Giornata della Memoria, l'Uccellis ricorda con Marco Paolini
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- Categoria: Scuola ed educazione
- Pubblicato Venerdì, 30 Gennaio 2015 17:09
- Scritto da Timothy Dissegna
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Udine - La Giornata della Memoria è appuntamento che, ogni anno, divide l'opinione di insegnanti e alunni. Se da una lato, infatti, è giusto ricordare le vittime degli atroci crimini perpetrati dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, ripensando sempre ai 6 milioni di ebrei uccisi nei campi di sterminio, è anche vero che troppe volte in questa giornata ci si perde in pomposi discorsi retorici, lontani dall'effettiva realtà odierna. Per non cadere in questo si è voluto dare un taglio diverso all'assemblea d'istituto dei licei Uccellis di gennaio, svoltasi venerdì 30 all'Auditorium Zanon.
La parola è andata al professor Falone (foto), docente di Storia presso lo stesso Istituto, per un'introduzione approfondita e molto intessante sulla situazione europea alla vigilia e durante l'orribile massacro di persone tra campi di sterminio e concentramento. Attirando l'attenzione di praticamente tutti i presenti, il professore è riuscito in modo chiaro ed efficace a raccontare cos'è successo all'epoca, presentando agli studenti degli estrettati del film-documentario sul Nazismo "Il trionfo della volontà", girato dalla regista tedesca Leni Riefenstahl nel 1934. Un'opera in cui emergono fortissimi i tratti fondanti dell'ideologia di Hitler, attraverso il sentimento di apparentenenza.
Ecco quindi il "clou" della mattinata: la proiezione dello spettacolo teatrale "Ausmerzen" di Marco Paolini, attore e regista molto attivo nel teatro sociale e che unisce il dramma storico all'umorismo un po' nero. C'è solo lui che recita sul palco e il tema trattato non è quello che si potrebbe subito pensare, visto che la Giornata della Memoria: nessuna strage di ebrei, bensì di quelli "inutili", "non degni di vivere". Il racconto, che dura all'incirca ore ore, riporta una verità che tanti ancora ignorano o preferiscono comportarsi cosi: per opera del progetto T4 furono assassinate oltre 70 mila persone. In tutto, fino al 1945, 300 mila!
Vennero eliminati i malformati, pazzi, menomati, invalidi che furono portati via dalle loro case promettendogli una cura per poi sterminarli. E dai loro corpi risalgono le ricerche biologiche che ancora oggi studiamo, le analisi sulla struttura umana furono svolte proprio dagli scienziati tedeschi che si occupavano della loro eliminazione. E tutto questo per una demenziale idea di sopravvivenza della razza, superiore a tutte le altre. E poi, in tempo di guerra, chi non serviva a nulla andava eliminato. Una realtà da incubo, che la Memoria deve sempre conservare per non cadere nella falsità delle parole di pace.
(Foto Ivan Bianchi)