Uccellis e Libera insieme per parlare di mafia
- Dettagli
- Categoria: Scuola ed educazione
- Pubblicato Giovedì, 26 Febbraio 2015 08:27
- Scritto da Timothy Dissegna
- Visite: 723
Udine - Italiani uguale pizza, mafia e mandolino. Il nostro stereotipo è ormai un ritornello che, costantemente, l'opinione pubblica straniera tira fuori ogni volta che accade qualcosa che ci riguarda a livello internazionale. E l'epiteto più comune è sicuramente il secondo,ma tra gli italiani stessi regna il dubbio: cos'è realmente la mafia?
Una domanda a cui i ragazzi dei licei Uccellis hanno cercato di trovar risposta nell'ultima assemblea d'istituto, svoltasi ieri dalle 8 alle 12.40, con al centro appunto il mondo del crimine organizzato.
Divisi in due luoghi per esigenze di spazi (il triennio all'Auditorium Zanon, le quarte e quinte nell'Aula Magna della sede centrale), gli studenti hanno indagato sulle origini e sviluppi, grazie al contributo del presidio giovanile udinese di Libera "Cosimo Cristina", di quello che solo in apparenza è un fenomeno del Sud.
Presso la storica sede di via Giovanni da Udine, gli allievi più "anziani" hanno iniziato la giornata con un film che aveva suscitato qualche perplessità nelle scorse settimane, quando è stato proposto in Consiglio studentesco: Gomorra.
La pellicola tratta dall'omonimo libro di Roberto Saviano, infatti, è famoso per il suo racconto crudo della Camorra a Napoli, e i rappresentati degli studenti hanno deciso di proiettarlo proprio per prendere di petto l'argomento. Dopo circa due ore, il film ha colpito molto i presenti per la drammaticità delle scene, strappate da una realtà di delinquenza e crudeltà.
È quindi giunto l'intervento dei ragazzi di Libera, l'organizzazione fondata da don Ciotti e che da anni si impegna in prima persona contro la delinquenza e la corruzione. Provenienti da diverse scuole, i giovani hanno ripercorso le tappe chiave delle mafie, distinguendole per regioni e raccontando chi vi si è opposto, pagando con la vita.
Tra questi, lo stesso Cosimo Cristina a cui è intitolato il loro presidio, giornalista di cui fu inscenato il suicidio perché scomodo. Fino a giungere al Nord, con un accurata analisi del fenomeno mafioso che ha attirato l'interesse di molti presenti.
Alla fine, rinnovando l'invito a costituire un presidio di Libera all'interno dello stesso Uccellis, cosa che presto sarà realtà, l'assemblea si è conclusa invitando i ragazzi a esprimersi su "La buona scuola", l'ultima iniziativa del governo per l'istruzione.
Sembrano due cose molto distanti, mafia e scuola, ma sono imprescindibili: senza questa, nessuna lotta al crimine (soprattutto a livello psicologico) potrebbe esistere veramente. Sperando che il coraggio di questi giovani possa veramente cambiare l'Italia.
Università di Udine, martedì la presentazione del nuovo portale online per le scuole della Regione
- Dettagli
- Categoria: Scuola ed educazione
- Pubblicato Venerdì, 20 Febbraio 2015 23:44
- Scritto da Timothy Dissegna
- Visite: 776
Udine – La scuola italiana è lenta a rinnovarsi, è una delle critiche più comuni che si sentono dire. E sicuramente è una cosa vera, poiché l'istruzione pubblica giace da anni in un pesante dormiveglia. Ed è per dare uno scossone a tutto questo che i ricercatori del Dipartimento di Scienze Umane dell'Università di Udine hanno creato “Includere”, il nuovo portale online per le scuole della Regione.
Il lavoro sarà presentato martedì 24, alle 15, presso il polo di via Margreth 3 nelle aule 1 e 2, nel corso di un convegno aperto al pubblico. All'evento saranno partecipi: il rettore dell'Ateneo udinese, Alberto Felice De Toni; il direttore del Dipartimento di Scienze Umane, Mauro Pascolini; e il dirigente vicario dell'Ufficio Scolastico Regionale (USR), Pietro Biasiol.
