Teatro e scuola: ERT presenta il nuovo progetto al Teatro Nuovo Giovanni da Udine
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- Pubblicato Lunedì, 28 Ottobre 2013 15:43
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Tre giorni di incontri, laboratori e seminari sul rapporto tra la Scuola e il Teatro. È stata inaugurata stamattina, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, alla presenza del direttore dell’ERT Renato Manzoni ( in foto), delle coordinatrici del progetto Silvia Colle e Lucia Vinzi, del presidente della Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine, Tarcisio Mizzau e del il direttore artistico prosa Giuseppe Becilacqua, il tema della quinta edizione di Fare Teatro a Scuola secondo Noi, la manifestazione organizzata dall’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con la Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine, che si svolgerà fino a mercoledì 30 ottobre.
Nel breve arco di cinque anni Fare Teatro a Scuola secondo Noi è diventato un momento di formazione, confronto e dialogo molto atteso da quegli adulti che a vario titolo si occupano di infanzia; insegnanti ed educatori, operatori culturali e teatrali, ma anche genitori e familiari che sono i primi mediatori e promotori di un avvicinamento dei più piccoli ai linguaggi artistici ed espressivi, all’Arte e al Bello, come forma di conoscenza e di relazione con gli altri e il mondo.
Tema conduttore di questa edizione sarà la relazione tra spazio e forma,che sarà approfondito in tre aree di lavoro: la forma, la forma DELLO spazio e la forma NELLO spazio. Ciascun ambitoprevede incontri aperti al pubblico, laboratori brevi (atelier) per gli insegnanti e gli educatori della durata di 3 ore, seminari formativi per gli insegnanti ed educatori della durata di 6 ore.
I lavori si sono aperti ufficialmente nel pomeriggio con l’incontro, alle 14, sul tema “Teatro, spazio abitato dai bambini” a cura degli architetti Laura Squeraroli e Michela Urban.
Dalle 16.30 alle 19.30, invece, si svolgeranno gli atelier “Il gesto che racconta” con gli attori Daniel Gol e Alessandro Nosotti della compagnia Teatro Distinto di Alessandria; “La forma che racconta” con gli artisti Arianna Sedioli e Luigi Berardi del Laboratorio Museo Itinerante Immaginante; “Al limite, cadere” con l’attore Marco Rogante.
Martedì 29 ottobre, dalle 9.15, si terrà l’incontro con Ilaria Tontardini dell’Associazione Hamelin di Bologna sul tema “Raccontare entro i limiti”.
Ricchissimo il programma del pomeriggio: alle 14 l’incontro con Marco Geronimi Stoll su “Le mani che sentono. L’esperienza della forma del suono” e alle 16.30 l’atelier con la scrittrice Chiara Carminati – Premio Andersen 2013 – dal titolo “Poesia open space”.
Dalle 16.30 alle 19.30, inoltre, si svolgeranno i primi incontri dei seminari di approfondimento: “Qui mi piace” a cura dell’attrice Luisa Vermiglio e della scenografa Belinda De Vito sul tema spazio e racconto; “Al limite del gesto” con le attrici Anna Fascendini e Giulietta Bonato della compagnia Scarlattine Teatro di Bergamo; “Il corpo. Una forma del discorso” con l’attrice-danzatrice Maria Ellero.
Il secondo incontro dei seminari si svolgerà mercoledì 30 ottobre, sempre con orario 16.30/19.30.
La mattina di mercoledì 30 ottobre, alle ore 9.15, l’incontro sul tema “Il Teatro, forma da toccare. Un bisogno. Una funzione” con Marco Geronimi Stoll, Ilaria Tontardini e la partecipazione di Giuseppe Bevilacqua.
Alle 14 la presentazione del libro “Parto! Diario di 9 mesi in acqua” scritto da Chiara Carminati e Massimiliano Tappari, alla presenza degli autori. Alle 16.30, invece, Massimiliano Tappari condurrà il laboratorio “Punti di vista. Gli occhi raccontano lo spazio”.
Tutte le attività sono gratuite. I laboratori e i seminari hanno ottenuto il riconoscimento da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale. È ancora possibile iscriversi contattando l’ERT allo 0432.224214 oppure all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Per ulteriori approfondimenti sul programma visitare il sito www.ertfvg.it, sezione teatroescuola.
