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Mar10222024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Al via a Gradisca d'Isonzo il VIII Festival dello spettacolo contemporaneo

Al via a Gradisca d'Isonzo il VIII Festival dello spettacolo contemporaneo

GRADISCA D'ISONZO - "Novae Experientiae" è il titolo dell'ottava edizione di "Omissis", Festival dello spettacolo contemporaneo: 14 eventi in 3 giorni, 7 spazi cittadini riscoperti come luoghi di spettacolo, tutti gli eventi live in prima assoluta, prima nazionale o anteprima regionale.

Organizzato dall’Associazione Culturale Mattatoioscenico, "Omissis" si svolge da giovedì 28 a sabato 30 giugno, con un cartellone che vede alternarsi performance, teatro, video, danza nelle varie location naturali e storiche che la città della Fortezza ha suggerito come sede degli eventi.

Nella ormai consueta ottica di promozione e divulgazione delle forme di innovazione e sperimentazione di alto livello, il Festival opera anche in fase di produzione, supportando il lavoro di giovani talenti del Friuli Venezia Giulia.

La nuova esperienza della scena artistica nazionale ed internazionale farà di Gradisca d’Isonzo il centro dell’avanguardia performativa del XXI secolo, accogliendo compagnie ed artisti provenienti da  Spagna, Olanda, Inghilterra, Germania, Ungheria e Italia.

Nuove esperienze proveranno gli spettatori, invitati a partecipare in forma attiva, complice, a condividere in modo diretto, fisico, emotivo l’idea artistica e la sua realizzazione scenica. Ad Omissis per vivere nuove esperienze: emotive e tattili, sonore e visive, presenti e visionarie, intime e viscerali.

Luogo privilegiato d’incontro e scambio tra compagnie e addetti ai lavori ormai ampiamente radicato sul territorio regionale, "Omissis" assolve altresì ad un’altra determinante funzione, quella della formazione di un nuovo pubblico, educandolo alla trasversalità dei linguaggi e alle vitali tensioni che attraversano le dinamiche del contemporaneo.

Anche quest’anno l’attivazione del Media Center, ideato allo scopo di seguire passo dopo passo tutti gli eventi in calendario ed amplificarne la fruizione mediante la realizzazione di video pubblicati on-line sul sito del festival (www.omissisfestival.it) e l’uso dei social network permetteranno di proiettare il festival "Omissis" e la città di Gradisca d’Isonzo su uno scenario internazionale sfruttando il web come piattaforma.

Il festival è realizzato con il contributo dell’Assessorato alla Cultura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, della Provincia di Gorizia, del Comune di Gradisca d’Isonzo, della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, del Credito Cooperativo di Lucinico, Farra e Capriva, con la collaborazione dell’Ass. Cult. Arterrante, dell’Ass. Cult. Etrarte, di Studio14, del Gruppo Area di Ricerca Dobia.lab.

L'inizio è fissato per giovedì 28 giugno alle 18.00 nella cornice della rinnovata Enoteca Regionale "La Serenissima" di Gradisca d’Isonzo, con un brindisi inaugurale; l’inizio degli spettacoli in cartellone è previsto per le 18.30, quando prenderà il via uno spettacolo unico in tutti i sensi, presentato in prima nazionale dal gruppo inglese Me and the Machine.

Il gruppo propone un progetto multimediale dal titolo "When we meet again" per uno spettatore alla volta (obbligatoria la prenotazione), coinvolto in un’esperienza insieme fisica, estetica e atmosferica, dato che lo spettacolo si svolge nella cornice originale del Bastione di San Giorgio, luogo storico della fortezza di Gradisca che da solo vale il prezzo del biglietto. Un luogo che respira storia e uno spettatore che vede ricrearsi la realtà attraverso un visore: uno spettacolo che preannuncia, forse, la dimensione futura dello spettacolo dal vivo.

A seguire, alle 20.00 presso la Loggia dei Mercanti (Lapidario civico) il monologo a più voci ideato dal duo Giulio Morgan (voce) e Giorgio Pacorig (piano fender rhodes, suoni, effetti), Labor (posti limitati), prima nazionale ideata esclusivamente per Omissis: dedicata all’attualissimo tema del lavoro, la performance si presenta come un esperimento di rinnovamento del genere del teatro sociale, destrutturando la drammaturgia che sarà ricostruita dagli spettatori.

Il Festival decolla alle ore 21.00 presso il Nuovo Teatro Comunale, dove il giovane collettivo internazionale di danza Bloom!, formato da cinque danzatori provenienti da Italia, Ungheria, Inghilterra, Spagna e Slovacchia, presenta in anteprima regionale City, uno spettacolo ironico, libero e coinvolgente.

