Torna a Trieste il musical "Elisabeth"
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- Categoria: Teatro
- Pubblicato Giovedì, 26 Aprile 2012 00:00
- Scritto da Tiziana Melloni
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Sissi torna a Trieste: sul palcoscenico del Politeama Rossetti, rivive la storia della sfortunata imperatrice. Il musical "Elisabeth" di Michael Kunze e Sylvester Levay era già stato rappresentato nel 2004, in forma di concerto, nella splendida cornice del Castello di Miramare. In tutto il mondo il musical è stato applaudito da 8 milioni di spettatori, dall'Europa al Giappone.
Lo spettacolo è il maggiore mai ospitato nella storia del Teatro Stabile triestino e sarà trasportato da ben 13 Tir carichi di elementi scenografici, luci, parrucche e una miriade di meravigliosi costumi.
L’allestimento infatti celebra il ventennale del debutto di Elisabeth ed è destinato ai grandi teatri tedeschi: unica eccezione, Trieste, dove il musical segna un’importante prima nazionale e sarà interpretato da un cast di assoluto livello, capeggiato nel ruolo del titolo da Annemieke van Dam, olandese come le interpreti storiche Pia Dowes e Maya Hakvoort, e da Mark Seibert nel ruolo della Morte.
Elisabeth esordisce nel 1992 a Vienna e s’impone come il musical dei record del mondo tedesco: è stato applaudito da oltre 8 milioni di persone, ha fatto sognare con una colonna sonora che armonizza rock e romanticismo e con un allestimento (anche quello del ventennale conta sulla regia di Harry Kupfer e la scenografia di Hans Schavernoch) imponente e pieno di sorprese, capace di fondere tecnologia e sogno, modernità e memoria imperiale…
Mantenendosi obiettivo e distante dai clichè il musical si sviluppa attorno all’infelice destino dell’Imperatrice Elisabetta d’Austria: percorriamo le tappe della sua vita, dall’infanzia a Possenhofen, al matrimonio da sogno con Franz Joseph, dalla nascita dei figli fino alla morte a Ginevra per mano dell’anarchico italiano Luigi Lucheni.
Ed è proprio Lucheni a far da “narratore” in una sorta di lungo flashback, attraverso cui intende discolparsi con i posteri, sottolineando il costante rapporto “d’amore” di Sissi con la morte.
Un’attrazione reciproca, un vagheggiare la Morte che attraversa tutte le fasi della vita di Sissi. La Morte è impersonata nello spettacolo da un bellissimo giovane che funge da “angelo” e da “diavolo” tentatore allo stesso tempo, per Sissi e per gli altri personaggi della sua famiglia. Nelle sue mani cadono infatti il figlio Rodolfo, tanti suoi parenti periti tragicamente, e lei stessa, che, pugnalata, si abbandona nelle braccia del misterioso personaggio, in un bacio liberatorio.