Fare Teatro a Scuola secondo Noi è organizzata in collaborazione con la Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine, con il riconoscimento e il patrocinio del MIUR - Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca / Ufficio Scolastico Regionale, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Friuli Venezia Giulia, Province di Trieste, Udine, Gorizia e Pordenone, Comune di Udine, AIB - Associazione Italiana Biblioteche.
L’attività fa parte di “Appuntamenti a Teatro”, progetto rivolto alle scuole di Udine promosso e sostenuto dal Comune di Udine in collaborazione con il TIG Teatro per le nuove generazioni del CSS Teatro Stabile di Innovazione del FVG.
Cittadinanza onoraria al poeta Pierluigi Cappello. L'assessore Pirone: un giusto riconoscimento della città di Udine
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- Pubblicato Giovedì, 17 Ottobre 2013 13:11
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Un giusto riconoscimento della città a uno dei più grandi poeti italiani. È quanto ha deciso di tributare la giunta del Comune di Udine, su proposta dell’assessore alla Cultura, Federico Pirone, concedendo al poeta Pierluigi Cappello la cittadinanza onoraria del capoluogo friulano.
“Abbiamo pensato a questo riconoscimento – spiega Pirone – per ribadire il valore profondo della sua persona, del suo straordinario talento e della sua poesia, intesa anche quale capacità pubblica di risvegliare le coscienze e comunicare l’importanza dell’educazione alla poesia e alla sua lettura. In particolare – prosegue l’assessore –, con questo riconoscimento si intende affermare, rispetto ad una società sempre più virtuale e potenzialmente superficiale, il ruolo della poesia e della cultura in generale nella società contemporanea, il valore profondo di un lavoro silenzioso che mira all’essenza delle cose in contrasto con l’assordante e insignificante rumore che ci circonda”.
La cittadinanza onoraria della Città di Udine viene conferita a Cappello per l’altissimo livello della sua espressione artistica e per lo stretto legame della sua vocazione poetica con la terra friulana. Il titolo costituisce un riconoscimento onorifico per chi, non essendo iscritto nell'anagrafe del Comune, si sia distinto particolarmente nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dei diritti umani, dell'industria, del lavoro, della scuola, dello sport.
“Con questo gesto – continua l’assessore alla Cultura – abbiamo voluto riconoscere la capacità di Cappello di porsi quale mediatore fra le generazioni e di farsi interprete di una sfida che, in controtendenza con i modi troppo spesso frenetici della comunicazione odierna, ci induce a riappropriarci della lettura lenta e che, con la straordinaria capacità comunicativa del suo linguaggio poetico, ricuce i fili di un vissuto e di una comunità rivelando il valore pubblico e sociale alla cultura”.
La cittadinanza onoraria conferita dal Comune di Udine è un titolo che da decenni non viene concesso a nessuno. “Proprio per questo motivo – chiarisce Pirone – il fatto di conferirlo ad un poeta, vuole rappresentare il giusto riconoscimento di Udine a chi ha saputo conquistare, con la forza delle sue parole, i più alti premi in ambito letterario. Ora – conclude – stiamo preparando la delibera che sarà portata all’attenzione della prossima seduta del Consiglio comunale per l’approvazione definitiva e, allo stesso tempo, ci piacerebbe coinvolgere Pierluigi Cappello in un progetto culturale di cui stiamo verificando tutte le strade possibili”.
“Udesign compilation”: in mostra i designer del futuro
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- Pubblicato Martedì, 24 Settembre 2013 09:29
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Tavoli, sedute, modulatori di luce: oggetti che sintetizzano estetica e tecnica, ricerca e mercato, teoria e pratica, nel segno del Made in Italy. Sono i lavori dei giovani studenti dell’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Pordenone in esposizione dal 28 settembre (inaugurazione alle ore 18) al 19 ottobre negli spazi dell’Associazione culturale Interazioni di via Della Rosta 46. L’iniziativa, organizzata da Interazioni e curata da Anna Lombardi, affiancata proprio da due giovanissimi studenti dell’Isia, Jessica Boem e Bruno Testa, è la prima di una serie di mostre dedicate al design che verranno allestite nel corso del 2013 e del 2014 dal titolo UDESIGN single (esposizioni personali) o UDESIGN compilation (collettive) e che permetteranno di ammirare i lavori originali e di qualità di alcuni designer che, negli ultimi 30 anni, hanno inciso nella cultura di progetto delle imprese locali e non solo.
