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Il sorriso vien mangiando: Luca Manfè e i giovani del CRO insieme per la ricerca
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- Categoria: Salute
- Pubblicato Sabato, 30 Agosto 2014 15:20
- Scritto da Loredana Barresi
Aviano - Area Giovani e Gruppo Giovani Ricercatori del CRO di Aviano, con il patrocinio della Fondazione CRO Aviano onlus, organizzano l'evento "Il sorriso vien mangiando", una cena il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza all'Istituto oncologico, a sostegno delle attività clinico-assistenziali dell'Area Giovani del CRO e delle iniziative istituzionali degli YRCA (Young Researchers at CRO Aviano).
La cena si terrà il 10 Settembre, dalle ore 19, presso il ristorante Villa Policreti, a Castello di Aviano, che per l'occasione metterà a disposizione gratuitamente locali e staff. Ai fornelli Luca Manfè, chef avianese vincitore della passata edizione di Masterchef USA, aiutato dai ragazzi dell'Area Giovani del CRO, che collaboreranno nella preparazione del menù.
Le prenotazioni possono essere fatte entro il 5 settembre scrivendo all'indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. . Il contributo minimo di partecipazione è di 35 euro.
Come si legge sul sito dedicato, l' Area Giovani del CRO è "un'area all'interno del Centro di Riferimento Oncologico (CRO) di Aviano (PN) dedicata alla cura degli adolescenti e giovani adulti (14-24 anni) con tumore. La sua peculiarità è quella di essere una struttura volta verso l'esterno, al di là delle sue stesse mura. Si tratta di un'area che cerca di gestire una situazione tanto particolare quanto delicata fornendo un'assistenza "su misura" non solo a livello sanitario, ma anche relazionale. La si potrebbe definire una sorta di "progetto partecipato", proprio perché tanti suggerimenti e tante idee vengono dai giovani pazienti. Non è un reparto tradizionale, ma uno spazio multidisciplinare in cui convergono differenti figure professionali il cui obiettivo comune è quello di fornire un'assistenza idonea per i ragazzi."
Che cos'è l'YRCA ce lo spiega Mauro Mazzocut, giovane ricercatore al CRO: "L'YRCA è un gruppo informale auto-organizzato formato dai ricercatori precari del CRO. Vi aderiscono giovani professionisti provenienti da aree scientifiche diverse: biologi, biotecnologi, fisici, chimici, tecnici di laboratorio, psicologi, statistici, farmacisti, informatici e bibliotecari. Il nostro gruppo, con il supporto della Direzione Scientifica, ha l'obiettivo di dare visibilità e promuovere il lavoro dei giovani ricercatori del CRO, organizzando attività ed eventi a carattere scientifico che contribuiscano alla diffusione di conoscenze all'interno e all'esterno dell'Istituto."
Tra gli ambiti di ricerca c'è, ad esempio, quello delle bioimmunoterapie, nel quale si inserisce il gruppo di cui fa parte Damiana Antonia Faè (altra "giovane ricercatrice") che ci spiega: "Si tratta di prelevare i linfociti dal paziente, addestrarli a uccidere solo le cellule maligne e reinfonderli poi nel paziente (come già viene fatto con successo per le linfoproliferazioni post-trapianto)".
La serata, presentata dal giornalista enogastronomico Fabrizio Nonis, sarà animata dal duo comico I Papu e dal fumettista pordenonese Federico Cecchin, che realizzerà le caricature degli ospiti della serata.
Dopo la cena si terrà una pesca di beneficienza con ricchi premi. Dalle 21:30 l'ingresso è libero e una percentuale delle consumazioni sarà destinata al CRO.
Consiglio regionale: riforma sanitaria al centro della discussione. Tre le proposte di legge
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- Pubblicato Mercoledì, 27 Agosto 2014 16:04
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Trieste - Dopo la pausa estiva, è ripresa da lunedì 25 agosto l'attività del Consiglio regionale. In calendario uno dei nodi centrali dell'attuale amministrazione: la riforma sanitaria.
Mercoledì 27 agosto è iniziata nella 3ª Commissione permanente l'illustrazione di tre proposte di riforma:
- il disegno di legge n°59, di iniziativa della Giunta, riguardante il riordino dell'assetto istituzionale e organizzativo del servizio sanitario regionale e le norme in materia di programmazione sanitaria e sociosanitaria;
- la proposta di legge n°60 di iniziativa del consigliere Renzo Tondo, concernente la revisione dell'assetto istituzionale delle Aziende per i servizi sanitari del Friuli Venezia Giulia e l'istituzione dell'Azienda unica per i Servizi sanitari regionali e la riorganizzazione del Servizio sanitario regionale;
- la proposta di legge n°61, presentata dai consiglieri del Gruppo di Forza Italia, primo firmatario il capogruppo Riccardo Riccardi.
Il presidente della Commissione, Franco Rotelli (Pd) a inizio seduta ha dato la parola all’assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca, affinché potesse illustrare il disegno di legge della Giunta, soffermandosi in particolare sulle novità rispetto alla bozza presentata lo scorso 31 luglio.
"Una riforma urgente, che richiede la revisione della rete ospedaliera a vantaggio di un’assistenza territoriale più forte, con 100 milioni di risorse spostate dagli ospedali al territorio secondo un percorso graduale" ha ribadito l’assessore.
A chi si chiede perché rivedere la sanità, Telesca risponde che è un problema di costi, ma non è solo una questione di tagli: si tratta di utilizzare al meglio le risorse, spostandole dall’assistenza ospedaliera ai reali bisogni del cittadino.
