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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

“Blitz” degli anti Ogm a Vivaro, interrogazione alla Giunta di Santarossa e De Anna

“Blitz” degli anti Ogm a Vivaro, interrogazione alla Giunta di Santarossa e De Anna

Vivaro (Pn) - Dopo l’azione dei Centri Sociali e di Altragricoltura, che domenica 30 marzo, con un blitz, avevano "invaso" a Vivaro il campo di Giorgio Fidenato, l’agricoltore friulano che ha seminato lo scorso anno mais geneticamente modificato, i consiglieri regionali Valter Santarossa (primo firmatario) e Elio De Anna (Forza Italia) hanno chiesto una chiara presa di posizione della Giunta Regionale circa gli incresciosi episodi accaduti.

Gli attivisti avevano"controseminato” con la canapa i campi che avrebbero dovuto accogliere il mais Mon810 e per concludere l'azione di protesta avevano "sanzionato” la sede di Futuragra, dove avevano versato del letame "per segnalare con forza la pericolosità di chi in quel luogo opera, inseguendo profitti a scapito del territorio in cui come un parassita è insediato". Avevano anche lasciato una serie di scritte con lo spray sulla strada.

“È opportuno conoscere - scrivono Santarossa e De Anna - se la Giunta FVG intenda condannare o essere complice dei violenti e vergognosi atti di protesta anti OGM nei confronti di cittadini della nostra regione che hanno deciso di fare valere i loro diritti e di difendere la loro libertà di semina di OGM sancita dal diritto europeo e avvallata da sentenze della Corte Europea di Giustizia e del Tribunale di Pordenone”.

Affermano ancora i due consiglieri: “Il violento attacco svolto da gruppi di centri sociali del Nordest e dell’Emilia ai danni del presidente di Futuraga Silvano Dalla Libera e della sua famiglia e alle proprietà dell’imprenditore Giorgio Fidenato, rei di aver difeso la libertà sancita dalla comunità europea circa la semina degli OGM non può vedere il silenzio della presidente Serracchiani”.

“È inaccettabile che la Regione, dopo aver approvato in fretta e in furia il provvedimento normativo sugli OGM senza le opportune concertazioni con le categorie ed il confronto in Consiglio Regionale, ora tolleri le azioni razziste di questi moderni KKK contro chi la pensa diversamente”.

“Come già evidenziato – precisano - il provvedimento legislativo è sembrato strumentale al solo fine di evitare la semina di OGM, nel caso in cui il TAR del Lazio il prossimo 09 aprile si pronunci a favore dell’impugnazione del Decreto interministeriale del 12 luglio 2013, decretando così quanto già sancito dal Tribunale di Pordenone con la sentenza 614/2013 in merito alla incompatibilità del divieto assoluto e generalizzato di coltivazione di OGM con la normativa comunitaria”.

“Il silenzio della Giunta – concludono Santarossa e De Anna – rischia solo di alzare la tensione e di legittimare queste azioni contro la nostra gente ed i nostri imprenditori”.

Da parte loro, gli attivisti hanno raccolto il consenso di AltrAgricoltura Nord Est, che esprime solidarietà con questa azione di recupero della terra e con chi lotta quotidianamente per fermare la coltivazione degli OGM in Italia, in Europa e nel mondo.

“Se non si agisce subito - sostengono le associazioni contrarie agli Organismi geneticamente modificati - non ci sarà più possibilità di tornare indietro: attraverso l'impollinazione i geni modificati contaminano gli altri terreni impedendo concretamente la coesistenza con ogni altro metodo di coltivazione, sia esso biologico o convenzionale”.

Per gli ambientalisti “gli OGM non solo minacciano la biodiversità, ma mettono anche a rischio la salute umana e animale. Le produzioni transgeniche presuppongono un sistema agroalimentare dove il cibo e l'alimentazione sana e nutriente non sono un diritto ma un business per poche grandi multinazionali”.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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