UDESIGN compilation rappresenta un ideale collegamento con la mostra UDESIGN allestita nella Chiesa di San Francesco nel 2011: lì, l’intento era raccogliere il meglio del design prodotto in Friuli Venezia Giulia, costituendo la prima mappatura delle aziende di design friulane; “Per questa prima esposizione invece - ha spiegato Lombardi -, abbiamo scelto designer giovanissimi: hanno 20/22 anni perché l’obiettivo è mostrare come il design parta da uno specifico processo di formazione che, ancora di più in un momento di crisi, sappia affrontare sia le tematiche morfologiche orientate alla coerenza delle strutture formali, sia le componenti basiche del progetto (come funzione e tecnologia), sia infine gli aspetti semantici ed estetico-rituali del prodotto industriale”. E questi, infatti, sono i contenuti che emergeranno dalla mostra, attraverso alcuni oggetti che, pur acerbi, già crescono nel solco della grande tradizione del design italiano: “Per rispondere al presente – ha continuato la curatrice -, bisogna imparare a immaginare il futuro. Per questo sono stati scelti gli studenti dell’Istituto pordenonese: all’Isia, infatti, hanno appreso a progettare oggetti in modo sistemico, analizzandone funzione e segno”. Tre anni fa, infatti, l’Isia di Roma, fondata da Giulio Carlo Argan nel 1973, ha creato una sede staccata nel campus universitario di Pordenone, dove da due anni viene organizzata una settimana del design cui partecipano le aziende del territorio: una scuola che rappresenta un’eccellenza nel panorama dell’educazione universitaria friulana e una grande opportunità per i tanti giovani friulani che possono studiare design senza allontanarsi dalle famiglie.
Grado Giallo:tutti gli appuntamenti del festival dedicato al genere giallo-noir
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- Pubblicato Venerdì, 04 Ottobre 2013 09:13
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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“Giallo e media. I Generi del Mistero e i Mezzi di Comunicazione”. Questo il tema di “GRADO GIALLO” 2013, il festival letterario dedicato al genere giallo-noir in programma dal 4 al 6 ottobre sull’isola di Grado (Go). Due le sedi di questa edizione: l’Auditorium Biagio Marin, in via Marchesini 31, e il Cinema Cristallo, in viale Dante Alighieri 29. “Grado Giallo”, il festival letterario dedicato al genere giallo-noir in programma sull’isola di Grado (GO), quest’anno dedicato a “Giallo e media. I Generi del Mistero e i Mezzi di Comunicazione”.Fitto il calendario di appuntamenti, tra letture, incontri con gli autori, spettacoli, ospiti d’eccezione, mostre e spettacoli, cene con delitto e laboratori, che trasformeranno la rinomata località dell’Alto Adriatico nella capitale di uno fra i generi letterari più amati. Quest’anno “GRADO GIALLO” metterà al centro gli scrittori, i giornalisti, gli storici, ma anche le forze dell’ordine e i magistrati, per indagare lo sfaccettato e complesso rapporto tra i generi del mistero e i mezzi di comunicazione di massa. “Sotto la lente di ingrandimento - spiega Elvio Guagnini, docente e presidente del Comitato scientifico del Festival – ci sarà tutto l’universo della comunicazione, dal web alla TV, ma anche le pubblicazioni su carta patinata, in una ricca cornice di approfondimenti che comprendono cinema e teatro”. Venerdì 4 ottobre alle ore 11.00, partenza all’Auditorium Biagio Marin, dove si terrà l’incontro con il saggista e docente di analisi numerica Paolo Zellini, che affronterà “I misteri dei numeri” con i ragazzi, introdotto da Elvio Guagnini. Alle ore 17.00, nella stessa sede, l’inaugurazione ufficiale del festival, con gli interventi delle autorità e la presentazione della 6^ edizione del Festival a cura di Elvio Guagnini e Franco Forte e poi, alle 17.30, il primo appuntamento con Guido Barlozzetti, conduttore di Unomattina Caffè e Gianni Canova preside della facoltà di Comunicazione dello IULM di Milano dove è anche docente di Storia del cinema e Filmologia, sul tema “I generi del mistero e i mass media”. Alle 20.00, nel Ristorante Alto Gradimento in piazza B. Marin, prima cena con delitto - Villa Celeste, con la compagnia “Quelli del delitto” (prenotazione obbligatoria, tel. 0431.877753).Alle 21.00, al cinema Cristallo, conversazione con Cecilia Scerbanenco sul padre, il maestro della narrativa del crimine Giorgio Scerbanenco (1911-1969), seguita dalla proiezione del film di spionaggio di Bruno Mattei “Appuntamento a Trieste” (1988), tratto dall’omonimo romanzo di Scerbanenco, con Toni Musante.Tante le novità della 6^ edizione del festival, il cui Comitato scientifico di Grado Giallo è coordinato da Elvio Guagnini, docente di Letteratura italiana all’Università di Trieste, ed è composto da Franco Forte, direttore editoriale delle collane Mondadori diffuse nelle edicole, e Flavia Moimas, responsabile del Servizio Cultura del Comune di Grado. C’è anche un Workshop di Crime Writing, ovvero un laboratorio su come si scrive una “crime story” sia dal punto di vista narrativo, sia da quello criminologico, per dare ai partecipanti tutti gli elementi per impostare al meglio un “romanzo criminale”. Docenti un pool composto dai più quotati esperti italiani, ovvero i criminologi Simone Montaldo, Armando Palmegiani e Alessandro Gamba. Il workhop prenderà il via sabato 5 e proseguirà domenica 6 ottobre, all’Auditorium Biagio Marin.
