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Dom11242024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

1° maggio, la "carica" degli 8mila alla manifestazione nazionale di Pordenone. I vari interventi

Pordenone - "Il messaggio che vogliamo dare da questo primo maggio è quello che bisogna avere il coraggio di passare a una stagione vera di investimenti per il lavoro".
 
Lo ha detto la segretaria della Cgil Susanna Camusso, alla manifestazione unitaria dei sindacati a Pordenone, per il 1 maggio,  cui hanno partecipato circa 8mila persone. "Questo governo non pensi che si possa continuare ad agire come si è fatto negli ultimi anni - ha aggiunto - con politiche che scaricano i costi sui lavoratori e sui pensionati non creando posti di lavoro e continuando a impoverire il Paese".
 
Per Camusso servono "qualche sorriso in meno e qualche speranza in più per il mondo del lavoro".
 
"E' un Primo Maggio senza lavoro, ma noi oggi sottolineiamo la volontà di reagire. Dobbiamo reagire alla produzione che è calata, al tasso dei disoccupati", avverte il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, dal palco della manifestazione del Primo Maggio. "Il lavoro non si fa con le norme ma con la buona economia".
 
"In Europa si festeggia il Primo Maggio, ma in Italia non stiamo per nulla sereni: ci sono milioni di nostri concittadini che il lavoro non ce l'hanno, e centinaia di miglia di persone in cassa integrazione che il lavoro rischiano di perderlo". Così il leader della Uil, Luigi Angeletti, ha aperto il suo intervento dal palco della manifestazione del Primo maggio
 
"La presenza della Diocesi oggi vuole manifestare la vicinanza ai problemi della gente, la disponibilità a contribuire per risolverli". Sono le parole di monsignor Giuseppe Pellegrini, Vescovo di Concordia-Pordenone, che ha sfilato assieme ai lavoratori durante il corteo nazionale di Cgil, Cisl e Uil per le strade di Pordenone. "Non ho portato alcuna soluzione tecnica - ha aggiunto il presule - ma l'unico contributo che possiamo fornire come comunità cristiana: la speranza. Il mio essere qui intende dire a tutti che con la solidarietà , nel rispetto delle persone, ma anche con una forte identità di fede, è possibile uscire da questa crisi e da queste difficoltà ".
 
"Più lavoro, più Europa e più solidarietà" è lo slogan apparso sulla striscione che ha aperto il corteo, scelto da Cgil, Cisl e Uil per quest'anno.
 
Subito dietro gli operai della Electrolux del vicino stabilimento di Porcia, scelto come simbolo di tutte le crisi industriali aperte.
 
 

10 anni fa in piazza della Transalpina l'ingresso in Ue della Slovenia. Cittadini soddisfatti dell'adesione

10 anni fa in piazza della Transalpina l'ingresso in Ue della Slovenia. Cittadini soddisfatti dell'a

Gorizia - Nella serata del 30 aprile, a Gorizia e Nova Gorica si celebrano i 10 anni dell'ingresso della Repubblica di Slovenia in Europa, sancito il 30 aprile 2004 da una cerimonia sulla Piazza della Transalpina alla quale prese parte l'allora presidente della Commissione Ue, Romano Prodi.

La piazza, divisa nel 1947 dopo la ridefinizione dei confini prevista dal Trattato di Parigi, è diventata simbolo dell'allargamento a est dell'Ue: dieci anni fa fu abbattuto il muretto, sormontato da una rete metallica, che divideva il piazzale.

Fu un momento di grandissima emozione: il confine con l'Est nell'immediato dopoguerra e per tutta la durata del Patto di Varsavia fu vissuto dalle popolazioni con sofferenza e, spesso, ostilità.

I negoziati di adesione della Slovenia all'UE iniziarono nel febbraio 1998 e si conclusero con la firma del trattato di adesione il 16 aprile 2003; nel marzo 2003 gli sloveni avevano espresso in un referendum - con quasi il 90 per cento di risposte positive - il sostegno per l'adesione all'UE. Nel gennaio 2004 l'Assemblea Nazionale ratificò il risultato. Nel 2007 la Repubblica di Slovenia aderì al Trattato di Schengen ed anche le frontiere vennero abbattute.