A seguire un altro luogo storico della città di Gradisca, il seicentesco Palazzo Monte di Pietà, ospiterà un attesissimo ritorno ad Omissis: il duo italo/tedesco VestAndPage con la performance Terra nova (posti limitati) in anteprima mondiale: ispirata dall’esperienza compiuta in Antartide da Verena Stenke e Andrea Pagnes, prende spunto dalle storie degli esploratori antartici d’inizio ‘900. Il ghiaccio, l’isolamento, la luce e il buio, la passione e la disperazione, la vita e la morte sono gli elementi di questa nuova esperienza perfomativa di VestAndPage creata in esclusiva per Omissis.

Il percorso artistico di Me and the machine inaugura la giornata di venerdì 29 giugno con la performance (per uno spettatore alla volta, obbligatoria la prenotazione) When we meet again, che andrà in scena al Bastione di San Giorgio  continuativamente dalle 18.00 e 21.30.

Alle 20 presso il Palazzo Monte di Pietà in anteprima regionale la giovane compagnia italiana Three minutes ago / Quiet ensemble presenta La carezza del vetro (posti limitati), in cui gli spettatori si raduneranno a 360° attorno a una teca che contiene la performer, sul corpo della quale vengono proiettati dei video: uno spettacolo suggestivo che unisce danza, video, tecnica scenografica, musica nella ricerca di un’armonia tra due corpi, quello reale e quello virtuale.

Alle 21 spazio ad un’esperienza teatrale estrema, fisica e poetica, con la prima nazionale Lesiones incompatibles con la vida (consigliato ad un pubblico adulto) della nuova enfant prodige del teatro internazionale, Angelica Liddell, dove il corpo dell’attrice e regista spagnola, si trasforma in un atto di protesta, di disobbedienza, contro l’incivilimento sociale, una vera e propria aggressione contro la società.

La giornata di venerdì 29 giugno prosegue alle 22 con la replica al Palazzo Monte di Pietà di La carezza del vetro (posti limitati) dei Three minutes ago / Quiet ensemble. Alle 23 chiude il programma giornaliero una seconda azione scenica di Angelica Liddell, la prima nazionale Broken Blossoms, una nuova tappa nel suo processo di autodistruzione nella quale l’attrice/perfomer riflette, con il coinvolgimento del pubblico, sul valore dell’intelligenza come qualità dell’essere umano.

Sabato 30 giugno il Festival inizia al Bastione di San Giorgio con la terza sessione della performance multimediale degli artisti inglesi Me and the machine, When we meet again (per uno spettatore alla volta, obbligatoria la prenotazione), in programma consecutivamente dalle 18 alle 21.30 per permettere al maggior numero possibile di persone di vivere per 8 minuti l’esperienza del vedere attraverso un visore multimediale le nuove possibilità estetiche dello spettacolo dal vivo.

A seguire, alle 20.00 presso la Loggia dei Mercanti (Lapidario civico) il monologo a più voci ideato dal duo Giulio Morgan (voce) e Giorgio Pacorig (piano fender rhodes, suoni, effetti), Labor (posti limitati), prodotto direttamente con il sostegno del Festival nell’ottica della promozione  diffusione degli artisti del territorio.
Alle 20.30 al Palazzo Monte di Pietà VestAndPage presenta il progetto Terra nova (posti limitati), prima tappa di una serata speciale per il gruppo e corollario del progetto video che sarà l’evento conclusivo dell’intero Festival: la performance è ispirata dall’esperienza in Antartide compiuta dal duo di performers ad inizio 2012.

Alle 21.30 al Nuovo Teatro Comunale il secondo spettacolo di danza presentato nel cartellone, l’attesissimo progetto del gruppo olandese United-C, la prima nazionale Nude studies: in uno spazio asettico e artificiale, la compagnia propone ad Omissis quattro assoli di danza, un’esperienza poetica ed estetica mozzafiato. Gli spettatori saranno concentrati solo sul fenomeno naturale, silenzioso ed elegante dei corpi delle danzatrici. Il progetto è ispirato dalla fascinazione degli antichi greci per il corpo umano, la sua bellezza, la sua grazia, la sua forza, in contrapposizione alla moderna mercificazione della nudità.

Chiude la programmazione del Festival alle 23.00 alla Sala Bergamas un evento speciale: l’anteprima nazionale del film Sin Fin di VestAndPage, una produzione internazionale realizzata nel programma culturale in Antartide nel gennaio-febbraio 2012, indetto dalla Direzione Nazionale dell’Antartico (Argentina). VestAndPage esaminano la sfera che ingloba l’universo e l’ambiente, sviscerandone la complessità nell’incontro-collisione con la sfera dell’umano: creazione e distruzione non sono che prove evidenti dei processi dinamici di trasformazione e impermanenza. Tra le vastità ghiacciate e desertiche di una terra onirica, visioni e miraggi riflettono un senso dell’assoluto.  