Qualche anticipazione sul programma di sabato 5 ottobre: alle 9.30, al Cinema Cristallo, duplice omaggio al critico letterario e storico della letteratura italiana Giuseppe Petronio (1909-2003) e allo scrittore Giuseppe Pederiali, recentemente scomparso. Interventi di Francesco De Nicola, Giulia Iannuzzi, Marina Paladini Musitelli, coordinati da Elvio Guagnini.
Alle ore 12.00 nell’auditorium S. Rocco, a margine mostra “GraDO in giallo“ a cura del DPF di Udine aperitivo con gli artisti del giallo.
Alle 15.30, al Cinema Cristallo, incontro con il Direttore del settimanale “Giallo” Andrea Biavardi, a seguire una serie di presentazioni: si inizia con “Alle radici del male” di Roberto Costantini, segue l’incontro a due con il colonello dei carabinieri Roberto Riccardi “Venga pure la fine” e il magistrato Roberta Gallego (Quota 33), per concludere la serie di presentazioni con Alan D. Altieri (Il ritorno dello Sniper) e Andrea Cappi (Medina. Malastrana).
Un altro tema scottante sotto la lente del festival alle 17.30, quando ci si soffermerà su “Femminicidi e media: parlarne o non parlarne?”, con Cinzia Tani, giornalista scrittrice autrice di programmi televisivi e radiofonici, e Marinella Chirico della Rai regionale.
A seguire appuntamento con un’opera prima, quella di Stefano Caso: “D’amore non si muore”. Alle ore 20.00, al Ristorante Laguna Palace, sarà la volta della “Cena con il Delitto: Villa Celeste”, con la Compagnia Quelli del Delitto (prenotazione obbligatoria, tel. 0431.85612). Alle 21.00, all’Auditorium Biagio Marin la cerimonia di consegna dei Premi Letterari Grado Giallo e Premio Tedeschi, alla presenza del sindaco di Grado Edoardo Maricchio. Il momento ufficiale del festival sarà condotto da Franco Forte, Elvio Guagnini e Veit Heinichen. (gli speciali giurati che tra i cinque finalisti hanno individuato il vincitore del Premio Grado Giallo). La proiezione in prima assoluta assoluta del corto thriller “Qualcuno alla porta” di Marco Giovanetti tratto da un racconto di Sabrina Gregori, aprirà, nella stessa sede alle 21.45 la sezione “Giallo e cinema”.
In arrivo da venerdì a domenica dalle 9.30 alle 19.00 nei Giardini Oransz anche la mostra-mercato del libro giallo a cura delle Librerie Lovat, e la visita guidata, sabato 5 ottobre, alle ore 18.30 con ritrovo in largo S. Grisogono, per andare alla scoperta di “Grado noir”, i luoghi del mistero, con la guida esperta di Roberta Bressan. E c’è anche “Grado Giallo Speciale per i bambini”, a partire da venerdì 4 ottobre, quando alle 15.30 nei Giardini Oransz, l’associazione “La Signora delle Fiabe” presenterà “Il giallo di Piccolo Giallo”, e per continuare sabato 5 ottobre alla stessa ora in Largo San Grisogono, con l’Autobus del Giallo, viaggio immaginario tra storie e racconti misteriosi con la cooperativa Damatrà. Alle 19.00 di sabato nel ristorante “Al Doge”, in via Donizetti 3, la cena dei misteri, a tavola per gustare storie un po’ misteriose sempre con Damatrà (bambini accompagnati, menù fisso e prenotazione obbligatoria al numero 0431.82630).
