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I sindacati del FVG chiedono ai negozi di tener chiuse le serrande 25 aprile e 1° maggio
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Mercoledì, 23 Aprile 2014 15:40
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - I segretari di Cgil, Cisl e Uil del Friuli Venezia Giulia Franco Belci, Giovanni Fania e Giacinto Menis hanno rivolto un appello a negozi e supermercati in vista del 25 aprile e della manifestazione del 1° maggio a Pordenone, che sarà chiusa dai leader dei sindacati confederali Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.
"Chiediamo a tutte le aziende della distribuzione di rispettare il significato e il valore del 25 aprile e del Primo Maggio, tenendo chiuse le serrande dei propri negozi"
"Sarebbe un segnale importante nei confronti dei propri dipendenti, dei cittadini e di tutta una regione che quest'anno è stata scelta dai sindacati come simbolo della crisi", spiegano Belci, Fania e Menis, per i quali "le aperture annunciate a Pordenone e nelle altre province destano sconcerto in particolare quest'anno, quando tutta la comunità regionale dovrebbe fare fronte unico col sindacato per reagire alla crisi e chiedere al Governo di rimettere al centro dell’agenda politica i temi del lavoro e delle politiche per lo sviluppo".
Per i sindacati quella di tenere aperti i negozi sarebbe "una scelta doppiamente sbagliata: dal punto di vista culturale, perché fondata su un modello di società dei consumi già sconfitto dalla crisi, e da quello pratico, perché la deregulation degli orari non serve ad arginare la caduta della domanda, ma soltanto a peggiorare le condizioni di lavoro nel settore della distribuzione".
"Vogliamo riaffermare - prosegue il comunicato dei rappresentanti dei lavoratori - che la legislazione va cambiata, perché consente di tenere aperti i negozi 365 giorni all'anno senza alcun rispetto per il diritto al riposo dei lavoratori e per il significato profondo delle più importanti ricorrenze civili e religiose".
"Chiediamo perciò alla Giunta di passare su questo fronte dalle parole ai fatti e alle imprese un atto di responsabilità in occasione del Primo Maggio, vista l’eccezionale importanza che questo appuntamento riveste quest’anno per la nostra regione. Per lo stesso motivo – concludono i tre segretari – ci aspettiamo un’analoga presa di posizione anche da parte delle organizzazioni imprenditoriali".