"La nascita dell'attore civile": il libro alla Nico Pepe di Udine
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- Pubblicato Lunedì, 25 Marzo 2013 08:49
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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La nascita dell'attore civile: martedì 26 marzo 2013 ore 18,30 alla Nico Pepe presentazione del libro di Paola Bigatto e Renata Molinari "L'attore civile. Una riflessione tra teatro e storia attraverso un secolo di eventi all'Accademia dei Filodrammatici di Milano", edizioni Titivillus.
"L'attore civile. Una riflessione tra teatro e storia attraverso un secolo di eventi all'Accademia dei Filodrammatici di Milano", scritto da Paola Bigatto e Renata Molinari, per le edizioni Titivillus, sarà presentato alla Nico Pepe in un incontro aperto al pubblico martedì 26 marzo alle ore 18,30. Alla presentazione interverranno l'attrice, insegnante e drammaturga Paola Bigatto, docente ospite in questi giorni alla Nico Pepe, il critico teatrale Mario Brandolin insieme al direttore dell'Accademia Claudio de Maglio.
Paola Bigatto e Renata Molinari, scrittrice, dramaturg e docente teatrale a sua volta, ci aprono una finestra su un'epoca culturale per giungere a definire i termini che hanno visto nascere la figura dell'attore civile. La struttura del racconto si sviluppa con l'illustrazione di sei serate teatrali, che conducono il lettore in un avvincente indagine sulle figure culturali dell'epoca. Da una parte ci sono gli spettatori, dall'altra gli attori e i testi della produzione teatrale che incontrano e si incrociano con la Storia e la vita civile, di un corposo periodo che va dalla fine del Settecento agli anni Venti del Novecento. Accanto agli spettatori illustri come Napoleone e Garibaldi troviamo gli attori patrioti risorgimentali costretti ad interrompere le repliche degli spettacoli per combattere contro l'invasore austriaco, o l'affermarsi dell'attore professionista e celebrato come Gustavo Modena. Intanto nasce il cinema, si rinnovano e trasformano le sale teatrali e nel primo dopoguerra si affermano le figure di D'Annunzio e Eleonora Duse. Tutti questi avvenimenti sono riportati dalle autrici attraverso l'attività della scuola di recitazione dei Filodrammatici di Milano, la più antica scuola di teatro italiana, luogo in cui si intrecciano i destini dei suoi insegnanti appassionati, degli autori teatrali, degli allievi attori immersi in una società teatrale sempre alla ricerca delle ragioni di un'attività culturale che prepara, ieri come oggi, gli attori alla scena.
In questo libro ritroviamo dunque due secoli di storia del teatro italiano che ha il suo epicentro nell'Accademia Teatrale dei Filodrammatici e per condivisione di sensibilità culturale è stata quindi immediata l'adesione della Nico Pepe a questa iniziativa.
martedì 26 marzo 2013 ore 18,30 alla Nico Pepe di Udine, in Largo Ospedale Vecchio, presentazione del libro di Paola Bigatto e Renata Molinari "L'attore civile. Una riflessione tra teatro e storia attraverso un secolo di eventi all'Accademia dei Filodrammatici di Milano", edizioni Titivillus.
"L'attore civile. Una riflessione tra teatro e storia attraverso un secolo di eventi all'Accademia dei Filodrammatici di Milano", scritto da Paola Bigatto e Renata Molinari, per le edizioni Titivillus, sarà presentato alla Nico Pepe in un incontro aperto al pubblico martedì 26 marzo alle ore 18,30. Alla presentazione interverranno l'attrice, insegnante e drammaturga Paola Bigatto, docente ospite in questi giorni alla Nico Pepe, il critico teatrale Mario Brandolin insieme al direttore dell'Accademia Claudio de Maglio.
Paola Bigatto e Renata Molinari, scrittrice, dramaturg e docente teatrale a sua volta, ci aprono una finestra su un'epoca culturale per giungere a definire i termini che hanno visto nascere la figura dell'attore civile. La struttura del racconto si sviluppa con l'illustrazione di sei serate teatrali, che conducono il lettore in un avvincente indagine sulle figure culturali dell'epoca. Da una parte ci sono gli spettatori, dall'altra gli attori e i testi della produzione teatrale che incontrano e si incrociano con la Storia e la vita civile, di un corposo periodo che va dalla fine del Settecento agli anni Venti del Novecento. Accanto agli spettatori illustri come Napoleone e Garibaldi troviamo gli attori patrioti risorgimentali costretti ad interrompere le repliche degli spettacoli per combattere contro l'invasore austriaco, o l'affermarsi dell'attore professionista e celebrato come Gustavo Modena. Intanto nasce il cinema, si rinnovano e trasformano le sale teatrali e nel primo dopoguerra si affermano le figure di D'Annunzio e Eleonora Duse. Tutti questi avvenimenti sono riportati dalle autrici attraverso l'attività della scuola di recitazione dei Filodrammatici di Milano, la più antica scuola di teatro italiana, luogo in cui si intrecciano i destini dei suoi insegnanti appassionati, degli autori teatrali, degli allievi attori immersi in una società teatrale sempre alla ricerca delle ragioni di un'attività culturale che prepara, ieri come oggi, gli attori alla scena.
