Economia
La Confindustria di Udine pensa positivo. Con jobs act "ci sono fondamenti per uno scatto"
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- Pubblicato Martedì, 12 Gennaio 2016 21:32
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Udine - Giudizio positivo di Confindustria Udine sul jobs act. Sulla riforma del mercato del lavoro a livello nazionale "è stato fatto uno sforzo in termini di riallineamento con quello dei nostri competitor europei".
Lo ha detto a Udine il presidente di Confindustria Udine, Matteo Tonon, in occasione della tradizionale conferenza stampa di inizio anno, svoltasi martedì 12 gennaio.
Riferendosi poi all'anno appena trascorso, Tonon ha sostenuto che "Il 2015 è stato un anno importante, ma c'è ancora molto da fare; ci sono i fondamenti per uno scatto, ma il recupero prevede un percorso di medio-termine che deve essere intrapreso da tutto il sistema: imprese, famiglie e istituzioni".
Positivo il giudizio sulla manovra di stabilità nazionale "con il sistema Confindustria che ha monitorato l'impostazione del provvedimento e dei nuovi strumenti a disposizione dell'impresa, come il super ammortamento che dovrebbe dare un positivo slancio alla propensione all'investimento".
Confindustria esprime soddisfazione anche sulla legge di stabilità regionale "che consolida le risorse messe a disposizione del sistema industriale, in particolare attraverso Rilancimpresa e la programmazione dei fondi comunitari".
"L'auspicio, per quanto riguarda soprattutto i fondi di derivazione comunitaria - ha affermato Tonon - è che le norme attuative con i relativi bandi vengano definiti in tempi ravvicinati, affinché le risorse giungano velocemente all'interno del sistema produttivo".
La trasferta in Iran della delegazione FVG promette accordi commerciali e culturali
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- Pubblicato Martedì, 12 Gennaio 2016 14:31
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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FVG - La trasferta in Iran di una folta delegazione del Friuli Venezia Giulia fa da battistrada alla riapertura delle relazioni tra l'Italia e il Paese mediorientale.
Domenica 10 gennaio la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, assieme al viceministro iraniano all'Industria e al Commercio Hossein Esfahbodi, all'ambasciatore d'Italia nella capitale persiana Mauro Conciatori e all'amministratore delegato di Pordenone Fiere Pietro Piccinetti, ha inaugurato ufficialmente la seconda edizione di Contract Made in Italy, una vetrina importante delle produzioni italiane, soprattutto del legno-arredo, di tutto il Triveneto.
"È questa una fiera che vogliamo far crescere - ha osservato Serracchiani - investendo in nuove relazioni economico-commerciali anche pensando alla sottoscrizione di specifici accordi nella cornice delle intese che l'Italia ha siglato negli scorsi mesi con l'Iran".
E soprattutto nella prospettiva della prossima revoca, con l'implementation day atteso nei prossimi giorni, ha indicato l'ambasciatore Conciatori, delle sanzioni economiche allo Stato persiano.
"Intendiamo incrementare le collaborazioni tra il Friuli Venezia Giulia e l'Iran — ha detto Debora Serracchiani — un mercato di quasi 80 milioni di abitanti, con una "grande" Teheran che conta quasi 17 milioni di persone e conosce e apprezza il Made in Italy: i nostri punti di forza sono la meccanica, l'arredamento, la cantieristica, l'industria del gusto", ha ricordato, segnalando l'esigenza di allacciare nuovi contatti tra FVG e Iran attraverso le relazioni commerciali del Porto di Trieste.
Il Friuli Venezia Giulia non offre solo partnership economiche e nuove direttrici per i commerci iraniani, via scalo portuale di Trieste, ma mette sul piatto anche il suo articolato sistema scientifico per lo scambio e il trasferimento tecnologico, ha rimarcato Serracchiani.
La cornice nella quale muoversi resta, come più volte sottolineato, la scadenza delle sanzioni economiche, e l'Italia (che di fatto oggi è il primo Paese come numero di delegazioni d'alto livello a interfacciarsi con l'Iran, ha ribadito Conciatori, superando anche la Germania) vuole tornare a essere il primo o tra i primi partner economici dell'Iran, ha auspicato il viceministro Esfahbodi, rimarcando che l'interscambio Italia-Iran è stato in passato anche di 7 miliardi di dollari.
In questa proiezione il presidente iraniano Assan Rouhani sarà in Italia il 25 e 26 gennaio prossimi e si sta concretizzando una nuova missione italiana a Teheran per metà febbraio, con la partecipazione dei ministri dei Trasporti Graziano Delrio e dell'Agricoltura Maurizio Martina e del viceministro all'Industria Carlo Calenda.