A raccontare le funzionalità di “Includere”, invece, saranno i suoi sviluppatori: Stefano Pascoletti, Lucio Cottini, Daniele Fedeli, Anselmo Paolone, Francesca Zanon e Davide Zoletto. Illustreranno così obiettivi, caratteristiche e novità del nuovo strumento da loro ideato e progettato, a disposizione di insegnanti, studenti, ricercatori e operatori del settore didattico-educativo.
Il portale, che prende il nome dal laboratorio coordinato dal professore di didattica generale e pedagogia speciale Lucio Cottini, punta a mettere in collegamento le scuole del Friuli Venezia Giulia, dando vita così a una rete di conoscenze e competenze. Un salto di qualità per la didattica 2.0, che lega ancora una volta l'Università di Udine con il territorio.
Divieto del velo islamico in classe: botta e risposta tra Istituto Malignani e Ufficio scolastico
- Dettagli
- Categoria: Scuola ed educazione
- Pubblicato Mercoledì, 18 Febbraio 2015 12:35
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
- Visite: 982
Udine - L’Ufficio scolastico regionale del Friuli Venezia Giulia con una circolare si esprime sulla presa di posizione del dirigente scolastico che, in provincia di Udine, aveva emanato un avviso che vietava il velo islamico a scuola.
Il dirigente dell'Istituto tecnico "Malignani" di Cervignano, Aldo Durì, in una circolare emessa l'11 febbraio scorso, aveva proibito di indossare il velo islamico in classe, dove d'altronde "è vietato qualunque tipo di copricapo".
La motivazione era dettata dal timore di estendere atteggiamenti razzisti tra gli studenti, dopo che uno studente italiano aveva aggredito uno studente musulmano a scuola, prendendolo anche di mira con insulti razzisti.
Lo stesso dirigente aveva decretato "tolleranza zero" verso tali comportamenti, che nascono da "ignoranza e degrado". "Non esistono e non devono esistere guerre di religione a scuola - aveva affermato - la scuola italiana è laica e indifferente al credo professato dagli allievi e dalle loro famiglie".
Ecco invece il testo della circolare dell'Ufficio scolastico regionale: "Sono state inviate recentemente a questo Ufficio segnalazioni e domande relative ai casi in cui il carattere pubblico e laico della scuola possa imporre restrizioni alla libertà di manifestare la propria religione o il proprio credo, ad esempio tramite l’uso, durante l’attività scolastica, di segni esteriori o abbigliamento che manifestano un’appartenenza religiosa delle studentesse e degli studenti".
"A tale proposito, giova ricordare che dette restrizioni possono essere unicamente quelle previste dalla legge, che si rendano necessarie per la tutela della sicurezza pubblica, dell’ordine pubblico, della morale pubblica o degli altrui diritti e libertà fondamentali".
"Non appare sussistano ragioni per opporsi, in generale, all’uso di segni di espressione della propria appartenenza culturale e religiosa che non si pongano in contrasto con l’ordinato svolgimento dell’attività didattica e con il regolare funzionamento della vita scolastica".
Altri articoli...
- Formazione per i genitori: i corsi al Ghirigoro
- Quale scuola? Tavola rotonda a Trieste sulle 3 proposte in gioco
- Salone dello studente 2015 di Udine, l'Università va incontro ai ragazzi per parlare di futuro
- Giornata della Memoria, l'Uccellis ricorda con Marco Paolini
- Friulovest Banca istituisce un'importante borsa di studio in memoria del direttore Giacomino Pasquin
- Il mestiere di genitore: quattro incontri all'Università di Trieste con pedagogisti ed esperti
- Bicentenario di don Bosco, festeggiamenti al "Bearzi" di Udine. Collegamento con Samantha Cristoforetti
- ImparaDigitale, il 21 marzo una giornata per scuole e tecnologia in regione