"Oggi la rete ospedaliera è ridondante, va riformulata - ha detto l'assessore -. I distretti diventano il fulcro delle attività primarie, come primari diventano i medici di famiglia, che saranno chiamati a rivedere il loro modo di lavorare".
Riferendosi a un esempio di risorse ben spese, Maria Sandra Telesca ha ricordato che il punto nascita di Gorizia, chiuso perché non aveva più di 200 parti all’anno, costava 2 milioni di euro che sono subito stati riconvertiti per raddoppiare il sistema infermieristico delle équipe territoriali.
"Assistenza sanitaria – ha concluso l’assessore – significa assistere il cittadino in tutte le fasi della sua malattia, nonché puntare alla domiciliarità e alla residenzialità".
È stato quindi illustrato il testo firmato dal consigliere ed ex governatore Renzo Tondo: "Revisione dell’assetto istituzionale delle Aziende per i Servizi Sanitari del Friuli Venezia Giulia. Istituzione dell’Azienda Unica per i Servizi Sanitari Regionali e riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale".
"Un testo asciutto e incisivo – ha esordito Tondo – che si compone di 11 articoli, contro i 52 del ddl della Giunta che risulta in molti punti ridondante. Ho presentato questa proposta considerando che abbiamo davanti 3 anni e mezzo di legislatura per fare alcune scelte coraggiose presenti nel mio testo più che in quello della Giunta – ha precisato il consigliere illustrando i capisaldi del provvedimento, che prevede un nuovo modello istituzionale con la costituzione dell’Azienda unica (AUSSR) priva di ospedali, e la revisione della rete ospedaliera".
Ha quindi preso la parola Riccardo Riccardi (FI), primo firmatario della proposta di legge presentata dal Gruppo consiliare di Forza Italia. Una proposta che il capogruppo ha definito "intermedia" tra quella della maggioranza e l’impostazione contenuta nel pdl di Renzo Tondo.
Perno del provvedimento: la riorganizzazione dell’architettura istituzionale. La norma presentata verte dunque su una sola Azienda sanitaria territoriale – comprensiva degli ospedali di rete – su due Aziende ospedaliero universitarie di Trieste e di Udine, sull’Azienda ospedaliera pordenonese nella sua attuale configurazione e sui due IRCSS, Cro e Burlo.
La Commissione procederà nei prossimi giorni alle audizioni. I primi ad essere ascoltati sono i presidenti del Consiglio delle autonomie locali, della Conferenza permanente per la programmazione sanitaria e sociosanitaria regionale, di sanità-ANCI, delle Assemblee dei Sindaci di ambito distrettuale.
Le audizioni - lunghissimo l'elenco di soggetti chiamati a esprimere la propria posizione - proseguiranno anche in altre giornate, sia al mattino che al pomeriggio: già programmati gli interventi di giovedì 28 agosto e, poi, di martedì 2, mercoledì 3 e giovedì 4 settembre.
L'esame dei contenuti impegnerà la III Commissione nelle due settimane successive. Sono state fissate le giornate del 9 e 10 e del 16, 17 e 18 settembre, per arrivare al vaglio dell'Aula che si riunirà il 30 settembre e l'1 e 2 ottobre.
Virus Ebola, in Friuli Venezia Giulia c'è una task force per eventuali situazioni di rischio
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- Pubblicato Sabato, 02 Agosto 2014 17:27
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Udine - Mentre cresce l'allarme per il virus Ebola in Africa occidentale, resta alta l'attenzione anche in Europa. Pur essendo bassissimo il rischio di estensione dei focolai di febbre emorragica da virus Ebola in Italia, la Regione Friuli Venezia Giulia ribadisce di essere in grado di far fronte a eventuali situazioni di rischio.
Le strutture individuate per ricoveri di casi ad alta contagiosità sono le unità di infettivologia degli ospedali di Trieste e di Udine, che hanno tutti gli standard previsti dai protocolli internazionali.
In Friuli Venezia Giulia c'è una task force multidisciplinare composta da infettivologo, referente del laboratorio di virologia, del dipartimento di prevenzione e delle direzioni sanitarie ospedaliere, dei pronti soccorsi/aree di emergenza, pediatri e dall'organo istituzionale deputato alla comunicazione.
Il gruppo, coordinato dalla Direzione Salute, è in grado di dare in tempo reale risposte su assistenza, profilassi, trasporti, cura, degenza, trattamento farmacologico, smaltimento rifiuti.
Il gruppo si avvale della collaborazione della Protezione Civile, delle Prefetture e degli organismi ministeriali addetti alla Sanità Marittima, Area, Portuale e di Confine per gestire in modo coordinato vie di ingresso (porto, aeroporto ecc.) in regione, anche con l'eventuale supporto delle forze dell'ordine.
La diffusione del virus Ebola in Italia è tuttavia "improbabile". Lo afferma la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) in una nota del 1° agosto. A sostegno di questa affermazione, scrivono gli esperti, si ricorda che i focolai di infezione si generano attraverso la trasmissione del virus da parte di un animale ospite in aree prossime alla foresta, lontane da aree metropolitane e dagli aeroporti internazionali.
Inoltre la malattia si manifesta nella maggioranza dei casi con gravi sintomi che obbligano il malato al letto e ne impediscono gli spostamenti. Tenuto conto anche della relativa brevità dell'incubazione, l'ipotesi che l'infezione possa giungere via mare con persone che, partite dalle zone interessate dall'epidemia, abbiano attraversato il nord Africa via terra per poi imbarcarsi verso l'Europa è destituita di fondamento.
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