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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Travolge un ciclista e fugge, arrestato un giovane pirata della strada ad Azzano X

Travolge un ciclista e fugge, arrestato un giovane pirata della strada ad Azzano X

Pordenone - I Carabinieri di Sacile con i colleghi della Stazione carabinieri di Azzano Decimo hanno effettuato il primo arresto in provincia di Pordenone per il nuovo reato del codice penale (art. 590 bis ) "lesioni personali stradali gravi" a seguito di incidente stradale, contestando inoltre l'omissione di soccorso e la guida sotto l'influenza di droghe.

Si tratta di un giovane originario di Motta di Livenza, residente a Pasiano di Pordenone, con precedenti per stupefacenti e guida in stato di ebbrezza alcolica, che nella serata di lunedì 25 aprile ha investito un ciclista (che ha riportato ferite gravi), fuggendo senza soccorrerlo.

Il ciclista è stato travolto dall'auto mentre percorreva la strada regionale n. 251. L'autista è fuggito ma poi si è costituito ai carabinieri i quali hanno accertato che la patente di guida era scaduta e che guidava sotto influenza di sostanze stupefacenti.

Il ciclista ha riportato vari traumi ma non sarebbe in pericolo di vita.

Dopo la convalida dell'arresto, il giovane è stato rimesso in libertà.

Il corpo senza vita di un 17enne trovato sotto il ponte del Giulio a Maniago

Il corpo senza vita di un 17enne trovato sotto il ponte del Giulio a Maniago

Pordenone - Il corpo privo di vita di un giovane di 17 anni è stato ritrovato nella tarda serata di mercoledì 20 aprile sul greto del Cellina, sotto il ponte del Giulio, nei pressi di Maniago (Pn).

Il giovane, residente a Maniago, si era recato sul posto in bicicletta dopo aver trascorso qualche tempo con degli amici.

Alcuni passanti hanno notato il ragazzo nei pressi del ponte. Secondo quanto si è appreso, avrebbe inviato un messaggio con il cellulare ai genitori.

Sono intervenuti i carabinieri di Maniago e i Vigili del Fuoco.

Ricordate con un concerto Touria e Hiba, mamma e bimba vittime del marito-padre Abdelhadi Lahmar

Ricordate con un concerto Touria e Hiba, mamma e bimba vittime del marito-padre Abdelhadi Lahmar

Pordenone - Sono state ricordate domenica 17 aprile con un evento speciale dove erano protagoniste solo la poesia e la musica, portatrici di un linguaggio universale e senza confini.

Dopo un anno dalla loro uccisione, Touria e Hiba, ormai note come la mamma e la bimba, vittime del padre-marito Abdelhadi Lahmar, sono divenute il simbolo di tutte le donne vittime di violenza di genere in un duplice evento che ha preso il nome da una poesia di Emily Dickinson “…. E si gettano farfalle in silenzio…” realizzato dall’associazione Voce Donna di Pordenone in collaborazione con il Comune di Pordenone, la Commissione regionale pari opportunità e la Carta di Pordenone.

Nessun discorso ufficiale, nessun saluto istituzionale, la celebrazione si è svolta in un’atmosfera intensa e commovente sulle note della musica composta per l’occasione da Massimo De Mattia e Romano Todesco, con la voce di Fabiano Fantini, intenso interprete del testo “La sposa” di Mauro Covacich e i poeti del gruppo Majakovskij fra i quali Giacomo Vit e Renato Pauletto che hanno letto alcuni testi del poeta Amaruk.

Sul palco tutto volutamente al maschile (gli uomini sono determinanti nel portare un cambiamento culturale contro la violenza di genere), all’interno del chiostro della biblioteca civica, mentre il sole concedeva uno squarcio di sereno fra nuvole grigie, i cittadini si sono raccolti in composto silenzio ascoltando i testi e la musica uniti fra loro in un dialogo universale.

Al termine, un unico intenso applauso ricco di partecipazione.

La giornata si è conclusa in serata, all’Auditorium della Regione, presenti per l’occasione una ventina di donne originarie del Marocco, nello spettacolo al quale hanno preso parte Adil Kardady, Maria Laura Di Fabio, Fabio Fantin, il Gruppo Majakovskij, Carla Manzon, Elisa Santarossa, Wasaka Sayna Islam e per le musiche ancora grandi interpreti: Romano Todesco, Massimo De Mattia e al piano Mario Scaramuzzi.
 

 

 

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