Quasi al rush finale per il Trieste Film Festival
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- Pubblicato Martedì, 22 Gennaio 2013 14:05
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Trieste - Penultimo giorno di programmazione per il festival, sia alla Sala Tripcovich che al Teatro Miela.
In Sala Tripcovich - Largo Santos - il pomeriggio è dedicato al CONCORSO DOCUMENTARI: alle14 verrà proiettato il doc estone VARESESAARE VEMNELASED/THE RUSSIANS OF CROW ISLAND di Sulev Keedus, anteprima italiana. Disoccupati, bambini senza una casa, mendicanti, tossicodipendenti, ladri: queste sono le persone che abitano in questa piccola enclave russa in territorio estone. Un brutto sogno a occhi aperti...
Alle 15.45 SOUKROMY VESMIR/PRIVATE UNIVERSENDI di Helena Trestikova, cui il festival aveva dedicato una personale nel 2010, 37 anni nella vita di una famiglia e di un paese, Un film che mostra non solo la vita di una famiglia normale, ma anche il modo in cui è cambiata la società ceca negli ultimi 4 decenni. Soukromy Vesmir (anteprima italiana) ha vinto una Menzione Speciale all'ultimo festival di Karlovy Vary.
Alle 17.30 POMORSKIE ILUZJIE/POLISH ILLUSIONS di Jacob Dammas e Helge Renner, altra anteprima italiana. Un ex pilota di elicotteri americano, il suo giovane apprendista polacco e un anziano illusionista cocciuto cercano di trovare il proprio posto in una cittadina della Polonia che si avvia alla modernizzazione.
Dalle 20 le SORPRESE DI GENERE in anteprima italiana: il primo è UNE ESTONIENNE A PARIS di Ilmar Raag, con la grande Jeanne Moreau. In mezzo a un conflitto che non la riguarda, Anne troverà la sua strada: una commedia elegante e delicata premiata a Locarno. Il film uscirà nelle sale italiane (distribuito da Officine Ubu) a marzo.
Alle 22AURORA /VANISHING WAVES della lituana Kristina Buozyte: avete mai sognato di essere dentro la mente di un'altra persona? Avete mai desiderato il rapporto d'amore ideale, quello in cui due menti si fondono completamente? Il film di fantascienza europeo più premiato del 2012.
Al Teatro Miela la giornata inizia con il PREMIO SALANI: L'ORA BLU-UN RACCONTO NONFICTION SULL'AMORE, di Stefano Cattini alle 11; la paziente e ostinata costruzione di un'intima utopia da parte di un'anziana coppia che decide di trasferirsi nella Maremma toscana (miglior film italiano all'Ultimo Festival dei Popoli). Alle 14 il work in progress di MATERIA OSCURA di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti, vincitore nel 2012 del Premio Salani.
Alle 15.30 gli ITALIAN SCREENINGS propongono NADEA E SVETA di Maura Delpero. due amiche moldave, un lavoro in Italia, gli affetti lontani in una storia tutta al femminile. Alle 16.45 la sezione musicale di MURI DEL SUONO propone ZVONKY STASIA/BELLS OF HAPPINESS di Jana Bucka e Marek Sulik (anteprima italiana). Chi non vorrebbe incontrare almeno una volta nella cita i propri idoli? Mariena e Roman vivono di questo sogno, ma è difficile che una popstar vada in un accampameno rom...
Alle 18.30 per EASTWEEK al Miela: CONVERSAZIONE CON GIUSEPPE TORNATORE condotta da Elisa Grando (ingresso libero fino ad esaurimento posti), in collaborazione con FVG Film Commission.
A seguire l'EVENTO SPECIALE LA MIGLIORE OFFERTA di Tornatore, ultimo film del regista (con Geoffrey Rush e Donald Sutherland) girato in parte a Trieste, proposto qui in versione originale.
Prosegue allo StarHotel Savoia Excelsior Palace WHEN EAST MEET WEST, organizzato dal Fondo per l'Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia e Trieste Film Festival, che quest'anno avrà anche come focus speciale su una singola regione dell'Euroopa Occidentale, quella di lingua tedesca (Germania., Austria, Svizzera).
In Sala Video dalle 11 EASTWEEK SHOWREEL diAGRFT (Accademia di Lubjana) e ASU Accademia di Sarajevo).
Alle 16.30 per l'evento speciale LUX PRIZE la proiezione per IPOVEDENTI del premiatissimo film di Andrea Segre IO SONO LI. Shun Li lavora come barista in un'osteria di Chioggia dove incontra Bepi, pescatore di origini slave, ma l'amicizia fra i due turba le due comunità, quella cinese e quella chioggiotta.
Foto: immagine tratta dal film Soukromy Vesmir
Scelto per voi: "Zone di Cinema" al Trieste Film Festival
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- Pubblicato Lunedì, 21 Gennaio 2013 23:33
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Trieste – Come ogni anno, anche quest’anno “Zone di Cinema” si conferma un’occasione di visibilità e confronto per i registi che vivono e operano nella nostra regione, la cui professionalità è un dato evidente, come scrive Nicoletta Romeo, responsabile della programmazione del Trieste Film Festival, e noi abbiamo privilegiato per voi la visione di questa sezione per la giornata di domenica 20 gennaio svoltasi al Teatro Miela.