Info:

www.omissisfestival.it
www.mattatoioscenico.com

Contatti
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
+39 0481 961345
+39 347 6960758


Il programma potrebbe subire delle variazioni.
Il costo dei biglietti degli spettacoli è:

When we meet again, Labor, Terra nova, La carezza del vetro, Broken Blossoms  € 5

City, Lesiones incompatibles con la vida, Nude studies  € 10 (ridotto € 5 per studenti under 26 e over 65).

La proiezione del film Sin Fin di VestAndPage è ad ingresso libero.

Lo spettacolo When we meet again è per 1 spettatore alla volta e la prenotazione è obbligatoria al numero 0481 961345 o al 347 6960758.

Per gli spettacoli Labor, Terra nova e La carezza del vetro,  per la limitatezza dei posti disponibili, si consiglia la prenotazione al numero 0481 961345 o al 347 6960758.

La prenotazione dei biglietti si può effettuare al numero 0481 961345 o al 347 6960758
dal 20 giugno, con orario 10-12 e 16-19.

La biglietteria per il ritiro dei biglietti è attiva dal 28 al 30 giugno presso la Sala Bergamas dalle 17.45.

Il romanzo di Pino Roveredo: Ballando con Cecilia, va in scena per Piccolo festival FVG

Il romanzo di Pino Roveredo: Ballando con Cecilia, va in scena per Piccolo festival FVG

Venerdì, 29 giugno, alle ore 21.00, a San Daniele Del Friuli, nella Chiesa di Sant’ Antonio Abate,  e in replica lunedì 2 luglio, alle 21.00, a Reana Del Rojale, in Piazza Ospedale Ribis,  per Piccolo Festival 2012, “Ballando con Cecilia”, uno spettacolo teatrale con la Compagnia  Baraban di Udine, regia di Manuela Del Piero.

 

 Il progetto è suggestionato e legato alla pièce teatrale di Pino Roveredo, vincitore del Premio Campiello 2005 che  sarà in scena,  per Piccolo Festival 2012,  venerdì 29 alle 21.00,  nella Chiesa di Sant’Antonio Abate, a San Daniele del Friuli e in  replica lunedì 2 luglio, alle 21.00 a Reana Del Rojale, in piazza Ospedale Ribis. In caso di maltempo presso l’Auditorium Scuole Medie.

 

Un testo teatrale, tratto da un romanzo che si chiede fino a che punto può essere considerata “vita” quella di un essere umano che trascorre le sue giornate rinchiuso tra le mura di un ospedale psichiatrico? La protagonista è Cecilia, rinchiusa da sessant'anni anni, a causa, forse, di una semplice crisi di panico?
Se lo chiede Marietta, ragazza madre “cancellata” dal mondo per salvare l’onore della famiglia d’origine?
Se lo chiede Paolino, all’apparenza catatonico, ma attento a registrare nella sua mente ogni sopruso, sia quelli che subisce, sia quelli a cui è costretto ad assistere?
Se lo chiede Amelia, la cui mente vacilla in un mondo fantasioso che lei stessa si è creata per sfuggire a chissà quale realtà? Se lo chiede Berto, bambino mai cresciuto e forse neppure mai nato?
Sicuramente se lo chiede Pino Roveredo, che per raccontare la sua esperienza di animatore nell’unico reparto rimasto operativo allo Psichiatrico di Trieste dopo la legge Basaglia, ha scritto un libro, e successivamente una pièce teatrale. Se lo chiede anche Manuela Del Piero, che, a sua volta coinvolta dalla tematica per esperienze di vita che l’hanno portata a visitare svariati reparti psichiatrici, ha lavorato sul testo di Roveredo con entusiasmo, determinata a creare uno spettacolo che avesse lo scopo principale di suscitare forti emozioni.
E’ così che, sulle note del reiterante leit motiv di un tango di Kurt Weil, i protagonisti trascorrono le loro giornate, apparentemente tutte uguali, quasi fossero degli automi manovrati dall’onnipresente Uomo in Nero. La presenza dirompente dell’Operatore, ingenuo per la sua scarsa esperienza nel settore, sconvolge la quotidianità dei Personaggi; quella quotidianità fatta di finestre chiuse per lasciar fuori il mondo, di eventi storico-culturali e politici che si sono avvicendati senza che loro ne sapessero nulla, di giornate scandite da ritmi tutti uguali…”doveva essere Natale”, dice ad un certo punto Cecilia, perché a pranzo ci avevano dato una fetta di panettone” . Poco a poco l’Operatore riesce a guadagnarsi la fiducia , e forse l’affetto, dei Personaggi, e allora si spinge sempre più in là, fino ad ipotizzare una fuga per una giro turistico, che ricorda tanto quella organizzata da Jack Nicholson nel celeberrimo “Qualcuno volò sul nido del cuculo” e che finì tragicamente con la lobotomia del protagonista. Anche la fuga ideale dell’Operatore finisce tragicamente, con Cecilia che mette la parola fine al rapporto umano che l’operatore aveva tessuto come una sottile tela di ragno, destinata prima o poi a sgretolarsi. Cecilia, rinchiusa da oltre sessant'anni in un centro di salute mentale, non ha visto com'è cambiato il mondo ma è viva ed ha una passione: la danza. Il nuovo Operatore sociale sarà capace di farla danzare attraverso gli anni di non-vita con un ballo senza fine, fatto di fox-trot rock & roll e disco music. Per ricordare i 35 anni dalla chiusura del primo ospedale psichiatrico a seguito della legge Basaglia, in collaborazione con la Cooperativa del Noncello di Pordenone e 2001 Agenzia Sociale sez. Udine che seguono persone con disagio psichico, la mostra fotografica racconta, attraverso sguardi e mani, l’impegno quotidiano di donne che con passione, curiosità ed entusiasmo vivono con grande dignità la loro condizione. Ballando con Cecilia vuole mostrare ritratti di Donne, il cui lavoro, oltre ad avere finalità terapeutico-riabilitative, è per loro un potente mezzo d’inclusione, che permette a queste tante ”Cecilia” di vivere la loro "seconda vita", attiva e spesso lieta, una vita uguale e a volte maggiormente consapevole della vita di tutti. L’ingresso agli spettacoli è gratuito

