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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Crisi economica e desertificazione dei piccoli centri mettono in ginocchio i giornalai. Incontro con l’assessore Bolzonello

Crisi economica e desertificazione dei piccoli centri mettono in ginocchio i giornalai. Incontro con

Pordenone - Una situazione insostenibile quella dei rivenditori di giornali della provincia ormai schiacciati da una crisi che, come altri settori del terziario, non lascia scampo e dove la ripresa è ancora lontana causa soprattutto la pressione fiscale che incide pesantemente sulle imprese e, non ultimo, le liberalizzazioni che hanno prodotto la desertificazione dei piccoli centri.

È stato un grido di aiuto quello che i rappresentanti provinciali dello Snag-Confcommercio (sindacato autonomo giornalai) hanno rivolto al vicepresidente della regione, nonché assessore alle attività produttive Sergio Bolzonello, durante l’incontro svoltosi il 26 maggio nella sede provinciale dell’Ascom-Confcommercio.

La delegazione dello Snag, composta dal presidente Giancarlo Cattaruzza unitamente al vice Maurizio Romano, dopo aver illustrato la situazione difficile delle circa 225 edicole attive in provincia, ha ribadito la necessità di disciplinare il sistema delle autorizzazioni e della pianificazione del settore, quest’ultimo colpito ormai da una liberalizzazione selvaggia che, in questo momento, non fa ripartire l’economia.

Su questi obiettivi i delegati Snag  stanno predisponendo con l’Ascom un documento di programma che sarà consegnato, nei prossimi giorni, nelle mani dell’assessore Bolzonello che si è detto disponibile a verificare le istanze della categoria.

Durante l’incontro il presidente Cattaruzza ha ricordato che “ci sono imprenditori che vorrebbero abbandonare la propria attività, ma non possono farlo per un senso di responsabilità nei confronti dei loro dipendenti o dei familiari collaboratori ma anche per aver contratto debiti il più delle volte necessari al pagamento di imposte dovute. Altri, invece, hanno chiuso i battenti incidendo negativamente sui livelli occupazionali”.

Precisa l’analisi fatta poi dal vice dello Snag Romano. In provincia di Pordenone solo il 9,3 per cento delle edicole (sono 227) risulta avere un reddito sufficiente di sussistenza, mentre il 22 per cento non realizza vendite sufficienti a coprire le spese amministrative dovute all’agenzia incaricata alla distribuzione del materiale editoriale.

Il guadagno di un’edicola, derivante dalla vendita dei giornali compresi i periodici, è del 18,62 per cento. Il fatturato medio di una rivendita in provincia è di circa 70 mila euro per un reddito annuo pari a 13.034 euro al lordo delle spese di gestione, amministrative, contabili e delle tasse.

Per questo le rivendite spesso sono abbinate ai generi di monopolio, quindi un’attività mista (tabacchi e giornali) che però risente anch’essa pesantemente della crisi. A segnare ulteriormente la contrazione del fatturato delle edicole le politiche editoriali che propongono quotidiani nel web, nonché abbonamenti scontati fino al 70 per cento. Tutto questo induce la clientela ad abbandonare l’acquisto tradizionale.

Ideal Standard, cassa integrazione in deroga fino a dicembre. BPI Italia interessata allo stabilimento

Ideal Standard, cassa integrazione in deroga fino a dicembre. BPI Italia interessata

Pordenone - Nell'estenuante trattativa sulla Ideal Standard, il 22 maggio in un tavolo tenutosi al Ministero dello Sviluppo Economico è stato raggiunto un accordo per lo stabilimento di Orcenico: l’azienda ha annunciato di concludere la procedura di mobilità aperta nei confronti dei 400 dipendenti dello stabilimento friulano e di ricorrere alla cassa integrazione in deroga da maggio a dicembre 2014.

Al termine del confronto è stato sottoscritto un verbale d'accordo con il quale l'Azienda, per quanto riguarda Orcenico, si impegna a favorire il negoziato con BPI Italia, che ha manifestato il suo interesse per il sito della Destra Tagliamento.

