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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Il romanzo di Pino Roveredo: Ballando con Cecilia, va in scena per Piccolo festival FVG

Il romanzo di Pino Roveredo: Ballando con Cecilia, va in scena per Piccolo festival FVG

Venerdì, 29 giugno, alle ore 21.00, a San Daniele Del Friuli, nella Chiesa di Sant’ Antonio Abate,  e in replica lunedì 2 luglio, alle 21.00, a Reana Del Rojale, in Piazza Ospedale Ribis,  per Piccolo Festival 2012, “Ballando con Cecilia”, uno spettacolo teatrale con la Compagnia  Baraban di Udine, regia di Manuela Del Piero.

 

 Il progetto è suggestionato e legato alla pièce teatrale di Pino Roveredo, vincitore del Premio Campiello 2005 che  sarà in scena,  per Piccolo Festival 2012,  venerdì 29 alle 21.00,  nella Chiesa di Sant’Antonio Abate, a San Daniele del Friuli e in  replica lunedì 2 luglio, alle 21.00 a Reana Del Rojale, in piazza Ospedale Ribis. In caso di maltempo presso l’Auditorium Scuole Medie.

 

Un testo teatrale, tratto da un romanzo che si chiede fino a che punto può essere considerata “vita” quella di un essere umano che trascorre le sue giornate rinchiuso tra le mura di un ospedale psichiatrico? La protagonista è Cecilia, rinchiusa da sessant'anni anni, a causa, forse, di una semplice crisi di panico?
Se lo chiede Marietta, ragazza madre “cancellata” dal mondo per salvare l’onore della famiglia d’origine?
Se lo chiede Paolino, all’apparenza catatonico, ma attento a registrare nella sua mente ogni sopruso, sia quelli che subisce, sia quelli a cui è costretto ad assistere?
Se lo chiede Amelia, la cui mente vacilla in un mondo fantasioso che lei stessa si è creata per sfuggire a chissà quale realtà? Se lo chiede Berto, bambino mai cresciuto e forse neppure mai nato?
Sicuramente se lo chiede Pino Roveredo, che per raccontare la sua esperienza di animatore nell’unico reparto rimasto operativo allo Psichiatrico di Trieste dopo la legge Basaglia, ha scritto un libro, e successivamente una pièce teatrale. Se lo chiede anche Manuela Del Piero, che, a sua volta coinvolta dalla tematica per esperienze di vita che l’hanno portata a visitare svariati reparti psichiatrici, ha lavorato sul testo di Roveredo con entusiasmo, determinata a creare uno spettacolo che avesse lo scopo principale di suscitare forti emozioni.
E’ così che, sulle note del reiterante leit motiv di un tango di Kurt Weil, i protagonisti trascorrono le loro giornate, apparentemente tutte uguali, quasi fossero degli automi manovrati dall’onnipresente Uomo in Nero. La presenza dirompente dell’Operatore, ingenuo per la sua scarsa esperienza nel settore, sconvolge la quotidianità dei Personaggi; quella quotidianità fatta di finestre chiuse per lasciar fuori il mondo, di eventi storico-culturali e politici che si sono avvicendati senza che loro ne sapessero nulla, di giornate scandite da ritmi tutti uguali…”doveva essere Natale”, dice ad un certo punto Cecilia, perché a pranzo ci avevano dato una fetta di panettone” . Poco a poco l’Operatore riesce a guadagnarsi la fiducia , e forse l’affetto, dei Personaggi, e allora si spinge sempre più in là, fino ad ipotizzare una fuga per una giro turistico, che ricorda tanto quella organizzata da Jack Nicholson nel celeberrimo “Qualcuno volò sul nido del cuculo” e che finì tragicamente con la lobotomia del protagonista. Anche la fuga ideale dell’Operatore finisce tragicamente, con Cecilia che mette la parola fine al rapporto umano che l’operatore aveva tessuto come una sottile tela di ragno, destinata prima o poi a sgretolarsi. Cecilia, rinchiusa da oltre sessant'anni in un centro di salute mentale, non ha visto com'è cambiato il mondo ma è viva ed ha una passione: la danza. Il nuovo Operatore sociale sarà capace di farla danzare attraverso gli anni di non-vita con un ballo senza fine, fatto di fox-trot rock & roll e disco music. Per ricordare i 35 anni dalla chiusura del primo ospedale psichiatrico a seguito della legge Basaglia, in collaborazione con la Cooperativa del Noncello di Pordenone e 2001 Agenzia Sociale sez. Udine che seguono persone con disagio psichico, la mostra fotografica racconta, attraverso sguardi e mani, l’impegno quotidiano di donne che con passione, curiosità ed entusiasmo vivono con grande dignità la loro condizione. Ballando con Cecilia vuole mostrare ritratti di Donne, il cui lavoro, oltre ad avere finalità terapeutico-riabilitative, è per loro un potente mezzo d’inclusione, che permette a queste tante ”Cecilia” di vivere la loro "seconda vita", attiva e spesso lieta, una vita uguale e a volte maggiormente consapevole della vita di tutti. L’ingresso agli spettacoli è gratuito

 

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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