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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Rigassificatore nel Golfo di Trieste: il ministro Clini blocca il progetto di Gas Natural

Rigassificatore nel Golfo di Trieste: il ministro Clini blocca il progetto di Gas Natural

Trieste - Sospensione della valutazione di impatto ambientale (Via) per 180 giorni e nuovo sito da individuare per Gas Natural. Lo ha deciso il Ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, sul rigassificatore la cui costruzione era prevista a Zaule, nel Golfo di Trieste. Lo annuncia una nota del ministero.

Il decreto recepisce il parere espresso ieri dalla Commissione Via del Ministero a conclusione dell'istruttoria aggiuntiva che ha anche acquisito i pareri contrari del Comitato portuale e della Regione Friuli Venezia Giulia.

"Il progetto non è compatibile con il traffico marittimo e con lo sviluppo portuale", si legge nella nota. Clini ha inviato per la controfirma al ministro dei Beni Culturali il decreto per la sospensione della Via - rilasciata nel 2009 - al progetto triestino.

In alternativa allo spostamento del rigassificatore, il ministro Clini propone di "modificare il Piano regolatore in modo da renderlo compatibile con il progetto del terminale".

Legambiente Pordenone, arature senza rispetto

Legambiente, arature senza rispetto

Fvg - In questo periodo sono in corso le operazioni di aratura nelle aree agricole. Poichè in questi ultimi anni si sta assistendo ad una noncuranza delle aree agricole da parte di certi proprietari e di terzisti che con i loro mezzi lavorano la terra, il Circolo Legambiente di Pordenone vuole richiamare l’attenzione sulla importanza dell’applicazione delle norme del Regolamento di Polizia Rurale e di Gestione Territoriale elaborato per i Comuni della nostra Provincia.

Una corretta applicazione di questo Regolamento va in direzione dell’interesse generale dell’esercizio dell’attività agricola e del miglioramento e valorizzazione delle condizioni di vita sociale nell’ambito rurale. Di particolare rilievo, inoltre, sono le norme finalizzate ad attuare una compatibilità tra esercizio dell’attività agricola, tutela dell’ambiente e degli ecosistemi ed insediamento abitativo umano.

Spesso si assiste che le regole minime del buon senso vengono disattese mandando in fumo il faticoso lavoro delle precedenti generazioni che avevano molta cura non solo dei loro terreni ma anche delle siepi e delle stradine. Attualmente si può notare che le vie di comunicazione delle varie proprietà, come le strade comunali e consorziali, non solo non vengono curate, ma, anzi, rovinate.

Una volta da parte degli agricoltori c'era una certa etica nel rispettare i confini dei vicinanti e dei beni demaniali, basta dare un'occhiata per vedere cosa succede in certe zone. Oggi coloro che lavorano i terreni non conoscono o fanno finta di non conoscere le regole elementari, come quelle di stare almeno un metro dalle stradine che conducono nei vari campi e questo succede anche perchè da parte dei Comuni, che devrebbero far rispettare il regolamento rurale, c'è pochissima attenzione. Per queste ragioni diventa molto importante richiamare almeno le regole basilari sulle distanze di rispetto dalle strade, dai fossi e dai corsi d’acqua nell’esercizio delle attività agricole.

Il Regolamento per i Comuni della Provincia dice (all’art. 36) che “nello svolgimento delle attività agricole, i proprietri di fondi agricoli che confinano con i fossi delle strade di uso pubblico, o i loro aventi causa, sono tenuti a mantenere una fascia di rispetto di larghezza minima di metri 1 dal ciglio del fosso, in modo che la terra lavorata non frani nella pertinenza stradale; nei casi in cui le strade

non siano dotate di canaletta, i proprietari sono ugualmente tenuti a mantenere una fascia di rispetto di larghezza minima di metri 1 dal confine stradale.” All’art. 38 (strade private e vicinali), si sottolinea l’importanza per i proprietari dei fondi e delle strade private, interpoderali o di bonifica,  di tenere le strade stesse costantemente sgombre da qualsiasi ostacolo e mantenerle integre e transitabili per l'intera lunghezza. Inoltre, le strade vicinali, essendo assimilate alle strade comunali, sono soggette alle norme vigenti per le strade pubbliche, per cui gli oneri di manutenzione sono a carico del Comune.

Infine, si richiama il divieto di eliminazione totale o parziale di siepi e zone boscate esistenti, in quanto la loro salvaguardia è estremamente utile al riequilibrio biologico di un ecosistema agrario ormai sempre più a struttura monocolturale.

 

Rinvenute orme di orso bruno sulla neve in Valcellina e Valcolvera

Rinvenute orme di orso bruno sulla neve in Valcellina e Valcolvera

Trieste - La direzione regionale alle Risorse forestali comunica che nei giorni scorsi, tra Pala Barzana, Malga Raut e Val Pentina, sono stati avvistate, rilevate e fotografate freschissime impronte di orso bruno chiaramente impresse nello strato di neve ancora presente.

Quelle di Malga Raut risalgono alle prime ore del pomeriggio di mercoledì 3 aprile, ed erano freschissime in direzione Andreis. Molto recenti anche le tracce rinvenute in Val Pentina-Cjol de Sass, che hanno senso unidirezionale verso l'interno della valle.

Al momento non sono state rinvenute altre tracce dell'animale in uscita dalla valle. Tale circostanza, considerata la contemporaneità della presenza di tracce fresche, nella stessa giornata ed approssimativamente con gli stessi orari, potrebbe anche far ipotizzare la presenza di due plantigradi in risveglio dal letargo.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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