In un mondo sempre più globale è impensabile non spostare l’attenzione a zone altre rispetto a noi, per questo numerosi autori hanno spostato la loro attenzione fuori dalla nostra regione, per raccontare storie ambientate in zone altre come Marco Leopardi con “Mohamed e il pescatore” - in anteprima internazionale - una storia d’immigrazione dove nonostante tutto vince la speranza. O Marta Zaccaron con il suo intimo – anch’esso in anteprima internazionale - “Dona Zefa da Guia e il dono divino”, ambientato in un Brasile rurale dove emerge uno spaccato di vita ben lontano dall’immagine moderna di cui spesso si sente parlare. Anche Gianni Sirch e Ferruccio Goia centrano il loro raffinato “My private zoo”- già partecipe all’ultimo Festival dei Popoli di Firenze - in Sud Africa, per dar voce alla memoria dell’apartheid. Scelgono quella zona dell’Africa, dove l’apartheid è ancora una ferita aperta che trascina nel presente molti aspetti irrisolti. Infine il documentario di Nicole Leghissa che con il suo “Unwired – Il mondo in casa” narra le vicende di alcuni ingegneri dell’Ictp di Trieste, che cercano di portare la comunicazione nei Paesi del Terzo mondo, costruendo reti wireless sostenibili, per far riflettere sul tema universale quali l’acceso alla comunicazione e alla conoscenza.
A riportare l’attenzione nella nostra regione è il bellissimo “La rosa di Valentino” di Pier Paolo Giarolo, in anteprima nazionale. Una human interest story – nuovo genere cinematografico molto usato in Europa agli esordi in Italia - di tutto rispetto, che intreccia con sensibilità e delicatezza una storia d’amore con la storia delle rose a tutto tondo. Ecco che le spine, i boccioli, i fiori e le bacche diventano i protagonisti nell’alternarsi delle stagioni, con l’intento del regista di raccontare i quattro tipi d’amore. Come ci ricorda Giarolo “Il primo è l’amore mistico e sacro delle spine in inverno, il secondo è quello giovanile e travolgente dei boccioli in primavera, il terzo quello passionale e breve della fioritura estiva, il quarto quello razionale e saggio delle bacche d’autunno”, innervandosi invece in nella storia tutta vera e reale di Eleonora e Valentino, che lascia lo spettatore attonito e commosso durante tutta la proiezione. Questo tipo d’amore è quello quotidiano, fra due coniugi, sposi da cinquant’anni, che celebrano l’ amore nella cura del loro roseto, il più grande d’Europa, aperto anche al pubblico nei mesi estivi, una gratuità d’amore al mondo. Se un film ha anche l’ambizione di far sognare lo spettatore con delicatezza e sensibilità raccontando una storia vera e non simulando, allora Giaroli ha fatto centro
“Virtù”, di Paola Pisani, ambientato nello spazio cittadino, – Elica Production – nato per completare, come supporto audiovisivo, il progetto “Ultima”, ideato nel quadro della Giornata Mondiale contro al Violenza delle onne, pone l’attenzione sulla violenza perpetrata sulle donne confrontandolo alla fatiscenza di alcuni edifici cittadini in stati di abbandono. Una raffinata proiezione di 24’ nei toni del bianco e del nero, dalla voce urlante d’immagini prive di voce, ma che nel loro silenzio, arrivano a scuotere lo spettatore in una sorta di risveglio di coscienza.
Andando a Monfalcone al liceo “Michelangelo Buonarotti”, troviamo l’ambientazione di “La treccia di Monfalcone” di Ivan Gergolet e degli stessi studenti - fuori concorso in anteprima nazionale. Cinque giovani, l’indiana Shivani, il canadese Nikolaus, il bengalese Alì, la senegalese Khadidja e l’albanese Antoneta, raccontano in prima persona, in un mosaico di culture di provenienza la loro storia dell’essere stranieri nel nostro territorio, a comporre un quadro filmico che fa da ossigeno ai loro sogni. A riportarci a Trieste, “Il viaggio di Arnold – Il magazzino dei venti”, di Stroppini e De Bebedictis. Oltre ad essere un progetto cross mediale “Il viaggio di Arnold” che unisce radiofonia, giornalismo, teatro e nuovi media, è un luogo d’incontri fra personaggi, luoghi, storie, odori e suoni. E così ha regalato ai presenti la visione della terza puntata del progetto, interprete il direttore Rino Lombardi e il suo “Magazzino dei venti”.
Ad alzare il tiro, nuovamente oltre confine, il documentario a firma Sabrina Benussi “Vedo Rosso. Anni’70 tra storia e memoria degli italiani d’Istria” - anch’esso in anteprima nazionale - nato dal desiderio di raccontare “una pagina di una storia di confine complessa e misconosciuta nonostante la sua collocazione geografica vicina…”.