Pier Paolo Pasolini: prossima la retrospettiva in Estonia
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- Pubblicato Lunedì, 23 Settembre 2013 16:00
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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C’è aria di fibrillazione italiana a Tallinn, in Estonia, dove tra il 3 e il 13 ottobre prossimi si terrà una straordinaria retrospettiva a tutto campo sulla figura e sull’arte di Pier Paolo Pasolini, cineasta, poeta, scrittore, polemista. “La decisione di dedicare un focus speciale a questo grande maestro del ‘900, dopo quello precedente incentrato su Godard – racconta Tiina Savi, direttore artistico del Cinema Sõprusdi Tallinn, ideatore del progetto - risale già al marzo di quest’anno. E con un entusiasmo tale che, quando ci siamo riuniti per la scelta di un nuovo artista , il nostro brainstorming su Pasolini è durato meno di un respiro”. Del resto, che l’interesse pasoliniano, anche nel più profondo nord dell’Europa baltica, sia forte e condiviso è testimoniato dall’autorevole parterre dei partner istituzionali che sono raccolti subito intorno all’iniziativa, fornendo sostegni e patrocini: in primis, il Ministero estone per la Cultura e poi la Commissione Interparlamentare Estone per le Relazioni Estonia-Italia e l’Ambasciata d’Italia in Estonia, con il diretto coinvolgimento dell’ambasciatore Marco Clemente.
Tra gli aderenti e patrocinatori vi è anche il Centro Studi Pasolini di Casarsa, sollecitato già questa estate a progettare e organizzare in sinergia una sezione speciale, mirata a far conoscere la stagione friulana del giovane Pasolini, aspetto poco noto e in Estonia quasi esotico. Tramite e artefice dei rapporti Friuli-Tallinn è stato l’italiano Paolo Girol (tra l’altro, nativo di San Michele al Tagliamento), esperto di sound design, che dal 2008 insegna all’Università e all’Accademia di Musica di Tallinn e fa parte dello staff del Sõprus impegnato nella indagine pasoliniana, insieme a Tiina, all’artista Neeme Külm e a Dénes Farkas, nome di spicco della cultura baltica, dato che è il curatore del Padiglione Estone all’ultima Biennale di Venezia.
Con il suo settoriale angolo visuale, il contributo del Centro casarsase si articolerà dunque in un ventaglio di specifiche proposte collaterali, che in particolare vedranno l’esposizione dell’opera grafica ispirata al Pasolini friulano dell’artista pordenonese Isabella Ceciliot, la presentazione della musica di Giovanna Marini composta per il dramma I Turcs tal Friúl (a cura dell’editore Nota di Udine) e, martedì 8 ottobre, la relazione di Angela Felice sull’esperienza poetica dell’autore de La meglio gioventù.
Il cuore della manifestazione batterà comunque attorno alla visione di dieci esempi della cinematografia pasoliniana che, in collaborazione tra il Cinema Sõpruseil Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale di Roma, in doppia proiezione e con l’introduzione di vari studiosi locali (tra questi, il finlandese Jarmo Valkola e il critico Tristan Priimägi), documenteranno l’originalità tematica e l’evoluzione stilistica del cinema pasoliniano, da Accattone al capolinea di Salò. Tra le pellicole (in programma anche Mamma Roma,Teorema, Uccellacci e uccellini, Medea, Il Vangelo secondo Matteo, l’intera Trilogia della vita), particolare indagine sarà riservata al Fiore delle Mille e una notte, sul quale Gabriel Dettre, pluripremiato regista ungherese, terrà un seminario dal titolo “Pasolini e lo Yemen”. E soprattutto, presso la prestigiosa “Architecture and Design Gallery”, sarà inaugurata il 7 ottobre (durata fino al 13 ottobre) l’esposizione delle meravigliose foto provenienti dal Fondo del maestro Roberto Villa, che, invitato speciale del festival e presente lui pure alla vernice, si intratterrà sul linguaggio filmico di Pasolini, oltre che sul set yemenita e iraniano del Fiore di cui per tre mesi, nel 1973, fu testimone, ricavandone un eccezionale reportage di scatti. Da non dimenticare infine le due iniziative che saranno ospitate presso la medesima Galleria durante i giorni dell’esposizione: la proiezione in loop del docu-film di Giuseppe Bertolucci Pasolini Prossimo Nostro (2006) e la performance attoriale, ideata dal regista estone Marko Raat come originale sincronia live di mezz’ora tra le immagini del film Teorema e il testo dell’omonimo libro, secondo lo spirito della contaminazione interartistica che impronta l’intera manifestazione.
