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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Ritornano le mitiche feste del FEFF Nights al Queen Theatre di Tavagnacco

Ritornano le mitiche feste del FEFF Nights

Le feste "approved by Far East Film Festival" si trasferiscono quest'anno al Queen Theater di Tavagnacco (via Palladio 78). In programma due fantastiche serate musicali con ospiti di calibro internazionale: mercoledì 24 e venerdì 26 aprile, sotto il segno del marchio di qualità We Play The Music We Love, il FEFF people potrà divertirsi e scatenarsi!

Dietro la consolle, due colonne del progetto (Rills e Wood Step) affiancate dai "nostri" dj Luca Effe, che da tanti anni fa ballare i friulani, e Max Colosimo.

We Play The Music We Loveè un party con cadenza settimanale che, nell'arco di  un solo anno, è diventato uno dei punti di riferimento del clubbing nazionale grazie al lavoro di amici, promoter, dj e produttori della scena torinese. Scendendo le scale del Club Gamma, ci si imbatte in un'atmosfera calda, fatta di clubber che ormai sono diventati una famiglia, e che ogni venerdì sera si incontrano per ascoltare la musica che amano.

Step, Rills e Marcelo Tag sono il fulcro della serata e intorno a loro ruotano i nuovi talenti e gli artisti affermati della scena elettronica internazionale, dalla deep-house alla techno.

We Play The Music We Love«non rappresenta semplicemente un appuntamento – garantiscono gli organizzatori - ma una vera esperienza!». Il party ha già toccato alcuni dei migliori club europei (Barcellona, Londra, Parigi) e ora, appunto, il Queen Theatre.

 

 

Opening night: Far East Film Festival apre questa sera con la consegna del Gelso d'oro

Opening night:  Far East Film Festival apre qiesta sera con la consegna del Gelso d'oro

La quindicesima edizione del Far East Film Festival di Udine si aprirà, simbolicamente, sotto il segno della pace: questa sera, al Teatro Nuovo Giovanni da uUdine, alle 20.00 l’opening night prenderà, appunto, il via con la consegna del Gelso d’oro alla carriera a un grande uomo di pace: mister Kim Dong-ho, l’alfiere mondiale della cultura coreana.

Regista, attore, storico direttore del Festival di Busan (la Cannes d’Oriente), Kim ha infatti diffuso il verbo creativo della sua terra quand’era ancora in massima parte sconosciuto agli occhi occidentali. Quest'azione costante, non a caso, ha coinciso con lo straordinario rinascimento del cinema coreano, dalla fine degli anni Ottanta agli anni Novanta, poi culminato nella consacrazione di autentiche eccellenze come Park Chan-hook, Kim Jee-woon e Bong Joon-ho.

«Premiare Kim – spiegano Sabrina Baracetti e Thomas Bertacche, i coordinatori del FEFF – rappresenta, per noi, un gesto di rispetto e riconoscenza, ma anche un segnale forte di resistenza, per dimostrare la necessità intellettuale di un parlare di cinema e di un vivere di cinema. Kim è un motivo di ispirazione costante e anche la dimostrazione che i festival e il lavoro di ricerca, anche oggi tra le mille difficoltà, siano un qualcosa di imprescindibile per la circolazione delle idee».

Nato dalla collaborazione tra il Far East Film Festival e Idea Prototipi® (l’azienda di Udine che unisce la lavorazione del metallo alla tecnologia più avanzata), il Gelso è il premio ufficiale del Far East Film. Prima di Kim Dong-Ho, il prezioso riconoscimento è stato assegnato al due icone tanto popolari quanto autorevoli: il maestro della risata Michael Hui e un regista ormai leggendario come Johnnie To.  

 

Marco D'Aviano, il cappuccino eroe della battaglia di Vienna, diventa protagonista di un film. L'anteprima

Marco D'Aviano, il cappuccino eroe della battaglia di Vienna, diventa protagonista di un film. L'ant

Pordenone - È stato presentato l'11 aprile a Fiume Veneto (Pn), in anteprima nazionale, il nuovo film di Renzo Martinelli “11 Settembre 1683″. Tratto dal libro di Carlo Sgorlon “Il taumaturgo e l’imperatore”, il film è dedicato alla figura di padre Marco D’Aviano (interpretato dall’ attore F. Murray Abraham): il frate che realizzò la Lega Santa, ovvero l’alleanza di truppe cristiane che respinse l’assalto delle armate ottomane a Vienna nel 1683.

Quando l’Europa era sull’orlo di essere conquistata dalle armate dell’Islam, il valoroso frate del Nord Est italiano, Marco D’Aviano, si oppose ad esse riuscendo ad unire il popolo cristiano nella Lega Santa. Marco D’Aviano - beatificato da Giovanni Paolo II il 27 aprile 2003 - fu un personaggio importante per la battaglia che cristiani e musulmani combatterono a Vienna.

Il film “11 Settembre 1683″ è la ricostruzione della battaglia avvenuta a Vienna contro trecentomila soldati musulmani guidati da Karà Mustafà, al quale il Sultano di Istanbul ha affidato il vessillo del Profeta, con l’obiettivo di conquistare l’Europa e soprattutto la Città del Vaticano "una moschea al posto di San Pietro, il terribile ammonimento del Gran Visir". Quando gli Austriaci erano ormai allo stremo, in loro aiuto giunse l’esercito cristiano della Lega Santa creato dal frate Marco D’ Aviano che portò alla vittoria le armate europee.

Nel film - in cui prevale l'aspetto spettacolare - manca tuttavia un approfondimento storico e psicologico relativo all'azione di mediazione del cappuccino avianese. Non è stata messa nella dovuta evidenza tutta l'abilità diplomatica di padre Marco, capace di mettere insieme la riluttante e cattolica Francia di Luigi XIV, defilata per motivi politici, l'Austria dell'Imperatore Leopoldo I e la Polonia del lungimirante re Sobieski.

Stile da sceneggiato televisivo e recitazione tutt'altro che impeccabile rappresentano altri "meno" di un film tutto sommato godibile, che scorre via senza pause mantenendosi discretamente avvincente.

Tra i numerosi "effetti speciali", la ricostruzione al computer di parte di Vienna e dell'accampamento degli islamici, oltre alle scene di battaglia realizzate "moltiplicando" guerrieri e cavalieri.

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