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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Cultura

“Teatro alla moda”, folto pubblico nelle prime settimane. Aperture straordinarie per i villeggianti

“Teatro alla moda”, folto pubblico nelle prime settimane

Passariano (Ud) - A meno di 20 giorni dall’apertura della mostra “Teatro alla moda – costumi di scena” sono già in molti coloro che hanno visitato l’esposizione ospitata a villa Manin. I biglietti staccati sono stati infatti più di 1500, un numero più che soddisfacente e in linea con le aspettative degli organizzatori.

I visitatori provengono da diverse località di fuori regione e del resto d’Italia, di cui circa il 20 per cento è di oltre confine con una grande prese senza di emigranti residenti in Francia. Vista la richiesta proveniente dal pubblico, gli organizzatori della mostra hanno deciso di modificare gli orari di apertura.

“Proprio per venire incontro anche alle esigenze dei tanti turisti presenti nelle spiagge del Friuli Venezia Giulia e del vicino Veneto – spiega il Commissario Straordinario di Villa Manin Enzo Cainero - abbiamo deciso di dilatare gli orari della mostra. Per cui dal martedì al giovedì l’esposizione sarà visitabile dalle 10 alle 18 mentre nei fine settimana – da venerdì a domenica - quando c’è un maggior afflusso di turisti in regione, prolungheremo di tre ore l’apertura portandola fino alle 20”.

Dopo il successo riscosso a Roma, al Museo della Fondazione Roma, a Brescia ai Musei Mazzucchelli, a Milano a Palazzo Morando e a Los Angeles - Beverly Hills, la mostra “Teatro alla Moda - Costumi di scena” è ora a Villa Manin, dove si possono ammirare un centinaio di costumi originali, realizzati per celebri rappresentazioni teatrali e operistiche, insieme a bozzetti e figurini.

Un’occasione per vedere da vicino creazioni uniche come opere d’arte, confezionate da alcuni tra i più importanti stilisti italiani, quali Gianni Versace, Roberto Capucci, Missoni, Valentino, Enrico Coveri, Antonio Marras e Romeo Gigli in un percorso curato da Pierangela Gemignani e Lara Alberti.

Gli abiti sono stati appositamente disegnati per i più grandi interpreti del teatro, dell’opera e della danza contemporanei quali Luciano Pavarotti, Katia Ricciarelli, Montserrat Caballé, Anna Caterina Antonacci, Raina Kabaivanska, Luciana Serra.

L’esposizione si propone come un affascinante viaggio nella produzione teatrale, e si articola in otto sezioni. L’ultima sala espositiva è una “mostra nella mostra” e vuole essere un omaggio a Maria Callas, a cui si aggiunge anche quello dedicato a Pier Paolo Pasolini.

L’iniziativa è promossa da Fondazione Giacomini Meo Fiorot - Musei Mazzucchelli, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Azienda Speciale Villa Manin con la fondamentale collaborazione di Assicurazioni Generali, Fondazione Crup, Fondazione CRTrieste e Fondazione CariGo.

La mostra, aperta fino al 4 novembre, è visitabile dal martedì al giovedì dalle 10 alle 18; da venerdì a domenica dalle 10 alle 20. Chiuso il lunedì.

Le sculture di Paolo Polenghi alla sala Comunale d'Arte

Le sculture di Paolo Polenghi alla sala Comunale d'Arte

TRIESTE - Resta aperta fino al 15 agosto la mostra "Sensi" dell'artista Paolo Polenghi presso la Sala Comunale d'Arte in piazza Unità d'Italia 4 a Trieste.

A rendere omaggio all'arte è Paolo Polenghi con le sue sculture lignee, di creta e di bronzo. Paolo, laureato in architettura a Venezia, oltre ad aver praticato la libera professione, insegna al Liceo artistico 'E. U. Nordio' di Trieste e si esprime con la forma artistica che ora gli è più consona, la scultura. Bene si addice la frase di Roosveelt 'Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni' alla mostra di Polenghi che trascina lo spettatore dai 'sogni' ai 'sensi'. Diamo voce alle sue sculture attraverso le parole dell’autore e gli chiediamo:

Le tue opere prima di diventare quello che realizzi sono un'idea, una forma o un materiale?

Direi che ogni opera ha una sua storia, un suo diverso percorso. Alle volte parti con un’idea: vuoi realizzare un ritratto, magari un viso che ti dice qualcosa. Poi, mentre lo fai, ti vengono in mente altre cose, non sai neanche tu cosa. Soltanto quando è finita l’opera, a volte soltanto anni dopo che l’hai finita, ti rendi conto cosa poteva significare quello che ti è venuto fuori in quel momento.

Dalle opere delle tue donne traspira sensualità ma allo stesso tempo severità...ci racconti qualcosa...

In tutte le nostre espressioni mettiamo un po’ di noi stessi e la natura umana è complessa. Tutti noi conteniamo lati dolci e lati spigolosi e il fatto di accettarci per quello che siamo ci fa stare meglio con noi stessi e con gli altri… sono riuscito a girarci abbastanza  bene intorno?

Con cosa esperimenti prima le tue sculture...da dove parti...legno...creta... bronzo?

Per me la creta è un materiale magico, che ti permette la massima libertà in fase di abbozzo. Puoi togliere, aggiungere, aumentare o diminuire la torsione di un busto, correggere la postura di un corpo. Poi passare al legno ti permette di ottenere una scultura di grandi dimensioni, con cui il fruitore può rapportarsi in modo diverso, più diretto.

