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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Lieve scossa di terremoto sul Lesis nei pressi di Claut nelle prime ore del mattino

Lieve scossa di terremoto sul Lesis nei pressi di Claut nelle prime ore del mattino

Pordenone - Il 28 aprile alle 5 del mattino una scossa di magnitudo pari a 2.1 gradi della Scala Richter è stata rilevata in provincia di Pordenone: il terremoto è avvenuto poco sopra a Claut (Pn) nella zona del Lesis, a pochi chilometri di distanza dai comuni di Andreis (Pn) e Barcis (Pn).

Gli altri comuni interessati, situati tra i dieci e i venti chilometri dall'epicentro, sono quelli di Forni Di Sopra (Ud), Forni Di Sotto (Ud), Cimolais (Pn), Erto e Casso (Pn), Frisanco (Pn), Maniago (Pn), Montereale Valcellina (Pn) e Vajont (Pn).

La scossa è stata avvertita solo in un intorno molto stretto dell'epicentro. Ogni terremoto nella zona, tuttavia, anche se di lieve entità, riapre la questione del rischio crolli per il masso pericolante Crep de Savath e la guglia del Campanile di Val Montanaia, peraltro monitorati costantemente.

Questi i dati del sisma: Lat: 46.2847°N Lon: 12.5703°E; Magnitudo (Ml): 2.1; Profondità: 3 km (fonte: INGV).

Organismi geneticamente modificati: il Tar respinge il ricorso di Fidenato

Organismi geneticamente modificati: il Tar respinge il ricorso di Fidenato

Trieste - Il 24 aprile sia il Tar del Lazio che il Tar del Friuli Venezia Giulia hanno definito le questioni relative agli Organismi geneticamente modificati. In particolare, con sentenza n. 178/2014 il Tar del Friuli Venezia Giulia ha rigettato il ricorso proposto da Giorgio Fidenato, in qualità di titolare dell'azienda agricola "In Trois", avverso l'ordine imposto dalla direzione delle Attività produttive della Regione/Servizio del Corpo forestale regionale del 31 ottobre 2013 e del 20 novembre 2013 che dettava disposizioni in materia di raccolta e movimentazione del mais geneticamente modificato.

Il Tar del Friuli Venezia Giulia ha ritenuto legittimi i provvedimenti emanati dalla Regione che, in conformità alla normativa comunitaria, hanno previsto accorgimenti tecnici nella fase di raccolta idonei ad evitare la commistione di prodotti Ogm e prodotti naturali.

Il Tar del Lazio, con sentenza n. 4410/2014, ha respinto il ricorso di Fidenato e di Dalla Libera contro il decreto ministeriale del 12 luglio 2013 che vietava per 18 mesi la coltivazione di varietà mais geneticamente modificato MON 810 ritenendo il provvedimento ministeriale perfettamente legittimo.

Il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia ed assessore alle Risorse agricole Sergio Bolzonello ha espresso soddisfazione per le due sentenze che, pur nelle loro diverse portate, danno ragione all'azione della Giunta, il cui indirizzo si dimostra così essere sempre stato coerente.

Il vicepresidente ha ricordato che la Giunta regionale è stata l'unica in Italia ad affrontare con coraggio il problema Ogm e a trovare soluzioni normative quando il clima anche nazionale era ben diverso da oggi.
La Regione ha constatato con altrettanta soddisfazione che le sentenze riguardano sia la semina dello scorso anno sia il divieto di semina in generale.

"La decisione del Tar del Lazio avalla l'operato del Governo, impegnato con risultati importanti anche in sede europea per aumentare l'autonomia decisionale degli Stati membri in materia di Ogm. Ora questo divieto va attuato con decisione, anche adottando le sanzioni stabilite per le eventuali violazioni". - Così Gian Luca Galletti, ministro dell'Ambiente, commenta in una nota la sentenza.

"Sin dal primo momento - osserva Galletti - il ministero dell'Ambiente è stato in campo sulla questione, operando in stretta relazione con quelli della Salute e dell'Agricoltura: i risultati si sono visti e sono positivi".

"Dopo questa sentenza - conclude il ministro dell'Ambiente - è più forte la spinta per una nuova normativa Ue che lasci piena autonomia agli Stati, anche in relazione alle tradizioni e alle vocazioni agricole del territorio".

Terremoto in Slovenia, l'Ogs monitora la situazione sismica. Alcuni danni a Plivka

Terremoto in Slovenia, l'Ogs monitora la situazione sismica. Alcuni danni a Plivka

Trieste – Pochi danni e molta paura in Slovenia per il terremoto della mattina del 22 aprile, che ha raggiunto i 4.7 gradi della scala Richter.

A causa del sisma sono stati evacuati i centri scolastici di Postumia e Plivka. A Postumia, nei negozi, i prodotti sono caduti dagli scaffali. I danni maggiori si sono registrati a Pivka, dove in alcune abitazioni i lampadari sono crollati dal soffitto.

Intanto, l'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale tiene costantemente la situazione sotto controllo tramite la sua sezione CRS – Centro Ricerche Sismologiche, che da oltre trent'anni gestisce la Rete Sismometrica dell'Italia nord-orientale per il monitoraggio e l'allarme sismico per conto della Protezione Civile di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Provincia di Trento.

“Si è trattato di un fenomeno normale, in una zona notoriamente sismica, con una prima scossa più forte seguita da una ventina di scosse di assestamento, con intensità inferiore, che presumibilmente continueranno" ha affermato Marco Mucciarelli, Direttore del CRS.

"L'episodio delle 10.58 è stato chiaramente avvertito in un'area che va da Venezia a Zagabria. In Friuli Venezia Giulia, il fenomeno è stato percepito in particolare dalla popolazione di Trieste, dove si è rilevata un'accelerazione di 1/100 g".

"Per quanto riguarda le conseguenze del sisma, abbiamo sentito i nostri colleghi sloveni e non sembra ci siano stati danni seri agli edifici, se non piccole crepe”.

Per informazioni in tempo reale sul monitoraggio sismico OGS ha sviluppato il sito web rts.crs.inogs.it dove è possibile trovare traccia anche dei terremoti “minori” che la rete sismometrica registra e che non trovano risonanza perché fortunatamente non percepiti dalla popolazione.

 

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Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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