Inondazioni nei Balcani, il FVG si mobilita. A rischio due centrali termiche. Pericolo mine
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- Pubblicato Mercoledì, 21 Maggio 2014 11:46
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Trieste - Continua l'emergenza nei Paesi balcanici dopo le piogge torrenziali che tra il 17 ed il 18 maggio scorsi hanno colpito un'area dell'Est Europa che va dalla Croazia alla Serbia ed alla Bosnia Erzegovina.
Il 20 maggio è partita alla volta della Serbia una colonna mobile composta da 50 uomini della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, assieme ad altri 25 dalla Provincia di Trento e un gruppo dal Molise, per portare soccorso alle popolazioni colpite. Aiuti e squadre di soccorso stanno arrivando da tutta Europa.
Serbia e Bosnia Erzegovina sono i Paesi più colpiti dalle conseguenze del maltempo, durato una settimana. Circa 40 le vittime finora accertate nella regione, ma si teme che il bilancio possa diventare più grave. Migliaia le persone sfollate.
L'emergenza purtroppo non rientra, dato che si attende ancora l'ondata di piena della Sava e del Danubio. La piena minaccia due delle più importanti centrali termiche della Serbia, Nikola Tesla sulla Sava presso Obrenovac (sudovest di Belgrado, produce il 50% dell'energia elettrica di tutta la Serbia), e quella di Kostolac, sul Danubio non lontano da Pozarevac (est di Belgrado).
Le inondazioni rischiano di distruggere il già fragile sistema economico della Serbia. Il distretto di Obrenovac, a Sud-Ovest di Belgrado, è uno dei luoghi del Paese dove è concentrato un alto numero di imprese ed è stato duramente colpito dalle inondazioni.
Le autorità serbe e bosniache hanno lanciato l’allarme sulle conseguenze dei movimenti del terreno causati dalle piogge, che rischiano di cancellare le delimitazioni dei campi di mine anti-uomo disseminate durante le guerre degli anni Novanta e mai rimosse.
La presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha incontrato il 20 maggio a Roma, presso la sede di rappresentanza della Regione, l'ambasciatore della Repubblica di Serbia Ana Hrustanovic,per manifestare la solidarietà della nostra Regione al popolo serbo.
L'ambasciatore ha ringraziato il Friuli Venezia Giulia "per l'aiuto e l'appoggio cruciale" offerto alla popolazione colpita dall'inondazione, ed ha rimarcato come il suo Paese stia vivendo momenti terribili.
Durante la riunione svoltasi il 18 maggio presso la sala della Comunità serbo-ortodossa di Trieste, alla quale hanno preso parte il Console Generale serbo Kicanovic e il Console serbo Mirkovic di Trieste, rappresentanti della Comunità e Parrocchia serbo-ortodossa di Trieste, l'associazione "Skud Pontes-Mostovi" di Trieste, l'associazione "Skud Vuk Karadzic" di Trieste, l'associazione " Non Bombe Ma Solo Caramelle ONLUS" di Trieste e i singoli cittadini vicini alla Comunità, è stato ribadito che per ora l' unico canale ufficiale per la raccolta degli aiuti umanitari per la Serbia passa:
- o tramite la Comunità religiosa serbo-ortodossa con sede in Via Genova 12 a Trieste e le associazioni/onlus da essa indicate, tutti i giorni dalle 9 del mattino fino alle 19 di sera ( lunedì 19 maggio e martedì 20 maggio dalle 18 alle 24 anche presso la sede di " Vuk Karadzic" in Via del Rivo 5 a Trieste);
- o tramite il Consolato generale Serbo di Trieste grazie al conto bancario che verrà aperto domani 19 maggio.
Prima di trasferire i soldi, o portare gli aiuti, si raccomanda di mettersi in contatto con il Consolato Generale Serbo a Trieste, con la Ambasciata Serba a Roma o con la Comunità religiosa serbo-ortodossa di Trieste.
Oltre alla raccolta in denaro, servono sopratutto i generi di prima necessità quali: shampoo, saponi, "Amuchina", garze, antisettici, antidolorifici, dentifrici, candele, lampade, candeggina, latte in polvere per i neonati, cioccolato, carta igienica, omogeneizzati per i bambini, cracker.
