Economia
Ideal standard, i lavoratori tornano sulla Pontebbana. La solidarietà del vescovo di Pordenone
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- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Giovedì, 08 Maggio 2014 12:14
- Scritto da Tiziana Melloni
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Pordenone - Anche nella mattinata dell'8 maggio i lavoratori della Ideal Standard sono tornati sulla strada statale Pontebbana, dove è in corso un volantinaggio.
La manifestazione si svolge in concomitanza con l'incontro programmato nella sede della Regione a Udine, dove la presidente Debora Serracchiani ha convocato un vertice con le organizzazioni dei lavoratori, Unindustria Pordenone, Comune e proprietà per cercare di riavvicinare le parti dopo la comunicazione del management relativa all'apertura della procedura di mobilità.
Gli operai hanno avuto la solidarietà del vescovo di Pordenone mons. Giuseppe Pellegrini, che nella mattinata è giunto in visita presso lo stabilimento, accompagnato dal sindaco di Zoppola Francesca Papais.
Le Rappresentanze sindacali intanto hanno inviato al prefetto di Pordenone una lettera in cui denunciano fermamente il comportamento dei vertici Ideal Standard.
Nel testo della lettera si legge tra l'altro che "dopo il tentativo di mettere in strada 450 persone, dopo aver utilizzato la spudorata menzogna per ingannare i lavoratori e le istituzioni, dopo aver preso in giro un intero territorio fatto di persone serie, leali, oneste e laboriose, l’Azienda, non paga di tutto questo, ha deciso di mettere in atto l’ennesima e strumentale provocazione: impedire ai lavoratori di manifestare, di difendere il proprio posto di lavoro utilizzando la miserevole minaccia delle azioni legali".
"Riteniamo - scrivono i lavoratori - questo un atto grave e pericoloso perché si cerca di speculare miseramente sulla sofferenza e sul disagio di centinaia di persone che, con le proprie famiglie, lottano con dignità per tentare di rimediare ai disastri prodotti da un gruppo dirigente incapace ed inaffidabile. Un gruppo dirigente responsabile di un pesante dramma sociale, peraltro annunciato, che trascina dietro di se solo misera e disperazione".
"Continueremo a difendere con più forza e determinazione di prima il nostro posto di lavoro e la nostra fabbrica - concludono i rappresentanti sindacali - ma soprattutto non ci faremo intimidire da chi, vigliaccamente e con inusitata violenza, ha umiliato e offeso una intera comunità".
"Utilizzeremo tutti gli strumenti, nessuno escluso, per tutelare il diritto al lavoro, per tutelare il nostro futuro e quello dei nostri figli".