
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Una domenica speciale, il 13 maggio 2012, per Casa Colussi di Casarsa della Delizia ed una prima prima tappa nel lungo viaggio di esplorazione dentro la stagione friulana del giovane Pasolini, cui il Centro Studi casarsese dedicherà l’intero progetto annuale di scavo e approfondimento.
Un appuntamento che, inoltre, è stato accolto e inserito nel programma nazionale 2012 di “Case della Memoria”, la prestigiosa associazione toscana che consorzia la miriade di abitazioni-museo legate in tutta Italia al ricordo degli artisti che vi hanno vissuto, da Casa Pirandello ad Agrigento a Casa Pascoli a Barga, e che, proprio nel fine settimana di metà maggio tra il 12 e il 13, ne promuove la visibilità e ne mette in rete l’offerta culturale. E’ con queste credenziali di tutto rilievo che si propone il ricco menu di manifestazioni che appunto, nella giornata del 13 maggio, animerà gli spazi del Centro, già a partire dalle visite guidate previste su prenotazione nella mattinata.
Il clou si concentrerà però soprattutto nel pomeriggio, quando, dalle ore 17, un agile convegno porterà alla luce aspetti inconsueti o poco noti della biografia friulana di Pasolini. Al racconto sulla Casarsa degli anni ’40-’50, ricostruita da Marco Salvadori, direttore della Biblioteca locale e segretario del Centro, seguiranno interventi sulla passione pasoliniana per i treni e sul suo riflesso in scrittura (con Romano Vecchiet, direttore della “Joppi” di Udine); sulla sensibilità plurilinguistica del precoce poeta, attento alla diversa phoné delle varianti dialettali “de cà da l’aga” (con la presidente Piera Rizzolatti dell’Università di Udine); sul rapporto con l’amico ed editore Luigi Ciceri (con la ricercatrice Maura Locantore); sull’illuminante pratica pedagogica del Pasolini insegnante geniale (con il direttore Angela Felice); sulle caratteristiche e sulle costanti del “vocabolario” presente negli scritti casarsesi, in italiano e in friulano, come prima mappatura per una ricognizione lessicale da realizzare nel 2012 (con Piergiorgio Sclippa della Società Filologica Friulana).
Tanti tasselli per il mosaico di una vita da rievocare in una domenica di maggio che poi, alle ore 19.30, sarà chiusa dalla proiezione del servizio Tv “Pasolini e il Friuli”, firmato per la sede regionale della Rai dal giornalista Mario Rizzarelli, presente alla manifestazione. Una visione da non perdere, per chi se la fosse lasciata sfuggire il 5 marzo scorso, quando, per la ricorrenza dei 90 anni dalla nascita del poeta, il filmato fu presentato in anteprima casarsese, dando il via idealmente a questo 2012 di dedica speciale all’indimenticato cantore di cui il Centro Studi si onora di custodire il ricordo e di studiare e valorizzare la parola e il pensiero.
Info, Centro Studi Pier Paolo Pasolini, via G. Pasolini 4, 33072 Casarsa della Delizia (pn), tel. 0434 870593, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., www. centrostudipierpaolopasolinicasarsa.it.