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Categoria: Politica e società
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Pubblicato Giovedì, 01 Maggio 2014 12:19
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Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - "Il messaggio che vogliamo dare da questo primo maggio è quello che bisogna avere il coraggio di passare a una stagione vera di investimenti per il lavoro".
Lo ha detto la segretaria della Cgil Susanna Camusso, alla manifestazione unitaria dei sindacati a Pordenone, per il 1 maggio, cui hanno partecipato circa 8mila persone. "Questo governo non pensi che si possa continuare ad agire come si è fatto negli ultimi anni - ha aggiunto - con politiche che scaricano i costi sui lavoratori e sui pensionati non creando posti di lavoro e continuando a impoverire il Paese".
Per Camusso servono "qualche sorriso in meno e qualche speranza in più per il mondo del lavoro".
"E' un Primo Maggio senza lavoro, ma noi oggi sottolineiamo la volontà di reagire. Dobbiamo reagire alla produzione che è calata, al tasso dei disoccupati", avverte il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, dal palco della manifestazione del Primo Maggio. "Il lavoro non si fa con le norme ma con la buona economia".
"In Europa si festeggia il Primo Maggio, ma in Italia non stiamo per nulla sereni: ci sono milioni di nostri concittadini che il lavoro non ce l'hanno, e centinaia di miglia di persone in cassa integrazione che il lavoro rischiano di perderlo". Così il leader della Uil, Luigi Angeletti, ha aperto il suo intervento dal palco della manifestazione del Primo maggio
"La presenza della Diocesi oggi vuole manifestare la vicinanza ai problemi della gente, la disponibilità a contribuire per risolverli". Sono le parole di monsignor Giuseppe Pellegrini, Vescovo di Concordia-Pordenone, che ha sfilato assieme ai lavoratori durante il corteo nazionale di Cgil, Cisl e Uil per le strade di Pordenone. "Non ho portato alcuna soluzione tecnica - ha aggiunto il presule - ma l'unico contributo che possiamo fornire come comunità cristiana: la speranza. Il mio essere qui intende dire a tutti che con la solidarietà , nel rispetto delle persone, ma anche con una forte identità di fede, è possibile uscire da questa crisi e da queste difficoltà ".
"Più lavoro, più Europa e più solidarietà" è lo slogan apparso sulla striscione che ha aperto il corteo, scelto da Cgil, Cisl e Uil per quest'anno.
Subito dietro gli operai della Electrolux del vicino stabilimento di Porcia, scelto come simbolo di tutte le crisi industriali aperte.