Terremoto di magnitudo 4.4 in Slovenia a circa 100 km da Trieste. Nessuna notizia di danni
- Dettagli
- Categoria: Ecologia ed ambiente
- Pubblicato Giovedì, 13 Marzo 2014 19:31
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
- Visite: 1502
Trieste - Un terremoto di magnitudo (Ml) 4.4 è avvenuto alle ore 18.30 italiane del 13 marzo. L'evento sismico è avvenuto ad una profondità di 10km.
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia - Centro nazionale terremoti, nel distretto sismico Northwestern Balkan Peninsula, a Nord di Kočevje in Slovenia, in una zona boscosa e disabitata.
Il sisma si è verificato appena qualche minuto dopo che si era registrata una lieve scossa (Ml 2.6) in Emilia Romagna, tra Ferrara e Voghera (Fe).
Animali in città. Il rapporto nazionale: bene Pordenone e Gorizia. Così così Trieste e Udine.
- Dettagli
- Categoria: Ecologia ed ambiente
- Pubblicato Martedì, 04 Marzo 2014 18:46
- Scritto da Roberto Calogiuri
- Visite: 1127
Trieste - Non si può pretendere che tutti tollerino la presenza di animali. Non tutti sono contenti di farsi avvicinare da un cane o da un gatto e la repulsione può andare dal semplice fastidio, all’allergia, alla più incontrollabile delle fobie per morsi o pellicce. Sono casi rari, incomprensibili per i più, eppure ci sono e vanno rispettati.
La norma, invece, sono le spontanee manifestazioni di simpatia, di benevolenza incondizionata, talora autentiche esplosioni di affetto che di solito non avvengono - di pari numero e/o ardente intensità - nei confronti dei bambini, altra categoria di esseri viventi innocenti e indifesi. (Ma questo è un altro discorso).
Il fatto è che ogni tanto si conducono indagini e classifiche sull’attenzione sociale verso i bimbi e verso gli animali da compagnia. Le due categorie devono avere qualcosa in comune: infatti vi è anche chi si infastidisce per la presenza di marmocchi nelle proprie vicinanze (per esempio ristoranti, treni o aerei). Il sintomo non raggiunge mai le proporzioni di una fobia, questo è vero, perché un bambino - in genere - non morde e, non avendo pelliccia, non provoca allergie.
Nondimeno si tende a creare spazi riservati per evitare il contatto promiscuo, con il fine (o il pretesto) della “socializzazione”, sia tra cani sia tra bambini. E questo è un bene un male? È un mezzo per evitare di essere molestati o di garantire una corretta familiarità tra pari o un normale sviluppo cognitivo?
Tralasciando la socializzazione umana, che è scottante argomento socio pedagogico, va notato che in molti parchi e giardini pubblici sia bambini che animali godono di spazi dedicati, circoscritti, dove poter “sgambare” senza guinzagli o museruole, siano materiali o immaginari.
Nella fattispecie, a Trieste, vi sono 22 giardini pubblici dove i cani possono entrare, ma solo in 5 di questi sono allestiti spazi dove i cani possono correre liberi. A Udine, attualmente, sono 2, 1 a Gorizia e 7 a Pordenone. Si possono verificare le indicazioni sui siti dei rispettivi comuni. Questo per soddisfare la curiosità di molti giovani padroni di cani che si chiedono (e chiedono online) dove portare l’amico peloso a fare una corsetta per non costringerlo a una vita di lacci nel timore di una contravvenzione.
Va detto che le multe per chi sia sorpreso con un cane sciolto sono molto salate, ma d’altronde non tutti i tutori dell’ordine, tra vigili urbani e guardie forestali, sono così fiscali nell’applicare il regolamento. Altra cosa sono le deiezioni: e qui il discorso investe un problema diverso, quasi etico.
Via via che ci si allontana dal centro, le deiezioni dei cani si fanno inversamente proporzionali alla sorveglianza che diventa, logicamente, più rarefatta. I soggetti alla legge si sentono affrancati quando non sono visti. È storia vecchia. E questo fatto provoca, altrettanto logicamente, il fastidio verso i cani. Mentre dovrebbe essere orientato ai loro padroni che non capiscono un fatto semplicissimo: raccogliendo le deiezioni ridurrebbero le ragioni dell’antipatia verso i loro animali e verso i cani in genere.
Il tutto a significare che gli animali in città costituiscono un fenomeno che merita attenzione, per quanto si è detto ma anche per il randagismo canino e felino, l’importazione clandestina, gli abbandoni, i maltrattamenti, le sperimentazioni.
In Italia, il numero degli animali e delle specie che vivono in famiglia - siano pelosi, piumati o squamati - nelle città aumenta sempre di più. In proporzione dovrebbe aumentare anche l’attenzione che le istituzioni pubbliche dedicano a questo argomento, per favorire la convivenza pacifica e soprattutto il benessere di tutte le componenti.
Per avere un quadro più preciso possibile della situazione, Legambiente ha inviato un questionario a 104 Capoluoghi di provincia dei quali 81 hanno risposto. I parametri monitorati sono le strutture e gli spazi aperti dedicati agli animali d’affezione e la presenza di colonie feline. Ma anche indici meno visibili come la spesa media dedicata a ogni animale, le adozioni dei randagi, gli animali liberi controllati, la repressione dei maltrattamenti e tutela, la presenza di biodiversità.