In questo libro ritroviamo dunque due secoli di storia del teatro italiano che ha il suo epicentro nell'Accademia Teatrale dei Filodrammatici e per condivisione di sensibilità culturale è stata quindi immediata l'adesione della Nico Pepe a questa iniziativa.
“La melodia del corvo” al Miela
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- Pubblicato Martedì, 19 Marzo 2013 16:08
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Trieste - Da stasera mercoledì 19 fino al 22 marzo si sposta al Teatro Miela “La Melodia del Corvo”, che dalle ore 21 sarà in scena con Laura Bussani Adriano Braidotti, Maurizio Zacchigna, Alessandro Mizzi, Maria Grazia Plos arricchiti dalla musica dal vivo di Stefano Schiraldialla chitarra che e ne ha curato le musiche e Laura Comuzzi al violino.
«E adesso sto qui, a rimpiangere la noia del passato, e a torturarmi col rammarico delle piccole cose... Il piacere di un ristorante, la pulizia di una camicia bianca, il gusto di un caffè alla panna, poi l’ansia di un ritardo, un affetto da pensare, un abbraccio da incontrare, una serenità da vivere...». Piccole banalità: è facile darle per scontate, quando si posseggono. Ma è altrettanto facile trovarsi poi a rimpiangerle quando si sono perdute in un soffio, per una scelta avventata, dettata dall’impeto dell’insoddisfazione. E poi giù nella spirale senza fondo che risucchia beni, affetti, dignità.
Si diventa allora uno di quei profili abbattuti, magari rumorosi, stonati e scomodi da guardare: parte di quell’umanità disagiata che turba, proprio perché rappresenta un orizzonte possibile. Per tutti. Come accade a Gino, il protagonista de “La melodia del corvo”, apprezzato romanzo di Pino Roveredo che trova la via del teatro grazie al sensibile e accorto adattamento di Marko Sosic. Produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Bonawentura
Info su www.miela.it
Giuseppe Bevilacqua è il nuovo direttore artistico per la prosa del Teatro Nuovo Giovanni da Udine
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- Pubblicato Lunedì, 04 Marzo 2013 15:34
- Scritto da Redazione fvgnotizie
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Udine - Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine, riunitosi il 4 marzo, ha preso all’unanimità tre delibere importanti: ha scelto il Direttore artistico per la prosa, ha deciso di avviare un percorso per la costruzione del Piano strategico di riposizionamento del teatro e ha conferito l’incarico di Sovrintendente al Maestro Feruglio.
Per l’incarico di Direttore Artistico per la Prosa la scelta è caduta su Giuseppe Bevilacqua, un nome di alto prestigio nel settore dello spettacolo dal vivo. Bevilacqua è attualmente docente di ruolo presso l’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico, di Roma.
Innovativa la decisione di lanciare la costruzione di un Piano strategico di nuovo posizionamento del teatro. Nei quindici anni di vita del Giovanni da Udine, i cambiamenti intervenuti nel territorio e nel settore dell’offerta dello spettacolo dal vivo sono stati profondi.
Non si tratta solo della diminuzione dei contributi alla cultura, di cui i giornali hanno a lungo parlato, ma soprattutto di nuovi modi di rapportarsi dei cittadini, fra di loro e con le istituzioni, e della disordinata offerta culturale, fenomeni di cui bisogna prendere atto nel costruire le proposte di spettacolo dal vivo.
Il contatto con il pubblico si sviluppa oggi sopratutto con l’utilizzo dei mezzi informatici. È perciò indispensabile un ripensamento delle funzioni direzionali e organizzative all’interno della Fondazione e un nuovo modo di rapportarsi con il pubblico e coordinarsi con gli altri soggetti di spettacolo del territorio.
Il lavoro di redazione del Piano strategico 2014-2018 impegnerà il Consiglio fino alla fine del corrente anno.
Il presidente della Fondazione, dottor Mizzau, ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto: “È stato un lavoro lungo e impegnativo, ha dichiarato, che ha condotto ad decisioni unanimi di grande peso. Un Direttore per la prosa che si propone di porre il pubblico al centro delle sue scelte programmatiche, sviluppando occasioni di ascolto, è una gradevole novità per il Giovanni da Udine, al di là della indiscutibile preparazione".
"La decisione di ripensare il posizionamento del teatro e la sua organizzazione interna - ha aggiunto Mizzau - rappresenta la risposta di un Consiglio consapevole alle sfide attuali che il settore culturale deve affrontare”.
“Viene inoltre premiato il lavoro del Maestro Feruglio con la nomina a Sovrintendente, un giusto riconoscimento agli ottimi risultati raggiunti”. Ha concluso.
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