Oltre al materiale con cosa incidi le tue donne?

Direi con l’amore ed il rispetto che ho nei loro confronti.

Qualcuno o qualcosa a cui ti ispiri?

Valentina di Guido Crepax ha decisamente segnato in modo indelebile il mio immaginario, e ritorna nel taglio dei capelli ma soprattutto nella spontaneità di porsi verso il mondo.

Ci vuoi raccontare qualcosa del tuo futuro artistico...?

Non vedo l’ora di mettere mano ad una scultura a cui sto lavorando da un bel po’, che mi dà filo da torcere perché è parecchio…contorta.  Ma…evidentemente mi piacciono le cose complicate, e se non mi riescono subito, le affronto con calma e con grande gusto.

La mostra resterà aperta fino al 15 agosto dalle ore 10-13 e 17-20. Info www.paoloplenghi.it

 

 

                                                                 

 

 

 

 

 

 

 

 

Villa Manin palcoscenico della mostra “Teatro alla Moda”

Villa Manin palcoscenico della mostra “Teatro alla Moda”

Seppur abbia già fatto il giro del mondo, la mostra “Teatro alla moda costumi di scena” presentata alla stampa a Villa Manin costituisce una novità assoluta. Dopo il successo riscosso a Roma, presso il Museo della Fondazione Roma, a Brescia presso i Musei Mazzucchelli, a Milano a Palazzo Morando e a Los Angeles - Beverly Hills, l’esposizione è stata appositamente concepita per la sede neopalladiana.

Tra le straordinarie creazioni che si possono ammirare nel suggestivo percorso espositivo spiccano i variopinti costumi di Missoni per Lucia di Lammermoor al Teatro alla Scala  di Milano (1983), le originali creazioni di Romeo Gigli per Il flauto Magico (1995) e i raffinati costumi di Marras per Sogno di una notte di mezza estate (2008). Si susseguono poi abiti meravigliosi appositamente disegnati per i più grandi interpreti del teatro, dell’opera e della danza contemporanei come: Luciano Pavarotti, Katia Ricciarelli, Montserrat Caballé, Anna Caterina Antonacci, Raina Kabaivanska, Luciana Serra.

Ma, rispetto alle precedenti edizioni, sono stati aggiunti costumi e opere mai esposti prima e un’articolazione in sezioni di carattere monografico dedicate ai diversi couturier nel tentativo di proporre un approfondimento tematico per ognuno di essi. Inoltre, a conclusione del percorso di visita, è stata inserita una sezione con straordinari costumi e gioielli di scena quale Omaggio a Maria Callas e un tributo all’artista adottato dalla provincia di Pordenone ossia Pierpaolo Pasolini con i mantelli utilizzati durante la ripresa di Edipo Re.

La mostra è promossa da Fondazione Giacomini Meo Fiorot - Musei Mazzucchelli, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Azienda Speciale Villa Manin con la fondamentale collaborazione di Assicurazioni Generali, Fondazione Crup, Fondazione CRTrieste e Fondazione CariGo.

Come ha avuto modo di sottolineare l’assessore alla Cultura Elio De Anna nel corso della presentazione della mostra, la Regione ha sposato subito l’iniziativa poiché rappresenta un elemento innovativo per Villa Manin. “In questa stupenda cornice – ha detto De Anna – l’arte della moda si sposa perfettamente con la residenza dogale. Ciò che ci ha spinti a dire di si a questa stupenda mostra è il fatto che la moda rappresenta una delle eccellenze del made in Italy capace di richiamare il grande pubblico e il biglietto da visita del nostro Paese nel mondo. Gli abiti disegnati appositamente per artisti del calibro di Luciano Pavarotti, Katia Ricciarelli, Montserrat Caballé, Anna Caterina Antonacci, Raina Kabaivanska, Luciana Serra rappresentano dei “pezzi unici” che di per sé già giustificano la visita alla mostra. Ma è da questi veri e propri prototipi che poi la moda si ispira per la creazione di collezioni raffinate e suggestive che non hanno eguali al mondo”.

Per il commissario straordinario di Villa Manin Enzo Cainero, la dimora dogale si presta ad una molteplicità di settori dell’arte, di cui la moda ne è una rappresentazione a pieno titolo. “Coloro che solitamente sono abituati a vedere qui da noi mostre di quadri e sculture, ora resteranno meravigliati dagli abiti di scena che trovano in queste stanze una loro collocazione “naturale”. Ciò perché al pari della pittura questi abiti sono veri e propri gioielli d’arte capaci di stupire per la loro pregevole fattura e per il significato che essi racchiudono. Abbiamo deciso di allestire questa iniziativa in un periodo dell’anno solitamente non utilizzato per eventi espositivi. Ciò perché il nostro obiettivo è quello di attirare l’attenzione dei turisti che frequentano la nostra regione e le località balneari del Friuli Venezia Giulia; la moda è uno di quei settori di interesse che si sposa con il grande pubblico”.

Oggi, 20 luglio, alle 18 è prevista la cerimonia di taglio del nastro mentre da sabato la mostra è aperta al pubblico. L’esposizione sarà visitabile fino al 4 novembre, dal martedì al venerdì dalle 10 alle 18, mentre il sabato, la domenica e nei giorni festivi dalle 10 alle 19. Chiuso il lunedì.

 

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