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Svoltesi in Friuli Venezia Giulia le celebrazioni dell'Anniversario della Liberazione
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Venerdì, 25 Aprile 2014 16:31
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Udine - La presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha partecipato il 25 aprile a Udine alle celebrazioni dell'Anniversario della Liberazione.
La governatrice ha riflettuto sui valori che hanno nutrito la lotta di Liberazione, osservando come conservino una stringente attualità e un forte valore educativo.
Debora Serracchiani ha rimarcato l'importanza che i cittadini riconoscano nelle istituzioni democratiche il frutto di uno sforzo popolare terribile e sanguinoso, e che quindi grande deve essere l'impegno e il rigore di chi è chiamato al governo e al servizio delle istituzioni.
"La cosa pubblica in tutte le sue articolazioni, la res publica, deve essere considerata come prezioso bene di ognuno e per ognuno, riparo solidale e garanzia di diritto, non ostile controparte da cui difendersi. E come le istituzioni del nostro Paese sono baluardo delle libertà repubblicane, anche la comune casa europea è una garanzia di pace che va consolidata e migliorata, non certo aggredita e sgretolata, col rischio di esserne poi travolti dalle macerie".
Per la presidente, libertà, democrazia e diritto sono i presupposti perché si dispieghi la vita dei singoli e delle comunità, ma ogni potenzialità e ambizione rischia di essere soffocata nella stringente morsa del bisogno, da cui è oppresso un numero intollerabile di lavoratori e famiglie.
"La Resistenza è stata non solo una lotta contro l'oppressore nazifascista, ma anche uno slancio verso un mondo migliore e più equo, e questa aspirazione oggi dobbiamo far ricrescere più fresca e viva".
Manifestazione affollata e toccante a Trieste, alla Risiera di San Sabba, alla quale hanno partecipato molti giovani e ragazzi e tanti cittadini sloveni. Al termine dei discorsi e dei vari riti religiosi, partigiani, reduci, uomini delle associazioni combattentistiche hanno intonato Bella ciao. Il sindaco Cosolini ha terminato il discorso affermando: "Viva la Resistenza, l'Italia democratica, l'Europa casa comune dei cittadini".
"Le commemorazioni del 25 aprile siano occasione, nel ricordo del tributo collettivo di sangue e di sacrifici che comportò la guerra di Liberazione, per rinnovare le ragioni della coesione nei valori di libertà e di giustizia, oggi consacrati nella Costituzione nata dalla Resistenza, e per trasmetterle alle nuove generazioni".
È quanto ha dichiarato l'assessore regionale Francesco Peroni, che ha rappresentato in Risiera la Giunta del Friuli Venezia Giulia al 69° anniversario della Liberazione.
"Il debito contratto verso quanti combatterono e caddero per fare dell'Italia un Paese democratico, in nome di quei valori che la Costituzione repubblicana fece quindi propri, deve essere oggi onorato da tutti gli Italiani: anzitutto con il responsabile esercizio dei diritti e dei doveri costituzionali, da parte tanto delle istituzioni, quanto dei singoli cittadini".
"Salvaguardare gli equilibri democratici, anche attraverso un'azione riformatrice adeguata alle urgenze del difficile momento che il Paese attraversa, è la strada maestra per garantire la piena attuazione della nostra Carta costituzionale" ha richiamato l'assessore.
A Pordenone, dopo le polemiche, la canzone "Bella ciao" ha risuonato nella piazza, eseguita dalla banda al termine dei discorsi. È stato il momento più importante della cerimonia, dopo le discussioni per il divieto, poi rientrato, di eseguire il brano.
Assente il Prefetto, Galante, all'estero in missione. La cerimonia è stata disturbata da alcuni manifestanti durante i discorsi dei rappresentanti della Provincia. Il presidente Ciriani (Fratelli d'Italia) presidente della Provincia, era assente.