Il compositore di Miyazaki e Kitano, Joe Hisaishi apre Far East 17
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- Pubblicato Martedì, 03 Marzo 2015 13:38
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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E' l'icona che l’immaginario popolare lega indissolubilmente alle splendide colonne sonore scritte per i capolavori di Miyazaki Hayao (da Il mio vicino Totoro a La città incantata) e di Takeshi Kitano, così come per il meraviglioso Departures di Takita Yojiro (miglior film straniero agli Oscar 2009, distribuito in Italia dalla Tucker).
Inaugura ufficialmente il Far East Film Festival 17, uno Special Gala Concert destinato a fare storia: giovedì 23 aprile alle 20.30 i riflettori del Teatro Nuovo “Giovanni da Udine” illumineranno la primissima performance italiana del grande JOE HISAISHI, che riceverà anche il Gelso d’Oro alla carriera! I biglietti saranno disponibili a partire da giovedì 5 marzo: online su Ticketone.it e nei punti vendita autorizzati (info: www.fareastfilm.com/joehisaishi).
Autentico idolo in patria, il Giappone, e personaggio di culto nel resto del mondo, mister Hisaishi non è un semplice artista quanto piuttosto una somma di anime artistiche: compositore, pianista, direttore d’orchestra, regista, scrittore. Lo Special Gala Concert, progettato esclusivamente per il Far East Film Festival, vedrà Hisaishi guidare la RTV Slovenia Symphony Orchestra e anche sedersi al pianoforte, sfogliando pagine in perfetto equilibrio tra cinema e produzione solista.
Uno straordinario viaggio capace di spaziare dai colori sofisticati del minimalismo a quelli densi e gioiosi, assolutamente inconfondibili, che hanno fatto di Hisaishi uno degli ultimi (altissimi) autori di musiche sinfoniche per il grande schermo. Se ogni concerto rappresenta l’autoritratto di una star, l’autoritratto di mister Hisaishi è ovviamente impossibile da condensare nell’arco di una serata: non solo per l’ampiezza dei suoi orizzonti stilistici, e già basterebbe, ma anche per la generosa complessità della sua biografia. Un’invidiabile avventura dove trovano spazio applausi e riconoscimenti, fra cui ben sei Japan Academy Awards for Best Music, trionfi e sodalizi leggendari, come quello con lo Studio Ghibli celebrato dal mega live Joe Hisaishi in Budokan – 25 years with the Animations of Miyazaki Hayao.
E proprio a Miyazaki Hayao è giusto lasciare l’ultima parola su Hisaishi: «Ho lavorato con Joe in nove film: incontrarlo, nel 1983, è stata una delle maggiori fortune che mi sia mai capitata!».
Nuova stagione per le proiezioni della “Stagione del Raccolto” al Miela
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- Pubblicato Lunedì, 23 Febbraio 2015 14:40
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
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Trieste – E’ iniziata anche quest’anno la rassegna cinematografica, “La stagione del raccolto - La maturità della vita nel cinema”, sede delle proiezioni il Teatro Miela.
La rassegna ad ingresso gratuito, organizzata dall’ Azienda Pubblica di Servizi alla persona ITIS, dall’Associazione Ricerca Interventi e Studi, dall’associazione Anziani Terzo Millennio e dalla cooperativa Bonawentura, giunge quest’anno alla sua decima edizione ed annovera nelle ultime edizioni ad un successo di partecipazione estremamente ricco.
La prossima domenica 1 marzo alle ore 16.30 sarà la volta di “Nebraska”, domenica 8 marzo ci sarà “Intramontabile Effervescenza”, domenica 15 marzo verrà proiettato il film “Una fragile armonia”, domenica 22 marzo il film “The last Station” ed infine domenica 28 marzo il film Mar Nero.
L’iniziativa nasce dalla considerazione che attualmente appare sempre più evidente come la società tende ad esaltare principalmente un modello di persona perennemente giovane e sana, escludendo praticamente in tal modo, tutte le altre fasce d’età che non trovano identificazione in questo modello, e per far fronte a questa situazione, si è evidenziata la necessità di promuovere una “nuova cultura”, una educazione all’invecchiamento finalizzata a prevenire quelle sensazioni di malessere che spesso hanno inizio con la cosiddetta età di mezzo in cui si perde la caratteristica della futuribilità ed incomincia a venir misurato il tempo che rimane da vivere.
Con “La Stagione del Raccolto” si vuole quindi stimolare un percorso educativo che indichi i comportamenti, gli stili di vita e gli atteggiamenti mentali da adottare per mantenere il più a lungo possibile un idoneo stato psicofisico di benessere.
L’impegnarsi a condurre uno stile di vita “virtuoso” non mancherà dunque di assicurare una stagione della vita, quella della maturità, ancora ricca di frutti da raccogliere.