 

Per la stagione dell'operetta, torna a Trieste la "Vedova allegra"

Per la stagione dell'operetta, torna a Trieste la

Con il suo fascino intramontabile, torna al "Verdi" di Trieste la "Vedova allegra" di Franz Lehàr, operetta simbolo della belle èpoque e del radioso crepuscolo viennese. Dal 14 al 23 giugno lo spettacolo viene riproposto nello sfarzoso e raffinato allestimento realizzato in coproduzione con il Teatro Carlo Felice di Genova, il San Carlo di Napoli e l’Arena di Verona.

Fiore all’occhiello delle produzioni dei Laboratori della Fondazione lirica triestina, dove è stato interamente realizzato, lo spettacolo, che sarà ripreso dal regista Giulio Ciabatti, porta la firma di Federico Tiezzi che ha lavorato sul testo riportando "La vedova allegra" al dettato originale, alla fredda ironia della stesura  in lingua tedesca. Le scene, ispirate all’architettura di Alfred Loos e all’Art Decò viennese, sono di Edoardo Sanchi, i costumi sono di Giovanna Buzzi, gli interventi coreografici dell’ungherese Gabor Keveházi e le luci di Roberto Zanellato.

La regia intende valorizzare "l’erotismo della musica, la sensualità che intride il canto" sottolineando il carattere erotico della "Vedova allegra", elemento chiave della fortuna di questa operetta. Un erotismo che permea non solo i dialoghi tra Danilo e Hanna Glawari ma anche la musica. Le parti recitate invece si appellano al music hall e al nostro varietà, isolate con luci di proscenio, davanti a un sipario, come in un vero e proprio spettacolo di varietà.

Un lungo percorso storico segna a Trieste la presenza di questo titolo dal significato e fascino particolare, per la grande fortuna che questa operetta ha avuto nella città giuliana, dove al teatro "Filodrammatico" ha vissuto la propria avventurosa "prima" italiana diretta dall’autore nel 1907, due anni dopo il debutto al Theater an der Wien nel 1905 e poco prima della edizione in lingua italiana al Teatro "Dal Verme" di Milano.

L’intreccio sentimentale si basa su una serie di equivoci che coinvolgono tutti i personaggi con scambi di coppie, promesse, sospetti e rivelazioni che si sbrogliano alla fine con il matrimonio dei due protagonisti: la bella Hanna Glawari con il Conte Danilo, un aitante principe diplomatico.

La vicenda si sviluppa nell’ambito di una cornice anni Trenta, in cui si muove una prestigiosa compagnia di canto composta da: Valeria Esposito, interprete del ruolo protagonista, Hanna Glawari; Alessandro Safina, il Conte Danilo. Alida Berti interpreterà il ruolo della soubrette Valencienne e Marco Frusoni quello di Camille de Rossillon.

Nel cast cantanti e caratteristi familiari al pubblico triestino come Gennaro Cannavacciuolo (Njegus), Andrea Binetti, Marcello Lippi, Dario Giorgelè e poi Alessandro De Angelis, Anna Bordignon, Stefano Consolini, Miriam Artico, Federico Benetti, Marzia Postogna. Completano la compagine artistica l’Orchestra, il Coro del Teatro Verdi (preparato dal M° Paolo Vero) e il Corpo di ballo del Teatro di Pécs.

Sul podio il M° Antonio Pirolli.

(la foto è di Fabio Parenzan)

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