Economia
Parte da Trieste il tour inaugurale nell'Adriatico della Regal Princess. Le foto
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- Pubblicato Venerdì, 16 Maggio 2014 17:06
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Trieste - Con le sue 141 mila tonnellate di stazza lorda, i 330 metri di lunghezza e gli oltre 38 di larghezza, i sedici piani, le 1.780 cabine di cui l'81 per cento (1.438) dotate di balcone, una capacità di ospitare 4.200 passeggeri per complessive 5.600 persone compreso l'equipaggio, la "Regal Princess", ormeggiata a Trieste ed in partenza il 16 maggio per una mini crociera nell'Adriatico con a bordo 1.700 passeggeri, è la più grande nave mai costruita da Fincantieri.
Insieme con la gemella "Royal Princess" consegnata lo scorso anno sempre dai cantieri di Monfalcone. Entrambe sono nella "top ten" mondiale delle navi da crociera più grandi.
La "Regal" è la nuova ammiraglia della flotta Princess Cruises, del gruppo Carnival, primo operatore al mondo del settore crocieristico. Fincantieri sottolinea che con questa nave "si consolida il primato nella realizzazione delle navi passeggeri più grandi della storia della cantieristica italiana".
Per la precisione la Regal è la 32ª nave da crociera costruita a Monfalcone e la 14/ma per il solo brand Princess Cruises. Le sue caratteristiche sono un approccio progettuale "a prova di futuro", utilizzo razionale degli spazi e risparmio energetico.
Dal 1990 Fincantieri ha costruito 65 navi da crociera (42 dal 2002); altre 13 sono in costruzione. Fincantieri con 20.400 dipendenti, 21 stabilimenti in quattro continenti, è il quarto gruppo cantieristico al mondo (i primi tre sono tutti coreani).
Ecco le foto scattate da Stefano Savini:
Fincantieri ha chiuso il primo trimestre 2014 con 923 milioni di euro di ricavi consolidati e con Ebitda di 66 milioni. Il risultato d'esercizio è stato di 10 milioni di euro, principalmente per effetto dell'andamento delle attività del segmento Offshore in Brasile.
I risultati sono stati approvati oggi dal Cda. La trimestrale al 31 marzo 2014, precisa una nota di Fincantieri, è la prima che vede il consolidamento per l'intero periodo della controllata Vard, acquisita il 23 gennaio 2013. Per questo il Gruppo ha ritenuto di non poter confrontare i dati al 31 marzo 2014 con quelli del primo trimestre 2013 "in quanto non rappresentativi dell'andamento gestionale del Gruppo stesso".
I ricavi riguardano una prevalenza di volumi verso clienti esteri del segmento offshore e dell'area di business delle navi da crociera, in cui si manifestano alcuni segnali di ripresa. Con riferimento ai ricavi verso clienti italiani, principalmente collegati all'area di business delle navi militari, Fincantieri si attende una ripresa legata al possibile avvio del programma per il rinnovo della flotta della Marina Militare italiana.
L'Ebitda, secondo quanto riferito dal Gruppo, sconta gli effetti della performance del segmento Offshore per le attività brasiliane, per cui, tuttavia, si è registrata nel primo trimestre una normalizzazione della situazione di sovraccapacità del cantiere di Niteroi.
La posizione finanziaria netta registrata dal Gruppo al 31 marzo 2014 risulta negativa per 417 milioni di euro. Nel trimestre il capitale di esercizio netto ha assorbito risorse per effetto della tempistica delle consegne, in particolare delle navi da crociera. A tale proposito il Gruppo vedrà nel secondo trimestre del 2014 il positivo effetto finanziario della recente consegna della grande nave da crociera Regal Princess.
Il patrimonio netto al 31 marzo 2014 è pari a 1.225 milioni di euro, mentre gli investimenti effettuati nel primo trimestre sono stati di 27 milioni di euro. I nuovi ordinativi ammontano a 1,7 miliardi di euro.
(Credits: Savinimages. Licenza Creative Commons: citare la fonte, uso non commerciale)
I Comuni del Friuli Venezia Giulia investono meno, ma lo fanno con soldi propri
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- Pubblicato Venerdì, 16 Maggio 2014 12:05
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Trieste - Il 12 maggio scorso l'Istat ha pubblicato i bilanci consuntivi delle ammnistrazioni comunali per il 2012. I dati mostrano un certo miglioramento rispetto all'anno precedente. La "spending review" tuttavia va a discapito degli investimenti: complessivamente il valore delle spese totali impegnate dai comuni è di 75.281 milioni di euro, in calo del 2,7% rispetto al 2011. Le spese per rimborso di prestiti (+8,1%) e quelle correnti (+0,5%) crescono, mentre diminuiscono le spese in conto capitale (-18,6%).
Per quanto riguarda i Comuni del Nordest, la spesa per gli investimenti dal 2007 al 2012, secondo una elaborazione sui dati Istat effettuata dalla CGIA di Mestre, è diminuita del 33,8% (-1 miliardo di euro). In Friuli Venezia Giulia la riduzione degli investimenti dei comuni è stata pari al 44% (- 272 milioni di euro).
