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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

È morta a 89 anni l’on. Tina Anselmi. Una donna indimenticabile: il ricordo di un politico triestino

È morta a 89 anni l’on. Tina Anselmi. Una donna indimenticabile: il ricordo di un politico triestino

Trieste - L’onorevole Tina Anselmi, parlamentare democristiana e partigiana, Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana, è morta nella sua casa di Castelfranco Veneto la notte tra lunedì 31 ottobre e martedì 1° novembre. Era nata a Castelfranco Veneto il 25 marzo 1927.

Anche quelli che non si occupano di politica la conoscevano, moltissimi italiani l’hanno ammirata e stimata, per tutti era una personalità di grande qualità.

Se ne è andata così in silenzio Tina Anselmi, portandosi dietro la riconoscenza di un popolo, che in questa donna votata al servizio della comunità civile e politica, ritrovava il meglio di quel patrimonio umano, cristiano e civile, di cui oggi sentiamo la latitanza.

Cattolica senza esibizionismi identitari, democratica, custode della legalità e del rispetto delle istituzioni, aperta alle riforme sociali più coraggiose, difensore della Costituzione dagli attacchi delle lobbies di ogni tipo, Tina Anselmi ci lascia il ricordo di un’onestà adamantina e di una fermezza dolce e armoniosa.

Avendo avuto la fortuna di averla conosciuta e di averci lavorato accanto in un periodo molto critico della vita politica cittadina, la ricordo con particolare gratitudine.

Il pezzetto di vita che ho condiviso con lei ha abbracciato alcuni mesi davvero confusi e difficili nel 1993, quando da segretario neo eletto della D.C. ho chiesto e ottenuto dal segretario nazionale Mino Martinazzoli e con l’aiuto di noti e benemeriti politici locali come Sergio Coloni e Corrado Belci, il commissariamento della D.C. locale, ritirandomi perciò dall’incarico di segretario, onde evitare un’innaturale svolta politica a sostegno della destra locale.

Di lei divenuta perciò commissario del partito, mi colpirono subito la veracità e la schiettezza, segni inconfondibili di una natura umana solare e trasparente, ma anche rivelatori di una formazione alla chiarezza, animata da una fede cristiana profonda e semplice al tempo stesso.

Con Tina Anselmi si andava presto al sodo, perché ti guardava negli occhi e perchè sentivi di trovarti di fronte ad una nemica giurata delle ipocrisie, delle falsità e delle manovre sottobanco.
Il suo parlare sincero ed essenziale diceva di quanto la sua militanza democratica fin dalla Resistenza al nazifascismo era l’anima del suo stare in politica. Passionale, ma equilibrata, era davvero al servizio dello Stato e dei cittadini, specie se si trattava di persone in difficoltà.

Nel periodo in cui l’ho conosciuta, ho imparato da lei il valore inestimabile del coraggio civile, che l’aveva portata a presiedere la Commissione sulla P2, un tema incandescente e inquietante.

Senza sconti davanti al bene comune, neanche per chi era d’accordo con lei, ma non si tirava indietro per far spazio ad interessi collettivi più vasti.

Una donna del popolo e sempre dentro il popolo, mai all’esterno, prigioniera dei palazzi. Ci mancherà, sentiamo che nell’Italia sempre più irriconoscibile nei valori di solidarietà e di legalità, la sua lezione vada ripresa e rilanciata, pena lo sbandamento democratico e civile del nostro Paese.

Silvano Magnelli

Qui la biografia dell’on. Anselmi su Wikipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Tina_Anselmi

Elicottero della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia inviato nelle zone terremotate

Elicottero della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia inviato nelle zone terremotate

Palmanova - Un elicottero della Protezione civile regionale con a bordo un'unità di Protezione civile, due squadre cinofile, un'unità del Soccorso alpino regionale è partito domenica 30 ottobre dal Friuli Venezia Giulia per raggiungere il comune di Preci in provincia di Perugia.

In partenza anche due funzionari della Protezione Civile della Regione a supporto del Centro operativo intercomunale di Macerata e per coadiuvare i Centri operativi comunali. È stata inoltre allertata la Croce Rossa di Palmanova per eventuale invio di due posti medici avanzati di primo livello.

I medici e il personale di supporto, sanitario e di protezione civile, richiesti dal Capo Dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio attraverso la Centrale operativa del Piemonte, sono pronti a partire e restano reperibili fino alle 20 di lunedì.

L'esperto cinofilo, Daniele Mozzi, è accompagnato dal suo cane Kelpi, pastore australiano di colore nero, operativo sia su terreno alpino che su macerie. Proprio quindici giorni fa i tecnici del Soccorso Alpino del Friuli Venezia Giulia avevano organizzato una esercitazione con le unità cinofile tra le macerie.

La Regione Friuli Venezia Giulia, inoltre, attraverso la Direzione centrale Salute ha anche già messo a disposizione tutti i posti disponibili di terapia intensiva-rianimazione e aree di emergenza in ospedale.