Per celebrare l'anniversario, il ministero degli Affari Esteri della vicina Repubblica ha curato un'ampia pubblicazione che fornisce una panoramica dei progressi della Slovenia come Stato membro dell'UE in questo periodo.

Da questa indagine emerge che i cittadini sloveni sono mediamente soddisfatti dell'adesione all'Unione europea. In particolare, vedono positivamente il fatto di avere acquisito i diritti comuni di tutti i residenti degli Stati membri dell'UE, di poter partecipare alla vita democratica dell'Unione europea e di contribuire allo sviluppo della legislazione europea.

La pubblicazione prende in considerazione i dati Eurostat, pubblicati a marzo 2014, che dimostrano come in generale tutti i cittadini dei 28 Stati membri dell'Unione europea siano per lo più soddisfatti della qualità della vita in Europa. Su una scala da 1 a 10, il voto medio è 7.

L'analisi ha preso in considerazione diversi fattori, tra cui la speranza di vita, la scuola, il tempo libero, la sicurezza economica, il rispetto dei diritti umani.

Il punteggio che gli sloveni assegnano alla qualità della vita in Unione Europea è 6. Il 29% si reputa soddisfatto di appartenere ad una potenza economica, industriale e commerciale quale è l'Unione Europea e valuta come "buoni" i rapporti tra gli Stati membri dell'UE.

Alla domanda "qual è la principali sfida che l'UE fronteggia oggi", il 65% dei cittadini sloveni risponde "la disoccupazione". La seconda è la disuguaglianza sociale (35%); al terzo posto, una insufficiente crescita economica (21%).

Elezioni europee tra meno di un mese. Fioccano sondaggi e previsioni: PD primo partito, segue M5S

Elezioni europee tra meno di un mese. Fioccano sondaggi e previsioni: PD primo partito, segue M5S

Pordenone - Le Elezioni Europee 2014 si svolgono domenica 25 maggio. I componenti del prossimo Parlamento Europeo saranno 751. Ogni Paese può decidere il metodo attraverso il quale eleggere i propri rappresentanti; l’unico paletto imposto dall’Europa è quello di votare con un sistema elettorale basato sul sistema proporzionale. La soglia di sbarramento è pari al 4%.

I seggi che sono stati assegnati all’Italia saranno 73 come quelli della Gran Bretagna. La nazione che avrà più parlamentari europei sarà la Germania con 96 deputati, seguita dalla Francia, con 74. Mentre le nazioni che hanno meno deputati saranno Lussemburgo, Cipro, Malta ed Estonia con solamente 6 seggi ciascuno.

Fioccano già i sondaggi: l'ultima elaborazione ufficiale è quella di Ipsos per il Corriere della Sera, pubblicata il 26 aprile.

Secondo Ipsos, il PD è stabile al 34,9%. Forza Italia si attesta al 19,0%. Secondo partito è il M5S con il 21,6%.
L'alleanza Ncd-UdC-Ppe è al 6,3%, Lega Nord 5,4% (+0,5%). Fratelli d'Italia-An ha raggiunto il 4,1%. Scelta Europea (Alde) è stimata al 3,2%, mentre L'Altra Europa con Tsipras è al 3,1%.

Anche ilfriuliveneziagiulia si lancia nelle previsioni, basandosi su interviste e discussioni - assolutamente informali - raccolte tra gli amici commercianti e i loro clienti.

Il nostro pronostico dalla piazza del mercato vede il PD tra il 30% e il 32%, Movimento 5 Stelle al 28-30%, Forza Italia 18-20. Gli altri partiti pressoché irrilevanti.

Occorrerà naturalmente fare i conti con un disinteresse crescente e palpabile nei confronti della politica in generale e in quelli dell'Europa in particolare.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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