Omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza, il tribunale di Trieste: resta in carcere Giosuè Ruotolo
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- Pubblicato Venerdì, 01 Aprile 2016 12:06
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Trieste - Il Tribunale del Riesame di Trieste ha rigettato l'istanza di scarcerazione di Giosuè Ruotolo, il militare campano di 26 anni accusato del duplice omicidio dei fidanzati di Pordenone, avvenuto il 17 marzo 2015.
I giudici si sono espressi dopo circa tre ore di camera di consiglio, in cui erano entrati dopo un'udienza dibattimentale che si era protratta per quasi dodici ore.
Accolta invece l'istanza presentata dalla fidanzata di Ruotolo, Rosaria Patrone, che si trovava ai domiciliari nella propria abitazione di Somma Vesuviana (Napoli) con l'accusa di favoreggiamento e tornata ora in libertà.
All’udienza ha preso parte anche Ruotolo, accompagnato nel capoluogo giuliano dalla Polizia Penitenziaria dal carcere di Belluno dove è ristretto dallo scorso 7 marzo.
Presenti anche l'avvocato di Giosuè Ruotolo Roberto Rigoni Stern e l'avv. Cosantino Catapano, il difensore di Rosaria Patrone.
Rigoni Stern, interpellato dall'Agenzia di stampa Ansa, ha così commentato la sentenza: "Riteniamo che non ci fossero i presupposti per le esigenze cautelari, ma prendiamo atto della decisione del Riesame e attendiamo le motivazioni per vagliare l'eventuale impugnazione proponendo ricorso per Cassazione".
"Penso che i giudici non se la siano sentita di sovvertire in questa fase un enorme impianto accusatorio che poggia sul lavoro investigativo di un anno, preferendo demandare al Tribunale di entrare nel merito" ha aggiunto il legale.
"Siamo persuasi che in quella sede le nostre argomentazioni, che abbiamo espresso oggi per la prima volta, dopo aver finalmente avuto accesso agli atti, avranno la meglio".
Delinquenza in aumento: a Pordenone un incontro tra Confcommercio e Prefettura
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- Pubblicato Martedì, 22 Marzo 2016 17:35
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Pordenone - Questione sicurezza in primo piano per il settore del commercio. A Pordenone il 22 marzo si sono incontrati con il prefetto, Maria Rosaria Laganà, i vertici dell’Ascom-Confcommercio rappresentati dal presidente provinciale Alberto Marchiori e quello mandamentale Aldo Biscontin.
Un incontro che fa seguito al recente preoccupante aumento di furti e attività criminose sul territorio provinciale e che ha accresciuto i timori degli operatori commerciali. La rapina di Natale, in pieno centro storico a Pordenone, è stato un forte segnale che anche le zone ritenute sicure sono diventate vulnerabili.
Dal canto loro i rappresentanti delle forze dell’ordine hanno confermato la volontà di procedere a un’intensificazione dei controlli attraverso un presidio costante che possa garantire una maggiore sicurezza alle imprese commerciali e ai cittadini. Nel corso dell’incontro sono state gettate le basi per una serie di iniziative di prevenzione per altro condivise con l’associazione di categoria e già avviate a suo tempo con lusinghieri risultati.
L’Ascom-Confcommercio si attiverà, poi, per proporre nuovamente, a livello provinciale, una serie di incontri informativi sulla corretta gestione delle criticità; nonché sulle modalità di credito agevolato per l’acquisto e l’adeguamento degli impianti di sicurezza, quali sistemi di videosorveglianza, casseforti e vetri antisfondamento.
Nel programma di interventi è stato ipotizzato anche il censimento degli impianti di videosorveglianza che risultano essere spesso utili e determinanti nelle indagini di crimini perpetrati sul territorio.
Qualora questa esperienza darà risultati concreti i partecipanti a questo tavolo sulla sicurezza si sono dichiarati favorevoli a portarlo sul resto del territorio regionale.
In questo momento difficile l’Ascom ricorda che è ancora attivo il protocollo d’intesa, chiamato Securshop e siglato dal ministero dell’Interno e Confcommercio nazionale, che prevede la possibilità di collegare particolari sistemi antirapina direttamente con le centrali operative della questura e dei carabinieri.
Due gravi incidenti sul lavoro nel Pordenonese. Conseguenze fortemente invalidanti per le vittime
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- Pubblicato Martedì, 15 Marzo 2016 13:17
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
Pordenone - Lunedì 14 marzo si sono verificati due gravi incidenti sul lavoro nel Pordenonese, che hanno purtroppo comportato conseguenze fortemente invalidanti per le vittime.
Il primo è avvenuto alle 9 di mattina, ad Anduins di Vito d’Asio.
L’autista di un mezzo pesante, intento a scaricare alimentari per la locale mensa scolastica, è stato schiacciato dal proprio camion, che probabilmente non aveva il freno a mano inserito.
Soccorso dal personale del 118 della postazione di Pradis, l’uomo, 53 anni, di Grisignano di Zocco (Vicenza), dipendente della “Trans due” di Camisano Vicentino, è stato successivamente trasferito in elicottero all’ospedale di Pordenone.
Per la gravità dello schiacciamento, i medici sono stati costretti ad amputargli una gamba, mentre l’altra ha riportato fratture plurime. Il paziente non è comunque in pericolo di vita.
Secondo incidente nel pomeriggio a Zoppola. Un contadino di Poincicco, M.P., di 52 anni, per cause ancora al vaglio degli inquirenti, si sarebbe impigliato in un giunto cardanico mentre tentava di collegare degli attrezzi agricoli, tranciandosi il braccio.
Da solo ha allertato i soccorsi riuscendo anche a raggiungere la strada, dove è stato notato da un passante, che ha recuperato l'arto ed ha informato il 118.
Trasportato d'urgenza al Santa Maria degli Angeli di Pordenone, l'uomo è stato sottoposto ad un intervento chirurgico nel tentativo di riattaccare il braccio. Purtroppo le condizioni dell'arto erano tali che l'équipe chirurgica specializzata in tale tipo di interventi, nonostante ogni sforzo profuso, ha dovuto desistere. Le condizioni della vittima restano gravi.
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