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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Le sculture di Paolo Polenghi alla sala Comunale d'Arte

Le sculture di Paolo Polenghi alla sala Comunale d'Arte

TRIESTE - Resta aperta fino al 15 agosto la mostra "Sensi" dell'artista Paolo Polenghi presso la Sala Comunale d'Arte in piazza Unità d'Italia 4 a Trieste.

A rendere omaggio all'arte è Paolo Polenghi con le sue sculture lignee, di creta e di bronzo. Paolo, laureato in architettura a Venezia, oltre ad aver praticato la libera professione, insegna al Liceo artistico 'E. U. Nordio' di Trieste e si esprime con la forma artistica che ora gli è più consona, la scultura. Bene si addice la frase di Roosveelt 'Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni' alla mostra di Polenghi che trascina lo spettatore dai 'sogni' ai 'sensi'. Diamo voce alle sue sculture attraverso le parole dell’autore e gli chiediamo:

Le tue opere prima di diventare quello che realizzi sono un'idea, una forma o un materiale?

Direi che ogni opera ha una sua storia, un suo diverso percorso. Alle volte parti con un’idea: vuoi realizzare un ritratto, magari un viso che ti dice qualcosa. Poi, mentre lo fai, ti vengono in mente altre cose, non sai neanche tu cosa. Soltanto quando è finita l’opera, a volte soltanto anni dopo che l’hai finita, ti rendi conto cosa poteva significare quello che ti è venuto fuori in quel momento.

Dalle opere delle tue donne traspira sensualità ma allo stesso tempo severità...ci racconti qualcosa...

In tutte le nostre espressioni mettiamo un po’ di noi stessi e la natura umana è complessa. Tutti noi conteniamo lati dolci e lati spigolosi e il fatto di accettarci per quello che siamo ci fa stare meglio con noi stessi e con gli altri… sono riuscito a girarci abbastanza  bene intorno?

Con cosa esperimenti prima le tue sculture...da dove parti...legno...creta... bronzo?

Per me la creta è un materiale magico, che ti permette la massima libertà in fase di abbozzo. Puoi togliere, aggiungere, aumentare o diminuire la torsione di un busto, correggere la postura di un corpo. Poi passare al legno ti permette di ottenere una scultura di grandi dimensioni, con cui il fruitore può rapportarsi in modo diverso, più diretto.

Oltre al materiale con cosa incidi le tue donne?

Direi con l’amore ed il rispetto che ho nei loro confronti.

Qualcuno o qualcosa a cui ti ispiri?

Valentina di Guido Crepax ha decisamente segnato in modo indelebile il mio immaginario, e ritorna nel taglio dei capelli ma soprattutto nella spontaneità di porsi verso il mondo.

Ci vuoi raccontare qualcosa del tuo futuro artistico...?

Non vedo l’ora di mettere mano ad una scultura a cui sto lavorando da un bel po’, che mi dà filo da torcere perché è parecchio…contorta.  Ma…evidentemente mi piacciono le cose complicate, e se non mi riescono subito, le affronto con calma e con grande gusto.

La mostra resterà aperta fino al 15 agosto dalle ore 10-13 e 17-20. Info www.paoloplenghi.it

 

 

                                                                 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capo redattore: Tiziana Melloni
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