Procede l'iter della riforma sanitaria regionale: più assistenza territoriale e meno burocrazia
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- Categoria: Salute
- Pubblicato Martedì, 29 Luglio 2014 18:27
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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FVG - L'iter della riforma della sanità regionale procede celermente, con l'incontro dell'assessore alla Salute Maria Sandra Telesca con il Consiglio delle Autonomie locali, avvenuto il 28 luglio a Udine, che ha visto una sostanziale approvazione del progetto complessivo.
La riorganizzazione tiene conto dei cambiamenti radicali nella composizione della popolazione, avvenuti negli ultimi 30 anni. Nel 2030 saranno 366.225 le persone con più di 65 anni (28,5 per cento della popolazione totale) e 71.960 quelle con più di 85 anni (5,6 per cento). Ci saranno tre ultrasessantacinquenni ogni due persone sotto i vent'anni.
I calcoli elaborati dalla direzione centrale Salute dellla Regione stimano che oggi il 5 per cento della popolazione determina il 50 per cento dei costi totali. Di fronte a questa situazione, la "riforma è urgente e richiede la revisione della rete ospedaliera a vantaggio di una assistenza primaria territoriale più forte" ha detto Telesca.
Il decreto, che è stato approvato in via preliminare dalla Giunta regionale il 18 luglio, attende ora il vaglio della III Commissione consiliare prima del voto del CAL, ma "già oggi la discussione è stata molto approfondita", ha avuto modo di osservare Telesca.
Quale il fabbisogno complessivo per attuare questo cambiamento? "A pieno regime si tratterà di spostare 100 milioni di risorse dalla sanità ospedaliera a quella territoriale", risponde Telesca, spiegando però che si tratterà di un percorso graduale.
La gradualità è la parola chiave anche per alcune scelte che dovranno essere ponderate, valutando monitoraggi di dati nei prossimi mesi. Così, alla domanda sulla chiusura dei punti nascita, l'assessore conferma per ora solo quello di Gorizia, e riserva alla valutazione dei dati le altre decisioni.
Sul nuovo ruolo affidato ai circa mille medici di medicina generale dalla riforma, Telesca commenta che si tratta "di una scommessa sulla quale la Regione punta perché nessuno come un medico di famiglia è in grado di essere punto di ascolto e di raccordo dei cittadini ma anche perché tutti questi professionisti sono pronti e disponibili a tornare ad un impegno di diagnosi e cura a patto di venire sollevati da incombenze burocratiche di cui hanno sofferto il peso in questi ultimi anni".