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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Cultura

A Illegio la mostra "I bambini e il cielo"

A Illegio la mostra

Si apre il 28 aprile la mostra internazionale d'arte "I bambini e il cielo" a Illegio (Ud), in Carnia, borgo ormai famoso per l'altissima qualità delle sue proposte artistiche tanto da essere stato inserito come tappa della prossima visita in regione del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il prossimo 10 maggio. Un tema, quello del mistero dell'infanzia, raccontato nelle iconografie che rappresentano i bambini nella Storia sacra, particolarmente toccante e importante da affrontare.

«L'arte è una via di conoscenza, un modo di avvicinarsi al senso di tutto: i bambini ignorano tante cose, ma a quella conoscenza lì sanno arrivare per intuizione immediata, quasi senza fatica. Nella nostra società mancano i bambini e se prendiamo i bambini sul serio, ci possiamo ancora salvare. Nella società e nella Chiesa».
Le parole sono del presidente del Comitato di San Floriano, mons. Angelo Zanello, che ha presentato la mostra.

«È merito di questo evento aver riportato l'attenzione su una figura e un mondo di valori che sono sempre più minacciati e rischiano di dover essere tutelati: invece il bambino è il centro di tutto, è la vivacità del mondo e lo sa cambiare: i bambini portano tutti noi verso il cielo», ha commentato l'assessore regionale alla Cultura, Elio De Anna, nel corso della presentazione nel centro Paolino d'Aquileia a Udine.

«Se così spesso affrontiamo le conseguenze di una crisi che non è legata solo all'economia ma è anche culturale, lo dobbiamo alla globalizzazione che ha cambiato tutto il mondo e ci ha reso difficile traghettare in questo cambiamento i nostri valori» ha detto ancora De Anna.

La mostra, proposta e ideata dal Comitato di San Floriano, istituzione dell'Arcidiocesi di Udine, gode del supporto di Progetto Culturale promosso dalla Chiesa italiana, assieme a quello della Regione Friuli Venezia Giulia e altre istituzioni (Provincia e CCIAA di Udine, Comune di Tolmezzo, Comunità montana della Carnia e Fondazione Crup) e ha coinvolto una cinquantina di studiosi.

Un'ottantina sono le opere - alcune delle quali inedite e mai prima esposte, specialmente nelle sezioni dedicate alla scultura tra Ducento e Quattrocento italiano - selezionate dalle sedi museali più prestigiose d'Europa. «Oltre alle istituzioni con cui ormai da anni abbiamo potuto costruire una consuetudine al prestito, ogni anno aggiungiamo qualche nuovo interlocutore e questo è un bel segno perché vuol dire che considerano la nostra proposta importante scientificamente e affidabile dal punto di vista organizzativo», ha commentato il curatore, Alessio Geretti.

La mostra, che si inaugura nella Casa delle esposizioni alla presenza del prefetto della Sacra Congregazione per il Culto Divino e la disciplina dei Sacramenti, cardinale Antonio Canizares Llovera, resta aperta fino al 30 settembre 2012.








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“ Oltre-Apiedinudisullasabbia”, personale di Kira De Pellegrin

“ Oltre-Apiedinudisullasabbia”, personale di Kira De Pellegrin

PORDENONE - Sabato 21 aprile,  nell’ex Convento di San Francesco è stata inaugurata la mostra “ Oltre-Apiedinudisullasabbia,” personale d’arte di Kira De Pellegrin che  con la sua opera indaga il rapporto con la Natura e la Cultura nei momenti salienti della vita.  Una mostra di forte suggestione  dove ogni esperienza di vita e le inevitabili  difficoltà esistenziali si trasformano in opere e installazioni in cui la sabbia leggera e le vernici fluide si fissano su porte antiche e su solide lastre di corten, cariche di forza positiva e di apertura verso un oltre sempre rinnovato.