Questa edizione del quesito riguarda la situazione nell’arco del 2012, è la terza nella storia dell’istituzione e ha una novità interessante, vale a dire la classifica finale dei Comuni in cui Padova e Prato guadagnano leprime postazioni ma anche il Friuli Venezia Giulia si è fatto onore.
Bisogna notare che i capoluoghi della nostra regione sono virtuosi almeno per un fatto: hanno risposto tutti al questionario. Nella classifica finale Pordenone è la prima delle cosiddette “città piccole” su un totale di 45 centri, e Gorizia la quinta della medesima categoria. Metà classifica per Trieste che si è piazzata, nell’ambito delle “città grandi”, ottava su 15. E stessa posizione per Udine che, nelle “citta medie”, si colloca ventitreesima su 44.
Gorizia si distingue, nella propria categoria, per aver saputo restituire o dare in adozione il quintuplo dei cani catturati e Trieste per aver saputo restituire o dare in adozione il doppio dei cani catturati. Va detto che superano la sufficienza soltanto dieci delle ottantuno città che hanno riposto al questionario.
I dati alla fine del febbraio 2014 indicano che su una popolazione nazionale che sfiora i 60 milioni, i cani sono quasi 7 milioni, con un rapporto di un cane ogni 8,6 abitanti.
Nella nostra regione rimane il problema dell’accesso degli animali d’affezione, che sono quasi esclusivamente cani, nei luoghi pubblici, sugli autobus o nei taxi. Finora le ordinanze dei comuni sono state elastiche ma interpretabili di luogo in luogo. A esempio sugli autobus l’ammissione rimane a discrezione della sensibilità del conducente purché siano discrete le dimensioni dell’amico peloso. Stessa cosa per i taxi. Per gli altri luoghi valgono gli avvisi affissi all’esterno.
In ogni caso, come per ogni convivenza felice, vale sempre la medesima ricetta: una buona conoscenza della (bio)diversità aiuta la tolleranza e la disponibilità verso l’altro. In fin dei conti siamo tutti persone, individui, alcuni umani altri no.
(In apertura foto di Roberto Calogiuri)
Quattro comuni del Friuli Venezia Giulia coinvolti nella formazione alla mobilità sostenibile
- Dettagli
- Categoria: Ecologia ed ambiente
- Pubblicato Domenica, 02 Marzo 2014 17:33
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
- Visite: 1027
Trieste - Pordenone e l'aggregazione Monfalcone - Ronchi dei Legionari - Staranzano (GO) sono le due realtà urbane del Friuli Venezia Giulia selezionate per il programma PUMS - Piani Urbani di Mobilità Sostenibile, che è iniziato il 27 e 28 febbraio 2014 presso il parco scientifico di Trieste Area Science Park.
Nell'ambito del progetto di promozione della mobilità sostenibile, la prima tappa è costituita dall'iniziativa BUMP (Boosting Urban Mobility Plans) coordinata da Area Science Park, che offre un percorso formativo a dirigenti e responsabili tecnici che si occupano di pianificazione e gestione della mobilità nelle città.
Il corso formativo in aula ha una durata di 80 ore ed è focalizzato sulla condivisione del know how e la diffusione delle buone prassi. In particolare gli argomenti trattati saranno: la pianificazione della mobilità come visione strategica nell'organizzazione urbanistica; le metodologie di valutazione e monitoraggio come strumenti di supporto alle attività decisionali; i processi valutativi per la personalizzazione e l'adeguamento delle misure e azioni di mobilità sostenibile da implementare nei contesti urbani; la partecipazione come veicolo per il coinvolgimento e la responsabilizzazione dei portatori di interesse privati e pubblici, come reperire fondi e trovare nuove modalità di finanziamento.
Conclusasi la fase di formazione in aula i partecipanti saranno coinvolti in 4 eventi in programma a Trieste, Sofia, Dortmund e Budapest strutturati in due giorni: il primo è dedicato alla condivisione e al confronto con la modalità dei world cafè, il secondo è un convegno internazionale che coinvolge anche istituzioni presenti sui diversi territori ospitanti.
L'ultima fase del progetto prevede l'accompagnamento delle amministrazioni nella redazione dei propri PUMS, i Piani Urbani della Mobilità Sostenibile, attraverso l'assistenza professionale multisettoriale di un team di esperti selezionati tra i più validi professionisti della pianificazione integrata a livello nazionale e internazionale.
Il progetto europeo BUMP è finanziato dal Programma EIE - Energia Intelligente per l'Europa e coinvolge 9 paesi europei (Italia, Germania, Spagna, Regno Unito, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Bulgaria e Romania).
Altri articoli...
- Due scosse di terremoto a Gemona, Tolmezzo, Artegna e San Pietro al Natisone. Nessun danno
- Al via a Pordenone "Ortogiardino" la fiera per gli appassionati di floricoltura, orticoltura e vivaismo
- Il gruppo REM, sigla volontariamente l' accordo con il Ministero dell'ambiente per ridurre il proprio impatto sul clima
- Ogm: associazioni 'bio', Serracchiani fermi semine Monsanto
- Maltempo: Tagliamento, Noncello e Livenza, sale il livello. Attiva la Protezione civile
- Agricoltura in Europa e sprechi alimentari. Se ne parla alla Casa Zanussi di Pordenone
- Pioggia, neve e scirocco: disagi e pericolo valanghe sulle Alpi. A23 chiusa da Pontebba per i Tir
- Italia e altri 11 Paesi UE contro mais 1507. Bolzonello: "FVG unica regione senza OGM"