Un Pasolini, dunque, perlustrato nella cornice del suo tempo, dove fu protagonista poliedrico e originale, ma anche valorizzato per la sua permanente attualità, che evidentemente mobilita ondate di adesione anche nelle geografie del mondo più inaspettate. Non per nulla il periodico “Sirp”, il più autorevole settimanale culturale estone, e la rivista di cinema “La strada” dedicheranno dei supplementi speciali di approfondimento sul geniale e amato artista italiano. Vi compariranno, tra vari contributi, un intervento di Angela Felice sul periodo friulano del giovane Pasolini e un articolo sulla Trilogia della vita scritto dal più acclamato regista estone, Veiko Õunpuu (vincitore nel 2007 del Premio Orizzonti al Festival del Cinema di Venezia), insieme all’inedita traduzione in estone di alcune poesie pasoliniane e del noto scritto “corsaro” del 1974 Il romanzo delle stragi, rispettivamentea cura della poetessa Maarja Kangro e della politologa Oudekki Loone. Ma è solo un primo passo, assicurano gli organizzatori di Tallinn, che già pensano ad iniziative e a contatti internazionali ancora più ramificati e più vasti da consolidare in vista del 2015, nel 40.mo anniversario della morte di Pasolini.
Tig, teatro per le nuove generazioni: Il poeta Pierluigi Cappello legge Dante
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- Pubblicato Lunedì, 30 Settembre 2013 12:48
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Chi meglio di un poeta può spiegare e raccontare le immagini, le metafore, lo stile e le figure retoriche del Sommo poeta? Sarà di sicuro per questa ragione che il Teatrino del Rifo ha invitato proprio Pierluigi Cappello (foto in alto con il Presidente Giogio Napolitano alla cerimonia di consegna del Premio De Sica) - poeta Premio Montale 2004 e Premio Viareggio - Rèpaci 2010, a cui pochi giorni fa l’Università di Udine ha voluto attribuire una Laurea honoris causa - ad accompagnare le letture sceniche di D’Ante Litteram Inferno 3-5-26, come d’altra parte lo stesso Dante volle farsi accompagnare da un poeta come Virgilio fra le cantiche della sua Divina Commedia.
Da gennaio 2014 lo spettacolo D’Ante Litteram entrerà nelle classi e nelle aule magne con la missione di appassionare alla poesia di Dante con il suo stile fresco e diretto gli studenti delle scuole superiori di Udine e Provincia che aderiranno alla stagione del TIG Teatro per le nuove generazioni 2013_2014 ideata e organizzata dal CSS Teatro stabile di innovazione del FVG.
Ma intanto gli insegnanti, gli educatori, gli operatori e mediatori culturali potranno farsi un’idea della proposta artistica e del valore culturale e didattico dello spettacolo in occasione di una visione in anteprima a ingresso libero (previa prenotazione chiamando allo 0432.504765 o scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) in programma mercoledì 2 ottobre, al Teatro S. Giorgio di Udine, con inizio alle ore 17.00.
Al centro dello spettacolo D’Ante Litteram ci sono le letture di tre notissimi canti dell’Inferno, la cantica più appassionante e densa di suggestioni dell’opera dantesca. Tre lettori danteschi – gli attori Rita Maffei, Giorgio Monte e Manuel Buttus – si passano la parola attraverso i versi del terzo canto dell’Inferno, la prima soglia della città dannata, per iniziare la discesa fino al canto d’amore per antonomasia, il canto di Paolo e Francesca (quinto canto), giù giù fino all’incontro fra Dante con Ulisse, autentico inno alla conoscenza che innalza l’uomo dai suoi istinti più contingenti. Fra le letture, ci sarà sempre un commentatore d’eccezione come Cappello, pronto a gettare con le sue annotazioni poetiche una luce nuova ai versi e alle terzine di Dante.