ARTE IN, rivista specializzata di settore, descrive l’esposizione come una vera e propria installazione on-site dove le singole opere creano un panorama autentico ed originale per la stessa location. Anche per questo sono previste delle visite guidate per alcune classi delle Scuole Superiori che potranno  incontrare l’artista per conoscere in modo diretto i nuovi criteri per la lettura dell’arte contemporanea.

Alla partecipata  vernice di apertura l’assessore alla cultura Claudio Cattaruzza  e la critica d’arte Alessandra Santin hanno ribadito il ruolo centrale di eventi  finalizzati alla promozione di una crescita personale e collettiva della società contemporanea

La mostra “Oltre-Apiedinudisullasabbia,” sarà aperta tutti i giorni fino al 1° maggio compreso, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20 tranne al domenica fino alle 19). E’ possibile inoltre organizzare visite fuori orario e guidate. Per maggiori informazioni www.kiradepellegrin.com dove è possibile anche vedere il video del backstage della mostra e dell’inaugurazione.

Foto: E.Fab.

 

 

 








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In mostra gli affreschi della villa romana di Torre

In mostra gli affreschi della villa romana di Torre

Le Stanze Affrescate dalla villa romana di Torre di Pordenone saranno aperte al pubblico presso il Museo Archeologico. Nella nuova sala 16 del Museo Archeologico del castello di Torre, siamo di fronte alla ricostruzione possibile delle decorazioni parietali di due degli ambienti della villa romana di Torre di Pordenone, una delle più lussuose residenze dell'Italia settentrionale d'età augustea. Sono pitture raffinate e preziose che rientrano nel pieno III stile pompeiano (inizi del I sec.d.C.), che un tempo facevano parte della decorazione parietale della villa romana di Torre i cui resti vennero scoperti, lungo le sponde del Noncello, durante gli scavi effettuati dal conte Giuseppe di Ragogna nel 1950-52.

Il nuovo allestimento al Museo Archeologico è quello di ricreare la disposizione di alcuni lacerti di intonaco affrescato in una sequenza "verosimile", e rendere così più comprensibile la lettura dei frammenti più significativi, che finora potevano essere apprezzati solo singolarmente senza una visione d'insieme. Dal primo allestimento del 1952 effettuato dal conte di Ragogna nel salone della sua dimora, il castello di Torre, alle prime esposizioni scientifiche del 1995 e 1996, le esigenze di valorizzare e rendere più comprensibili a un vasto pubblico i lacerti di affresco hanno spinto il Museo Archeologico e la Soprintendenza Archeologica, con il fondamentale contributo di un'esperta del settore, la prof. Monica Salvadori, pordenonese che insegna all'Università di Padova, ad un progetto di riesame dei frammenti (qualche migliaia in totale), intensificatosi nell'ultimo anno (2011).

Con l'inaugurazione della sala dedicata, sabato 21 aprile alle 11, il pubblico potrà trovarsi di fronte a due spaccati di pareti dove i frammenti degli affreschi, molto lacunosi e trovati completamente decontestualizzati, sono inseriti in una ricomposizione possibile dell'impianto decorativo della villa.  Il lavoro di ricostruzione, su indicazione della direzione scientifica, è stato realizzato dall'abilità preziosa di Sergio Salvador.

Una parete si presenta a pannelli monocromi alternati neri e rosso: il rosso che domina la parete era segno di lusso, frutto di materiali molto costosi. La decorazione di questa parete doveva caratterizzare un ambiente privato della residenza.

L'altra decorazione presenta soggetti femminili e maschili, che sguainano la spada o sono feriti, riportando probabilmente a scene di lotta tra Greci e Amazzoni. La scelta del tema dell'Amazzonomachia depone per una stanza di prestigio a carattere pubblico.
La sala è allestita anche con un video di approfondimento multimediale sui vecchi scavi della villa, sui primi allestimenti degli affreschi, sul lavoro di ricomposizione delle pareti delle due diverse stanze, e infine una panoramica virtuale dei molti frammenti che non hanno potuto trovare una collocazione espositiva coerente, a testimonianza della ricchezza e complessità degli ambienti originali della villa romana di Torre.


Affresco Villa romana di Torre





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