Si apre la stagione del teatro Verdi di Trieste con "Il Corsaro" di Giuseppe Verdi
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- Pubblicato Venerdì, 11 Gennaio 2013 10:39
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Trieste - Al via la "stagione di ripartenza" del Teatro Verdi di Trieste, come l'ha definita il sovrintendente Claudio Orazi, nel corso della presentazione. Si parte venerdì 11 gennaio prossimo con un nuovo allestimento de "Il Corsaro" di Giuseppe Verdi, titolo poco frequentato del compositore di Busseto, nato proprio per il teatro triestino dove ha debuttato il 25 ottobre del 1848.
"Un'opera che rappresenta l'eterna lotta tra Oriente e Occidente, tra musulmani e cristiani", ha detto il direttore d'orchestra Gianluigi Gelmetti, in videocollegamento da Trieste, che guiderà le compagini della Fondazione lirica triestina e curerà anche la regia del melodramma verdiano. "Una partitura vergine - ha sottolineato - nel senso che è stata poco eseguita e che merita invece il giusto riconoscimento. Per questo sento una grande responsabilita'".
Dopo "Il Corsaro" (sei serate, dall'11 al 19 gennaio), la stagione del "Verdi" prosegue con "Carmen" di Bizet (allestimento del Maggio Fiorentino, sei serate dal 5 al 16 febbraio), "Macbeth" di Verdi (dall'8 al 16 marzo, in coproduzione con Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi), "The Rape of Lucretia" di Britten, nel centenario della nascita del compositore inglese, sempre sei serate dal 23 al 29 marzo, in collaborazione con Spalato e Madrid.
Ad aprile (13, 14, 17, 20, 24 e 27) arriva per la prima volta sul palcoscenico triestino "La clemenza di Tito" di Mozart, in un nuovo allestimento diretto ancora da Gelmetti, con la regia di Jean Louis Grinda.
A maggio infine due appuntamenti: "Tosca" di Puccini nello storico allestimento dell'Opera di Roma (10, 11, 14, 17, 19 e 21 maggio) e il dittico di balletti "Apollon" di Stravinskij e la ricercata "Tragedie de Salome" di Florent Schmitt (28, 29, 30, 31 maggio e 1 giugno), in collaborazione con il Teatro Mariinskij di San Pietroburgo.
Appuntamento con la comicità a teatro con Paolo Rossi, i Papu ed altri attori satirici del Nordest
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- Pubblicato Lunedì, 07 Gennaio 2013 19:41
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Pordenone - Sarà l'attore satirico Paolo Rossi, il 22 gennaio, con la conferenza burlesca "2 risate – In caso di crisi" ad avviare l'esperimento di comicità teatrale ideato dal Teatro Verdi di Pordenone. Lo affiiancheranno dieci attori, espressione del Nordest, affermati a livello nazionale, per la prima volta insieme: I Papu (Andrea Appi e Ramiro Besa), Pupkin Kabarett (Alessandro Mizzi, Stefano Dongetti, Laura Bussani), Mirko Artuso, Andrea Pennacchi, Laura Magni, Diego Carli e Anna Marcato. Dopo un mese, il 26 febbraio, di nuovo tutti sul palco per il nuovo spettacolo, originale, e travolgente: "2 risate – E il resto manca", che potrà anche attingere liberamente da testi e autori insospettabili.
Il progetto è stato presentato il 7 gennaio presso il teatro Verdi di Pordenone. Emanuela Furlan, direttore organizzativo e consulente artistico per la stagione di prosa, ha spiegato: "I due appuntamenti di quest’anno hanno in comune un tema, oltre che la squadra. E volendo restare legati alla contemporaneità, non potevamo che partire dal raccontare la crisi, o meglio le crisi, sociale, politica, economica, culturale, di coppia. Due appuntamenti che sono un rimedio certo, perché si sa che l’ironia, la battuta fulminante, la satira, insomma, il saper ridere dei cortocircuiti del vivere quotidiano, ha ormai una conferma scientifica del valore terapeutico".
“È importante – ha detto ancora Emanuela Furlan - sottolineare il termine progetto perché il percorso che precede i due appuntamenti sul palcoscenico è l’elemento fondante, il cardine, il segno distintivo dell’iniziativa, originale, se vogliamo ambiziosa, innovativa. Tutto nasce dalla valutazione che gli spettacoli legati al comico per la gran parte ricalcano gli schemi televisivi e sono costruiti con sketch dai tempi molto serrati e dall’uso quasi esclusivo dei tormentoni, una comicità quasi usa e getta. Per il palcoscenico tale formula diventa poco efficace; per il palco c’è la necessità di un testo, di una scrittura drammaturgica che regga non i solo i tre minuti di uno sketch, e naturalmente c’è la necessità del lavoro dell’attore e di una regia".