Tromba d'aria a Reana del Rojale: scoperchiata la sede della Lega Nord. Nessun danno alle persone
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- Pubblicato Lunedì, 12 Maggio 2014 18:22
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Udine - Il forte temporale che si è abbattuto nella serata dell'11 maggio in Friuli Venezia Giulia non ha soltanto creato difficoltà agli Alpini, che a Pordenone si sono ritrovati a smontare tende, stand e tendoni sotto l'acqua; i danni più ingenti si sono verificati nei pressi di Reana del Rojale.
A Reana infatti una tromba d'aria ha scoperchiato parte del tetto della sede regionale della Lega Nord del Friuli Venezia Giulia. Per fortuna nessuna persona era presente sul posto in quel momento.
Gli esponenti del Carroccio si sono accorti dei danni nella mattinata del 12 maggio, entrando nella sede. L’acqua ha rovinato il materiale cartaceo elettorale, ma non ha danneggiato l’impianto elettrico. I lavori per chiudere il tetto sono già iniziati.
Il vortice di aria si è formato ad ovest del comune di Dignano, complice una supercella in rapido sviluppo nei pressi di Vivaro che ha formato una tromba d'aria. Sulla zona è poi seguita una violenta ondata di pioggia, vento e grandine.
La tromba d'aria è durata circa cinque minuti e non ha causato danni ingenti ma a causa del vento diversi alberi sono stati sradicati e la grandine cadute abbondantemente nella zona collinare e della Pedemontana ha danneggiato diversi veicoli.
Sempre a causa delle ingenti piogge, sulla Tangenziale Est di Udine si è verificato uno smottamento della scarpata lungo il secondo tratto in trincea, in corrispondenza del sovrappasso della pista ciclabile e di quello limitrofo della ferrovia Udine-Tarvisio, nelle vicinanze della "Carbonaria" a Reana del Rojale.
Maschio e femmina di lince introdotte nella Foresta di Tarvisio per conservare la specie in Italia
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- Pubblicato Giovedì, 01 Maggio 2014 22:32
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Tarvisio (Ud) - Una coppia di giovani linci (maschio e femmina di 4-5 anni muniti di radiocollare) provenienti dalla Svizzera è stata liberata nella Foresta di Tarvisio (Ud). Lo rende noto il Corpo forestale dello Stato in una nota del 1° maggio.
L'esperimento fa parte del progetto ULyCA (Urgent Lynx Conservation Action) attraverso il quale vengono poste in atto misure urgenti per la conservazione della lince eurasiatica (Lynx lynx) nelle Alpi Sud-orientali.
Le due linci liberate provengono dalla catena montuosa del Giura in Svizzera, dove vivono esemplari che geneticamente sono particolarmente idonei a rinvigorire il nucleo italiano, dove si contano circa una decina di esemplari.
Sono un dono dell'Ufficio Federale per l'Ambiente della Confederazione Elvetica e sono state portate nella Foresta di Tarvisio, dove inizialmente sono state collocate in un recinto di acclimatamento, al termine di una complessa operazione di cattura e trasporto.
Gli esemplari hanno trascorso tre settimane nel recinto prima di essere liberate. Si tratta di un evento naturalistico di grande importanza che segna la storia della conservazione della fauna nel nostro Paese.
La lince eurasiatica, felino molto raro nelle Alpi, è una specie particolarmente protetta sia in Europa che in Italia. Il nucleo più corposo è in Friuli Venezia Giulia e l'areale storico di appartenenza è proprio la Foresta di Tarvisio.
Il monitoraggio della specie in questi ultimi anni ha confermato quanto evidenziato dal rapporto inoltrato all'Unione Europea dal ministero dell'Ambiente e dall'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) dove si definisce "cattivo" lo status di conservazione della specie, attribuendogli un trend in peggioramento.
Il Corpo forestale dello Stato è il partner principale del progetto ULyCA, al quale ha fornito anche il patrocinio, promosso dall'associazione "Progetto Lince Italia" e autorizzato dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dall'Ispra.
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