"Il momento appare propizio", è stato sottolineato a più voci oggi a Teheran, anche alla luce dell'invito alle aziende italiane espresso dal viceministro iraniano all'Industria e al Commercio a "venire a investire in Iran, un Paese attraverso il quale riuscirete a toccare altri interessanti mercati del Golfo Persico: oggi l'Iran è un mercato favorevole e proficuo".
In campo energetico, la ripresa delle relazioni economiche potrà avvantaggiare i rifornimenti di gas naturale. Secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa IRNA, Azizollah Ramezani, direttore per gli affari internazionali della National Iranian Gas Company (NIGC), ha detto che "L’Iran sta studiando la possibilità di costruire un gasdotto verso l’Europa. Le esportazioni verso l’Europa potrebbero diventare redditizie se proseguirà la tendenza al ribasso dei prezzi del petrolio".
Ramezani ha aggiunto che "L’Iran possiede le più grandi riserve di gas natrale del mondo, mentre la sua quota delle esportazioni mondiali di questo idrocarburo è insignificante. Dobbiamo aumentare la nostra quota utilizzando tecnologie di punta. Benché le riserve iraniane raggiungano i 34.000 miliardi di metri cubi di gas, il Paese ne produce solo 200 miliardi all’anno".
Nella foto: Debora Serracchiani (Presidente Regione Friuli Venezia Giulia), Hossein Esfahbodi (Viceministro Industria, Miniere e commercio e presidente Ente Fiere Internazionali Iran) e Pietro Piccinetti (Amministratore delegato Pordenone Fiere) all'inaugurazione della fiera Contract Made in Italy - Teheran 10/01/2016 (Foto Min. Esteri it.)
Trieste primo porto d’Italia nel 2015. Il commissario APT D'Agostino: puntare su intermodalità
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- Pubblicato Lunedì, 11 Gennaio 2016 18:17
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Sono stati resi noti i dati del 2015 per l'attività portuale. Lo scalo giuliano si conferma primo porto d’Italia nell'anno appena trascorso, per volumi complessivi.
Nel corso del 2015, sono state movimentate 57.161.201 tonnellate di merce (+0,07% rispetto al 2014).
Si registra una leggera flessione delle rinfuse liquide, 41.286.761 tonnellate, (-0,96%), mentre va evidenziata la forte crescita delle rinfuse secche (+106,85%). Rilevante anche l’aumento delle merci varie non containerizzate (+21,84%).
Netta la ripresa dei container nella seconda metà dell’anno, tanto da assorbire completamente la diminuzione a due cifre, iniziata già alla fine del 2014 e durata fino al primo semestre del 2015.
Con questa inversione di tendenza, il traffico è rimasto quasi invariato rispetto all’anno precedente, con una movimentazione complessiva nel 2015 di 501.276 Teu (-0.94%).
I segnali più incoraggianti arrivano però dal comparto RO-RO che segna un +1,49% con 301.144 semirimorchi movimentati. Trieste è un porto leader per l’intermodalità, e per vedere il rilievo che la quota del traffico intermodale unitizzato sta assumendo all’interno del porto, vale la pena fare un ragionamento complessivo anche in termini numerici, che integri la movimentazione dei container e dei RO-RO.
Esprimendo in TEU equivalenti anche il traffico delle unità di carico movimentate su navi RO-RO, e sommandole ai container marittimi, si arriva a 1.178.783 di TEU lavorati nel 2015 (+0,44%).
Positivi anche i numeri sul traffico ferroviario dello scalo, che collocano Trieste ai vertici nazionali della movimentazione ferroviaria in ambito portuale. 5604 sono stati i treni – con destinazione prevalentemente internazionale – manovrati nel 2015 nel Porto con un aumento del 12,71% sul 2014. Ciò a conferma della bontà delle scelte strategiche compiute dell’Autorità Portuale Trieste (APT) in materia di investimenti nel comparto ferroviario.
Ottimi i risultati per il Commissario dell’APT, Zeno D’Agostino: "Abbiamo superato vari record nel corso del 2015, ma in realtà non ci interessa stilare delle classifiche, perché i numeri vanno letti e interpretati. Un porto è qualcosa di più che una posizione in una tabella che può variare di anno in anno. Desideriamo far emergere che Trieste ha sempre più un carattere polivalente".
"Non si vive di soli container o di solo petrolio, nonostante le rinfuse liquide abbiano un peso primario per noi. Non vogliamo guardare solo a questi due settori, ma investire sulla diversificazione, vero valore aggiunto per uno scalo moderno. Traffico intermodale e ferroviario saranno le leve su cui puntare. Trieste deve crescere sempre di più guardando all’integrazione logistica terra-mare. Il superamento del milione di TEU sommando container e rotabili, non è uno spot, ma la cifra che rappresenta la realtà del nostro porto".
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