Prossimamente, a Udine e a Cervignano del Friuli (in collaborazione con la Biblioteca civica), gli incontri e laboratori di Fare Teatro per fare meglio scuola proseguono con approfondimenti sugli spettacoli Topochef (20 novembre: incontro di preparazione e visita in teatro durante le prove dello spettacolo, 16 gennaio: incontro di approfondimento sugli aspetti di educazione alimentare), Favole al (video) telefono (12-13 febbraio: incontri sulla tecnica del “teleracconto” o digital story-telling con Carlo Presotto), Kome un kiodo nella testa(24-25 e 27-28 febbraio: incontro al termine dello spettacolo a cura di Pino Roveredo), Giungla (18 e 20 marzo:lezione-spettacolo a cura di Roberto Anglisani sulla narrazione e la lettura ad alta voce), La scatola dei giochi (14 aprile e 7 maggio: laboratorio sull’uso del suono e della voce in classe, a cura di Eleonora Ribis). Il ciclo si conclude con un laboratorio di lettura in versi, Vivavoce Poesia, a cura della scrittrice per l’infanzia Chiara Carminati (18-19 febbraio). Ulteriori dettagli al sito: www.cssudine.it
Al via la 22° edizione di Castelli Aperti: sabato 5 e domenica 6 ottobre apertura delle storiche dimore
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- Pubblicato Lunedì, 23 Settembre 2013 15:40
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Non sono mai stati così tanti in un’unica edizione: il 22° appuntamento con Castelli Aperti fa segnare un nuovo record con ben 18 residenze storiche che aprono le proprie porte nell’edizione autunnale grazie all’attività del Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli Venezia Giulia.
Sabato 5 e domenica 6 ottobre ci sarà quindi l’imbarazzo della scelta per i sempre più numerosi appassionati della manifestazione con una novità in più: il Castello Formentini di San Floriano in provincia di Gorizia apre per la prima volta al pubblico.
Ecco i 18 protagonisti che coinvolgono tutte le quattro province della Regione: a Trieste il Castello di Muggia, a Gorizia il Palazzo Lantieri, il Castello di Spessa di Capriva e il nuovo arrivato il Castello di San Floriano, nel pordenonese saranno Palazzo Panigai-Ovio di Pravisdomini, il Castello di Cordovado, Castelcosa (a Cosa di San Giorgio della Richinvelda) e il Palazzo D’Attimis Maniago (Maniago), mentre in provincia di Udine Casaforte La Brunelde (Fagagna), Palazzo Steffaneo Roncato (Crauglio di S. Vito al Torre), il Castello di Arcano, il Castello di Villafredda (Loneriacco di Tarcento), il Castello di Villalta (Villalta di Fagagna), Rocca Bernarda (Ipplis di Premariacco), il Castello di Cassacco, Palazzo Romano (Case di Manzano), il Castello di Prampero (Magnano in Riviera) e il Castello di Susans (Majano).
Il Castello Formentini arricchisce quindi il numero di residenze in provincia di Gorizia: costruito nel XII secolo come parte di un più ampio sistema difensivo imperiale e gravemente danneggiato durante la prima guerra mondiale, il castello è stato perfettamente ristrutturato, adibito a sede museale, location per eventi e sede dell'Associazione di studi Medioevali "Ippolito Formentini". E sarà il proprietario in persona a fare da eccellente guida all’interno delle stanze e del parco del maniero.
Grazie al rinnovato accordo con Confartigianato Udine, anche in questa edizione autunnale all’interno delle residenze si potranno incontrare maestri artigiani al lavoro ed ammirare le loro creazioni: dal restauro di mobili antichi alla ceramica artistica, dalla legatoria all’oreficeria, dall’antica arte del mosaico ai tessuti a telaio.
Ogni proprietario può decidere in base al proprio gusto e alle caratteristiche della propria residenza cosa offrire ai visitatori: ecco allora che alcuni propongono esposizioni d’arte, concerti, spettacoli e speciali degustazioni di prodotti e vini locali. In più, sono proprio i proprietari a trasformarsi in guide d’eccezione facendo in prima persona da Cicerone nelle stanze e nei giardini, raccontando storie, aneddoti e curiosità di quei luoghi senza tempo.