A conclusione della ricca sezione domenicale di “Zone di Cinema” il doppio Evento speciale con la proiezione di “Archeo” di Cvitkovic, una storia che racconta la nascita di una famiglia, e ci troviamo concordi con il regista nel dire”Archeo p un film puro. Un film sul passato, presente e futuro. Un film sul desiderio di sicurezza, calore e amore”. A coronare la chiusura “Making Archeo Films” di Gergolt, il film del film per raccontare l’esperienza di come è stato realizzato Archeo fra le lande carsiche colorate dal sommaco, fra adetti ai lavori del film stesso.
Foto tratte dalle immagini del film “Making Archeo”.
Ancora sorprese al Trieste Film Festival
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- Pubblicato Lunedì, 21 Gennaio 2013 10:01
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Trieste - La nuova settimana parte con la seconda tranche del festival, e propone eventi e pellicole sia alla Sala Tripcovich che al Teatro Miela. In Sala Tripcovich alle 14 per il concorso LUNGOMETRAGGI verrà proiettato STUDENT di Darezan Omirbaev, già presentato nella sezione Un certain regard a Cannes, “delitto e castigo” nel Ventunesimo secolo.
Alle 15.45 per il concorso DOCUMENTARI c'è NEMET EGYSEG @ BALATONNAL/GERMAN UNITY @ BALATON di Péter Forgàcs. Cosa accade quando una località di vacanze diventa un luogo di incontro fra Oriente e Occidente? Ricostruzione fatta di filmini casalinghi, interviste, fotografie, musica e documenti provenienti dal Servizio Segreto della Germania Orientale (Stasi) e dagi archivi del Ministero degli Interni ungherese.
Alle 17.15 per il concorso LUNGOMETRAGGI W SYPIALNI/IN A BEDROOM di Tomasz Walileski. Edyta arriva a Varsavia in fuga dalla sua famiglia, dorme in hotel, e quando è a corto di soldi trascorre le notti in case di uomini senza nome, ma anziché soddisfare la promessa di sesso sfrutta la loro involontaria ospitalità. Tutto cambia quando incontra un giovane artista di nome Patryk.
Alle 18.45 concorso DOCUMENTARI: TZVETANKA di Youlian Tabakov, dove la protagonista è sopravvissuta a tre epoche diverse della storia della moderna Bulgaria: la monarchia, il comunismo e la democrazia.
Alle 20 per la sezione SORPRESE DI GENERE USTANICKA ULICA/REDEMPTION STREET di Miroslav Terzic, thriller a sfondo politico sulle vicende di un giovane procuratore che si occupa di crimini di guerra e che deve investiigare su una misteriosa formazione paramilitiare.
Alle 22 CONCORSO DOCUMENTARI DRAGAN WENDE-WEST BERLIN di Lena Muller e Dragan von Petrovic, come la Trabant invase Berlino Ovest, e fece crollare il regigno di Dragan Wende. In questo tragicomico documentario balcanico, Vuk ritrova a Berlino lo zio, re della strada e dei locali notturni nella Berlino Ovest degli Anni '70.
Al Teatro Miela la giornata è dedicata agli ITALIAN SCREENINGS, alle 14 PINUCCIO LOVERO YES I CAN di Pippo Mezzapesa: Pinuccio, il becchino precario di Sogno di una morte di mezza estate, si candida alle elezioni comunali di Bitonto con un programma squisitamente “cimiteriale”.
Alle 15.30 NOI NON SIAMO COME JAMES BOND di Mario Balsamo: come due amici per la pelle sopravvivono (felici) al tumore grazie anche all'aiuto di James Bobd.
Alle 17 ISQAT AL NIZAM /AI CONFINI DEL REGIME di Antonio Martino, invocazione di un popolo in cerca di libertà, un documento che raccoglie le testimonianze di disertori dell'esercito siriano, di cittadini che combattono per la libertà e le immagini delle violenze e delle torture messe in atto dai fedelissimi di Asad.
Alle 18.30 BELLAS MARIPOSAS di Salvatore Mereu, dove realismo e magia si mescolano insieme.
Alle 20.30 TUTTO PARLA DI TE di Alina Marazzi., che ha voluto raccontare l'ambivalenza del sentimento materno, e la fatica che si fa ancora oggi ad accettarla ed affrontarla.
Alle 22 IN UNO STATO LIBERO di Paola Piacenza: le storie dei fondatori di Zarzis Tv, una web-tv militante e di servizio, resoconto di una stagione politica ed umana, della transizione politica tunisina dalla caduta del regime di Ben Ali all'agognata democrazia.
In Sala Video dalle 9.30 EASTWEEK propone il workshop NO PITCH NO MONEY con il produttore Stefano Tealdi (ingresso libero); alle 14.30 presentazione del programma internazionale di sceneggiatura MIDPOINT in collaborazione con l'accademia di cinema FAMU di Praga, a seguire EASTWEEK FILM SCHOOL NETWORKING (tavola rotonda).
Immagine: tratta dal Film "In uno stato libero" di Paola Piacenza
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