Economia
Electrolux: la trattativa va avanti. Porcia, spunta un partner per assorbire 150 lavoratori
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- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Martedì, 06 Maggio 2014 11:17
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - Prosegue la complessa trattativa tra la Electrolux ed i sindacati per mantenere in Itala i quattro stabilimenti. Il 5 maggio a Mestre vi sono stati nuovi passi avanti nel confronto per ridurre al minimo la fuoriuscita di addetti e creare nuove opportunità di sviluppo.
I sindacati puntano soprattutto sulla salute dei lavoratori, tanto da esigere nel piano industriale 15 milioni di euro di investimenti in robotica. Le parti tornano a incontrarsi sempre a Mestre l'8 maggio.
Per l'ennesima volta la Electrolux ha rinnovato le richieste di abbattimento dei costi di produzione, evitando la delocalizzazione in Est Europa, attraverso la riduzione delle pause, dei permessi sindacali, la rimodulazione delle ferie ed una crescita della produzione.
Poi un incontro ristretto con i vertici dei metalmeccanici nazionali di Cgil, Cisl e Uil. Due ore nelle quali i sindacati hanno visto nel dettaglio - secondo quanto riferito - il piano di sviluppo, stabilimento per stabilimento (150 milioni euro in tutto), registrato la riduzione degli esuberi dai 1.800 iniziali ad 800, da gestire in tre anni, la crescita della produzione per Susegana, Solaro e Forlì, mentre la novità per la fabbrica di Porcia è data dall'indicazione di una trattativa con un nuovo partner di un primario gruppo del settore (lavatrici) che potrebbe assorbire i 150 lavoratori in surplus.
Da parte dei rappresentanti nazionali dei sindacati è giunta la richiesta che siano esposti nel dettaglio gli strumenti con cui l'azienda intende non solo ridurre l'impatto occupazionale ma anche garantire la salute dei lavoratori, chiamati ad un impegno sempre maggiore, investendo parte dei fondi in robotica e strumenti per la sicurezza sul lavoro.
Giovedì prossimo, 8 maggio, l'azienda porterà le sue risposte, poi tutto verrà affrontato assieme ai rappresentati locali dei sindacati, i delegati delle aziende e le Rsu. Se ci sarà la firma, si passerà alla decisione da parte dell'assemblea dei lavoratori, sovrana sulle sorti dei lavoratori.
Un accordo che, per i vertici nazionali di Cgil, Cisl e Uil di settore, bisogna cercare di trovare anche a fronte dello sforzo fatto dal governo, che ha garantito per tre anni un bonus fiscale di 1,2 euro ad ora lavorata per abbattere i costi e favorire la concorrenzialità degli insediamenti italiani su quelli stranieri.