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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Virus Ebola, in Friuli Venezia Giulia c'è una task force per eventuali situazioni di rischio

Virus Ebola, in Friuli Venezia Giulia c'è una task force per eventuali situazioni di rischo

Udine - Mentre cresce l'allarme per il virus Ebola in Africa occidentale, resta alta l'attenzione anche in Europa. Pur essendo bassissimo il rischio di estensione dei focolai di febbre emorragica da virus Ebola in Italia, la Regione Friuli Venezia Giulia ribadisce di essere in grado di far fronte a eventuali situazioni di rischio.

Le strutture individuate per ricoveri di casi ad alta contagiosità sono le unità di infettivologia degli ospedali di Trieste e di Udine, che hanno tutti gli standard previsti dai protocolli internazionali.

In Friuli Venezia Giulia c'è una task force multidisciplinare composta da infettivologo, referente del laboratorio di virologia, del dipartimento di prevenzione e delle direzioni sanitarie ospedaliere, dei pronti soccorsi/aree di emergenza, pediatri e dall'organo istituzionale deputato alla comunicazione.

Il gruppo, coordinato dalla Direzione Salute, è in grado di dare in tempo reale risposte su assistenza, profilassi, trasporti, cura, degenza, trattamento farmacologico, smaltimento rifiuti.

Il gruppo si avvale della collaborazione della Protezione Civile, delle Prefetture e degli organismi ministeriali addetti alla Sanità Marittima, Area, Portuale e di Confine per gestire in modo coordinato vie di ingresso (porto, aeroporto ecc.) in regione, anche con l'eventuale supporto delle forze dell'ordine.

La diffusione del virus Ebola in Italia è tuttavia "improbabile". Lo afferma la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) in una nota del 1° agosto. A sostegno di questa affermazione, scrivono gli esperti, si ricorda che i focolai di infezione si generano attraverso la trasmissione del virus da parte di un animale ospite in aree prossime alla foresta, lontane da aree metropolitane e dagli aeroporti internazionali.

Inoltre la malattia si manifesta nella maggioranza dei casi con gravi sintomi che obbligano il malato al letto e ne impediscono gli spostamenti. Tenuto conto anche della relativa brevità dell'incubazione, l'ipotesi che l'infezione possa giungere via mare con persone che, partite dalle zone interessate dall'epidemia, abbiano attraversato il nord Africa via terra per poi imbarcarsi verso l'Europa è destituita di fondamento.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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