"Questa esigenza – prosegue - è diventata quindi il primo obiettivo del progetto: un recupero delle radici del comico, con l’artigianalità alta del Teatro, un recupero innestato sul quotidiano e la contemporaneità. Ma l’elemento di assoluta novità è che questo obiettivo non è una mera dichiarazione d’intenti, ma rappresenta, per chi partecipa, un impegno, lo scopo. I dieci artisti coinvolti non sono gli scritturati per una produzione, ma sono componenti partecipi, attivi, propositivi e si stanno misurando con un percorso di crescita che richiede condivisione, scambio di esperienze e di lavoro, volontà di sperimentare e mettersi in gioco anche in questo periodo non facile. Una sfida ambiziosa - conclude - che punta ad affinare e raffinare, alla qualità insomma, una sfida che vogliamo vincere e far crescere nel tempo”.
Biglietti (a 12 euro, ridotto 10) e abbonamenti (18 euro, ridotto 15) in vendita in Teatro dall’11 gennaio.
La Compagnia di Arti e Mestieri debutta a Roma con "La commedia delle donne"
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- Pubblicato Giovedì, 27 Dicembre 2012 15:22
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Pordenone - Al teatro Millelire di Roma, in via Ruggero di Lauria 22, debutta dal 27 dicembre al 1 gennaio, compresa Festa di Capodanno, "La Commedia delle donne" di Bruna Braidotti, pluripremiata drammaturga (Premio “Donne e Teatro” Roma 2007 con il testo Italia e Premio “La scrittura della differenza”, Capri 2008 con il testo Il racconto del mulino), direttrice della Compagnia di Arti e Mestieri di Pordenone e promotrice a livello nazionale ed internazionale del teatro delle donne.
Lo spettacolo, interpretato dalla stessa Braidotti e da Bianca Manzari, esplora i difficili e allo stesso tempo comici equilibrismi delle donne, fra desideri artistici, figli, affetti, rancori, invidie e desiderio di maternità. Donne che vogliono realizzare se stesse, creative ed ambiziose, brave e coraggiose, ma ingarbugliate nei loro rapporti affettivi sbagliati, reduci da fallimenti amorosi, in continuo equilibrio o disequilibrio per tenere insieme figli, desideri e sopravvivenza. Donne che invece di solidarizzare si feriscono per ripicca, per rancori mai sopiti. Donne che subiscono senza elaborarla la scelta o la non scelta della maternità, trovandosi quando è troppo tardi con un desiderio troppo grande da ammettere. Donne concrete che nonostante tutto questo hanno fiducia nelle loro risorse per vivere felici.
Tutto questo emerge durante le prove dello spettacolo La casanova di Goldoni, dove anche le donne del ‘700 si fronteggiavano con invidie, desideri, rancori.., sul filo dell’ironia e della comicità. Anche il teatro e le vicende delle compagnie teatrali sono oggetto di disamina impietosa del testo che racconta della determinazione necessaria al giorno d’oggi per riuscire ad emergere in campo teatrale soprattutto per le donne.
Con questo testo Bruna Braidotti vuole affrontare le difficoltà delle attrici, che più di altre professioniste ed artiste pagano il prezzo dell’ardua conciliazione fra carriera e famiglia, più condizionate delle altre dal ricatto di questa società che contrappone realizzazione artistica e mondo degli affetti e della vita personale.
Bruna Braidotti è regista, drammaturga ed attrice, i suoi testi si sono incentrati in questi anni su temi relativi all’ambiente, alla storia ed alle donne. E’ promotrice in Italia di iniziative, progetti ed occasioni per valorizzare la creatività artistica femminile in teatro ed è referente per l’Italia delle Women Playwrights International.
Dirige una Compagnia teatrale, Compagnia di Arti e Mestieri, che ha un’ampia attività di formazione produzione ed organizzazione in Friuli Venezia Giulia. (Testi e spettacoli in repertorio: Luisa, Storie di fiume, Il Racconto del Mulino, Italia, La Commedia delle donne, Barba Zhucon).
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