Si può parlare quindi di un’evoluzione del concetto di invecchiamento attivo, per passare all’accettazione ed all’educazione ad una fase normale della vita, forse ad una vera e propria rivisitazione culturale dell’età anziana, che purtroppo è ancora intesa come “peso e spesa” per la società ma a tutti gli effetti è sempre più volano economico e risorsa sociale oltre che culturale ed esperienziale, è necessario per ciò riconoscere e far riconoscere il valore generativo della vecchiaia.
Un ruolo importante per cercare di re-inventare una cultura in questi termini può essere lo strumento cinematografico, infatti, negli ultimi anni, anche il mondo scientifico si è avvicinato al “cinema” come strumento di attivazione sensoriale e cognitivo ma anche come potente attivatore di affetti ed emozioni. Il linguaggio del cinema è in effetti un linguaggio universale che attraverso la finzione filmica suggerisce l’impressione di realtà, ogni “spettatore” crea infatti, inconsapevolmente trasposizioni tra la propria esperienza e le vicende rappresentate sullo schermo comprendendo meglio il proprio mondo esperienziale ed emozionale. La carica emotiva del film e quindi la possibilità offerta al pubblico di identificarsi facilmente con i suoi protagonisti, favorisce la comprensione diretta e non mediata e offre la possibilità di pensare alle proprie esperienze di vita sia personali che professionali.
A conclusione del film segue un dibattito tra gli spettatori ed una serie di esperti che accoglie le impressioni emozionali dei presenti e unitamente a loro cerca di tracciare un filo conduttore sugli aspetti relazionali, sulle dinamiche comportamentali e sul messaggio simbolico che può essere utilizzato nel proprio percorso di auto-consapevolezza dell'invecchiamento.
FEFF 17: la nuova immagine omaggia le arti marziali
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- Pubblicato Mercoledì, 18 Febbraio 2015 12:31
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Un combattente in tuta gialla che ricorda Bruce Lee, e Kill Bill con Uma Thurman. Un potente automatismo, dall’impatto iconografico istantaneo. L’immagine ufficiale scelta dal Far East Film Festival per la sua diciassettesima edizione è del goriziano Roberto Rosolin, classe 1980.
Dopo aver studiato, Rosolin che ha iniziato la carriera di grafico in Friuli Venezia Giulia si è trasferito a Londra (dove adesso vive e lavora). Attualmente è art director del Fabric, storico locale londinese, e dell’omonima etichetta discografica, il cui output creativo ha riscosso grandi attenzioni nel panorama internazionale.
A due mesi dall’inizio (le date, ricordiamo, vanno dalla super opening night del 23 aprile al 2 maggio), Feff presenta la sua immagine grafica fatta di forza, con le linee del kung fu che proseguono – e si moltiplicano – nelle linee di un vetroinfranto, e, contemporaneamente, omaggia l’universo delle arti marziali.
Il FEFF 17, abbracciando – e sviluppando – il progetto messo a punto dall’Hong Kong Economic Trade Office (HKETO) per celebrare il 50° anniversario della propria sede di Bruxelles, presenterà infatti una speciale sezione curata dall’Hong Kong Film Festival e dedicata alle mitiche martial arts hongkonghesi!
Dall’immortale The Way of the Dragon (L'urlo di Chen terrorizza anche l'occidente) di sua maestà Bruce Lee al cult The Young Master di Jackie Chan, da un classico come Spooky Encounters di Sammo Hung a un altro classico come Righting Wrongs di Corey Yuen, senza ovviamente dimenticare Once Upon a Time in China 2 di Tsui Hark, il pubblico potrà godersi un autentico e irresistibile greatest hits!
Non solo il pubblico dei devotissimi, che vivrà con entusiasmo l’idea di ritrovare questi film sul grande schermo, ma anche il pubblico dei “semplici curiosi”, che non resisterà alla tentazione dell’ennesima avventura made in Hong Kong. Un’avventura cui sarà abbinata un’indimenticabile Hong Kong Night con le grandi star dell’ex colonia britannica. «Non essere un'unica forma: adattala su te stesso – diceva Bruce Lee – e lasciala crescere: sii come l'acqua. Libera la tua mente, sii informe, senza limiti, come l'acqua. Se metti l'acqua in una tazza, lei diventa una tazza.
Se la metti in una bottiglia, lei diventa una bottiglia. Se la metti in una teiera, lei diventa una teiera. L'acqua può fluire o può distruggere. Sii acqua, amico mio». Pochissime righe per condensare tutta l’essenza, nobile e gloriosa, delle arti marziali. Pochissime righe per condensare tutta l’essenza di un’icona e di un’intera epopea cinematografica. Oggi più viva che mai!
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