Le visite partono all’inizio di ogni ora; alcuni castelli saranno visitabili solo domenica, altri sia sabato pomeriggio che domenica con il seguente orario: domenica mattina alle 10, 11, 12, sabato e domenica pomeriggio alle 14, 15, 16, 17 e 18.
Parchi e giardini storici: il volume che svela un patrimonio presentato al Museo etnografico di Udine
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- Pubblicato Domenica, 29 Settembre 2013 11:58
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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E' dedicata ai parchi e ai giradini storici della regione, la nuova pubblicazione "Parchi e giardini storici del Friuli Venezia Giulia. Un patrimonio che si svela." Il volume presentato venerdì 27 settembre nel Museo Etnografico di Udine, Palazzo Giacomelli, accoglie in forma divulgativa i risultati di un progetto specifico realizzato dal Centro regionale di catalogazione e restauro dei beni culturali assieme ai "Rotary per la Regione". Un progetto nato nel 2009 per il quale è stato avviato un censimento che individua sulla base di particolare criteri impianti che conservano elementi di storicità e composizioni botaniche di pregio. Il volume, realizzato grazie alla collaborazione con l'ufficio stampa della Regione, è un'opera appassionante tesa a far conoscere e valorizzare alcuni dei tesori "green" più belli del Friuli e mette in evidenza quella che è l'attività del Centro regionale di catalogazione e restauro di Villa Manin impegnata nella testimonianaza, valorizzazione e diffusione di un patrimonio che elenca sino ad oggi 352 persistenze di proprietà pubblica e privata, distribuite in 109 comuni delle quattro provincie. Pregevole il materiale fotografico presente nel volume che non trascura la doppia comunicazione in italiano e inglese, con le testimonianze dei ricercatori coinvolti nel progetto che offre una possibilità di eternità a monumenti concepiti dall'uomo per durare nei secoli che appartengono all'intera collettività della regione Friuli Venezia Giulia
Banville a Pordenonelegge: il ricordo è il tema del mio ultimo romanzo
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- Pubblicato Lunedì, 23 Settembre 2013 09:02
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Con Banville viene subito in mente la grande tradizione irlandese: Beckett, Joyce, Yeats. Anche se l'autore confessa di essersi mosso nel solco tracciato da Henry James, soprattutto. Nell'ultimo romanzo presentato a Pordenonelegge: "Una educazione amorosa" ( Guanda), il tema del ricordo e' principale. "Ma la memoria e il ricordo non esistono, chiarisce l'autore irlandese, vincitore del Brooker Prize, noi non ricordiamo, il passato lo immaginiamo. La domanda che mi sono fatto molte volte e' quando il passato diventa passato? Per usare le parole di Freud e' più importante quello che scegliamo di dimenticare di quello che invece rammentiamo, forse tornare al passato e' anche un modo per fuggire dal dolore". Ci sono poi personaggi che si muovono di vita propria, inuna "Educazione amorosa", ad esempio, ritornano alcuni protagonisti di romanzi precedenti "Eclipse" e "Invenzione del Passato". Per Alexander Cleave l'attore anziano, che sta affrontando il dolore più grande per un uomo, la morte suicida della figlia, mi sono accorto di avere ancora delle cose da dire cosi come della figlia Casey e per Mrs Grey, ( la donna di cui e' innamorato Alexander), potrebbe sembrare perverso, aggiunge ironicamente Banville, mi sono ispirato a mia madre. Se i libri di Benjamin Black” (è l’alter ego che usa quando scrive noir)”cominciano con un’atmosfera, una sensazione di tempo e di luogo, "un libro di Banville", spiega l'autore stesso "comincia nella mia testa con una sorta di tensione, che poi decifro, attribuendole dei personaggi e una trama. "Soprattutto quello che vorrei ricreare nei miei romanzi e' la densita' e il peso della poesia che e' l'unico tipo di arte che prendi o lasci, chiarisce Banville. La prosa voglio che sia muscolare. Della scrittura di Benjamin sono molto orgoglioso, Black e' un artigiano. Lo stile che uso e' il più disadorno e distaccato, che riesca ad ottenere. Come Banville invece sono innamorato dell’aggettivo. Per quanto riguarda l'ambientazione, i personaggi e lo sfondo sono in larga misura generati dal linguaggio. Banville, chiude sorridendo lo scrittore, e' l'artista."
Fabiana Dallavalle