“Quello registrato oggi - afferma il vice ministro Claudio De Vincenti che ha presieduto il tavolo - è un passo avanti importante, anche se c’è ancora molto lavoro da fare. Rispetto alle preoccupazioni dei giorni scorsi, la discussione fatta oggi ha comunque reso evidente un elemento decisivo, Ideal Standard non smobilita dall’Italia”.

La presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, presente all'incontro assieme all'assessore regionale al Lavoro Loredana Panariti, ha espresso soddisfazione per l'accordo raggiunto: "Abbiamo impedito i licenziamenti dei circa 400 dipendenti di Orcenico, mettendo da parte la procedura di mobilità"

I vertici regionali sottolineano che "ora si avvia il percorso per la cassa integrazione in deroga, come inizialmente prospettato e confermato dal sottosegretario De Vincenti".

Positivo per la presidente anche l'impegno dell'Azienda di dare garanzie su volumi, impianti e marchi, in modo da favorire la buona riuscita del progetto di BPI Italia.

"Ora attendiamo che ci sia un piano industriale sul quale ragionare anche rispetto alle politiche accompagnatorie della Regione, ha evidenziato l'assessore regionale al Lavoro, ribadendo l'impegno per mettere in campo iniziative anche sul piano della formazione e della riqualificazione professionale, con l'impiego di risorse regionali e fondi comunitari".

Questo il commento di Francesca Papais, sindaco di Zoppola: "Molto positivo l'accordo raggiunto al Mise. La conferma degli accordi presi a Pordenone traccia degli importanti scenari per il futuro dello stabilimento di Orcenico. Oggi si apre una nuova fase e continueremo a lavorare perché le positive premesse si traducano in concrete condizioni produttive e occupazionali".

Alla riunione sono intervenuti il sottosegretario Claudio De Vincenti, Giampiero Castano, responsabile Unità Gestione Vertenze del Ministero, la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, con l'assessore regionale al Lavoro Loredana Panariti, l'assessore del Veneto Elena Donazzan, Domenico Antetomaso (responsabile Produzione) e Benedetto Gelsomino (responsabile Risorse umane) di Ideal Standard, rappresentanti delle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali ed il presidente di Unindustria Pordenone Michelangelo Agrusti.

Ideal Standard: sindacati "ennesimo colpo basso dell'azienda"

Orcenico (Pn) - "Nell’incontro svoltosi oggi, 21 maggio, per pianificare con l’azienda le modalità lavorative fino al 15 luglio, in virtù dell’accordo siglato presso Unindustria a Pordenone, apprendiamo con grande disappunto che l’azienda si sottrae per l’ennesima volta agli accordi siglati".
 
E' quanto lamentano le Rsu di Ideal Standard, secondo le quali "fino al 15 luglio l’azienda si era impegnata a garantire i volumi necessari a far lavorare tutti i lavoratori dello stabilimento con percentuali, di eventuale cassa in deroga, che sarebbero rimaste in linea con quanto fatto fin qui su tutti i siti produttivi. Da qui al 15 luglio i volumi sono così esigui che i lavoratori subiranno pesanti ripercussioni in termini di cassa in deroga. Inoltre ha meschinamente piazzato un’ulteriore fermata produttiva di tre settimane e per tanto abbiamo respinto al mittente il piano presentatoci in quanto non rispettoso dell’accordo".
 
"Si è deciso - riprendono le Rsu - di bloccare nuovamente il trasferimento di matrici e di trasferte di lavoratori verso altri stabilimenti, fin tanto chè l’azienda non garantirà i volumi necessari a garantire a tutti i lavoratori la soglia massima del 25% di cassa in deroga! Inoltre se il piano non sarà rivisto e non sarà ritirato il fermo produttivo ci riserviamo di intraprendere ulteriori iniziative che saranno debitamente comunicate".

 

 

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