Così la presidente della Regione Debora Serracchiani: ”Siamo vicini con partecipe sollecitudine alle popolazioni del centro Italia colpite dal forte terremoto, e siamo pronti a mettere a disposizione anche in questa circostanza esperienza e mezzi avanzati della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia”.

Il presidente Mattarella a Trieste e Gorizia per celebrare due anniversari. Incontro con Borut Pahor

Il presidente Mattarella a Trieste e Gorizia per celebrare due anniversari. Incontro con Borut Pahor

Trieste - Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è giunto in Friuli Venezia Giulia il 26 ottobre per una visita a Trieste e a Gorizia. Le occasioni sono rispettivamente il 62°Anniversario del ricongiungimento di Trieste all’Italia, avvenuto il 26 ottobre 1954, e il centenario della "Presa di Gorizia", avvenuta nell'agosto 1916 al termine della sesta battaglia dell’Isonzo.

Nel capoluogo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto alla cerimonia dell'alzabandiera in piazza Unità d'Italia. Accolto al suo arrivo dal Presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi, dal presidente della Corte Costituzionale Paolo Grossi, dalla presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, dal commissario di Governo e prefetto di Trieste Annapaola Porzio, dal sindaco del capoluogo giuliano Roberto Dipiazza e dal comandante delle Forze operative Nord, generale Bruno Stano.

"Siamo grati al Presidente Mattarella che ha voluto nuovamente rendere omaggio alla nostra terra. Gli onori resi oggi al Tricolore in piazza dell'Unità d'Italia a Trieste hanno un significato profondo, che risuona come un messaggio. Dopo la Seconda Guerra Mondiale Trieste è stata l'ultimo lembo d'Italia a tornare alla Madrepatria, solo nel 1954, con ampio ritardo dopo incertezze e angoscia, sofferenze e vittime. Il saluto del Capo dello Stato è un riconoscimento alla forza con cui Trieste volle essere italiana", ha sottolineato la presidente Serracchiani al termine della cerimonia di Trieste, prima di accompagnare il Capo dello Stato a Gorizia e successivamente a Doberdò del Lago.

"L'arrivo di Mattarella nel capoluogo della regione - ha aggiunto Serracchiani - rende oggi testimonianza vera alla storia e alla prospettiva della crescita del ruolo strategico di Trieste e di tutto il Friuli Venezia Giulia a servizio del Paese e dell'Europa".

Nel maggio dello scorso anno il Presidente Mattarella si recò in cima al monte San Michele (uno dei teatri più terribili della Prima Guerra Mondiale sul Carso goriziano) e quindi al Collegio del Mondo Unito dell'Adriatico di Duino (Trieste). A distanza di un anno, il 6 maggio 2016, il Capo dello Stato rese omaggio al Friuli terremotato e alle quasi mille vittime del sisma a Gemona del Friuli, Venzone e Udine.

Alla cerimonia in piazza Unità d'Italia a Trieste sono intervenuti, tra gli altri, gli assessori regionali Loredana Panariti, Mariagrazia Santoro, Gianni Torrenti e il vicepresidente del Consiglio regionale Paride Cargnelutti.

Il presidente della Repubblica è quindi a Gorizia per il centenario della "Presa di Gorizia”. Ad agosto, per la ricorrenza, il presidente Mattarella aveva invitato al Quirinale il sindaco goriziano, Ettore Romoli, che aveva ricambiato l'invito a recarsi nel capoluogo isontino.

A coronare la giornata giuliana del presidente, l’incontro con il presidente della vicina Repubblica di Slovenia, Borut Pahor, per sottolineare come quelli che una volta erano nemici, oggi stringono rapporti di collaborazione, grazie alla costituzione di un Gruppo europeo di cooperazione transfrontaliera (Gect) tra le città di Gorizia, Nova Gorica e Sempeter Vrtojba.

L'incontro tra i presidenti si svolge al Teatro Verdi di Gorizia, con una conferenza pubblica dal titolo "L'Europa luogo di superamento dei conflitti in occasione del centenario dell'Unione di Gorizia all'Italia". Dopo gli inni nazionali eseguiti da scolaresche locali, l'intervento di Romoli, quello del sindaco di Nova Gorica, Matej Arcon, e della presidente del FVG, Debora Serracchiani, quindi lo storico Georg Meyr, coordinatore del Corso di Scienze internazionali e diplomatiche dell'Università di Trieste, e i discorsi conclusivi dei presidenti.

In finale di giornata, a Doberdò sul Lago (Go) alla presenza di Mattarella si tiene l'inaugurazione del monumento "in Memoria dei soldati sloveni sul fronte dell'Isonzo 1915-1917". L'opera, ideata dall'architetto Giuseppe Cej, scolpita nella pietra carsica, ha l'obiettivo di valorizzare maggiormente l'intero territorio del Carso e più in generale dell'Isontino.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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