Di segno opposto, invece è stato l'andamento della spesa corrente. Tra il 2007 e il 2012, la crescita nel Nord Est è stata del 7,2%, in Friuli Venezia Giulia +10,8%. Sempre nell'arco degli ultimi 5 anni, la spesa pubblica totale dei Comuni del Nordest (spesa corrente più spesa in conto capitale), ha subito una riduzione del 4,2%. In Friuli Venezia Giulia è stata del -6,1%.
Un altro dato interessante emerso dai dati Istat è il grado regionale di dipendenza dei Comuni dalle entrate derivanti da trasferimenti statali. Nella classifica, il Friuli Venezia Giulia è tra le prime tre regioni per autonomia dall'erario, con l'1,4% di grado di dipendenza, dopo Trentino Alto Adige (0,7%) e Valle d'Aosta (0,8%). La media delle regioni italiane è 5,9%.
Firmato a Roma l'accordo su Electrolux: nessun licenziamento e nessun esubero
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- Pubblicato Giovedì, 15 Maggio 2014 17:45
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Roma - Il 15 maggio il premier Matteo Renzi ha firmato a Palazzo Chigi l'accordo su Electrolux. Erano presenti il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, dello Sviluppo Federica Guidi, i governatori di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Lombardia Zaia, Serracchiani e Maroni, i vertici aziendali e i rappresentanti sindacali.
"Tra settembre e ottobre Electrolux indicava 1700 lavoratori in più, quasi una chiusura per Porcia - ha commentato il ministro Guidi -. Siamo arrivati ad un accordo significativo e importante e grazie ad un nuovo approccio delle relazioni industriali moderno si preservano tutti i posti lavoro: nessun licenziamento e nessun esubero".
Il ministro Guidi poi ha ringraziato le parti sociali "per il lavoro svolto, una dimostrazione di grandissimo senso di responsabilità nella trattativa".
"Un accordo importante incentrato su un piano industriale che consente di mantenere la produzione in tutti e quattro gli stabilimenti in Italia, compreso quello di Porcia - ha commentato la governatrice del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani - grazie anche all'impegno da parte dell'azienda a investire per migliorare la competitività. Considerando da dove eravamo partiti, ovvero una procedura di investigazione che poteva probabilmente concludersi con l'uscita dall'Italia della produzione Electrolux, credo che abbiamo ottenuto un risultato significativo".
Questa la sintesi dell'accordo ratificato da tutte le parti: nessuna chiusura di stabilimento, in virtù di un piano industriale per tutti i quattro stabilimenti italiani con 150 milioni di euro di investimenti nel periodo 2014-2017; nessun licenziamento, grazie al ricorso ai contratti di solidarietà nelle fabbriche, alla cassa integrazione straordinaria in alcune aree impiegatizie ed alle uscite incentivate volontarie o finalizzate alla pensione; mantenimento integrale del salario, nonché delle pause per effetti stancanti e per necessità fisiologiche, con la riduzione della sola pausa aggiuntiva di Porcia che passa da 10 a 5 minuti; per Porcia impegno dell'azienda al riassorbimento di 150 esuberi, attraverso iniziative interne e intervento di un imprenditore intenzionato a insediarsi nelle aree dismesse del sito; previsione di alcuni incrementi di gettito produttivo, ma con l'impegno aziendale a non peggiorare gli indici di salute e sicurezza sul lavoro e a verificare in fabbrica la fattibilità degli interventi; taglio del 60% dei permessi sindacali dal 1/1/2015, ma mantenimento delle ore di assemblea sindacale.
"Conosciamo gli sforzi di tutte le parti e dei lavoratori in particolare, per dare soluzione a questa delicatissima e complessa vertenza. Tutto ciò che è stato fatto e discusso ha prodotto un accordo difficile ma dignitoso per i lavoratori. Sapere che la multinazionale ha preso l’importante decisione di restare in Italia e garantire il salario ai lavoratori è un risultato positivo" ha commentato Giovanna Cirillo a nome della Rsu Electrolux di Susegana.
"Permettete, comunque, l’espressione del dissenso che rappresento anche a nome di altri miei colleghi Rsu di Susegana e di Forlì, legato all’ennesimo aumento delle velocità delle linee e catene di montaggio" ha aggiunto Cirillo.
"Un terzo dei lavoratori, proprio per questa condizione, oggi ha patologie muscolo scheletriche da usura e l’avanzare dell’età e il continuo aumento delle prestazioni sono un ulteriore peggioramento alla salute di questi operai, che risultano sfruttati e gli unici lavoratori direttamente chiamati a farsi carico della riduzione del costo del lavoro, con i pezzi in più da produrre".
"L’aumento dei ritmi inoltre limita ulteriormente la possibilità di inserimento al lavoro degli operai svantaggiati (Ral, disabilità e anzianità). Si prescinde così dalle condizioni umane nel lavoro. L’abbiamo detto, scritto anche con petizioni, ma il tema del rapporto prestazioni/salute è incomprensibilmente sottovalutato o, peggio, ignorato. Essendo noi operai direttamente coinvolti, non possiamo che dissentire da tale soluzione per tutti coloro che rappresentiamo".
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