"Binding memories" apre la ventesima edizione del Gorizia FilmForum Festival
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- Pubblicato Mercoledì, 13 Marzo 2013 11:45
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Si apre domani, giovedì 14 marzo, con una straordinaria serata di cinema intitolata “Binding memories”, la 20^ edizione del Gorizia FilmForum Festival, chiamata a raccogliere il testimone della prima fase organizzata a Udine, promossa dall’Università degli Studi di Udine per la direzione del docente Leonardo Quaresima con i curatori artistici Sergio Fant e Roy Menarini.
'Who’s What? Intellectual Property in the Digital Era' ovvero un articolato confronto intorno ai temi e alle implicazioni della proprietà intellettuale è il leit motiv di questa 20^ edizione del festival, che a Gorizia ospita l'annuale Spring School incentrata sul rapporto fra Cinema e arti visive contemporanee. La questione proprieta' intellettuale sarà esplorata nel passato della storia del cinema e nel presente delle arti visive contemporanee durante i Worshops di Film Heritage e Visual Arts, e si calerà poi sul versante delle nuove tecnologie (dai videogiochi, al fumetto, ai social networks) e sulla mappatura delle pornografie nazionali di Brasile, Inghilterra ed Est Europa nell'ottica di processi di transnazionalizzazione dell'audiovisivo nei Worshops di Post-cinema e Porn Studies. Saranno molti gli appuntamenti che, per dieci giorni, renderanno Udine e Gorizia la frontiera piu' avanzata della cultura audiovisiva in Europa. Mentre le fasi convegnistiche e di workshop prenderanno il via venerdì 15 marzo, di mattina a Palazzo Della Torre e nel pomeriggio allo spazio S. Chiara, spicca la serata inaugurale 'Binding memories - ricuciture di memorie' in programma domani al Kinemax di Gorizia (dalle 21), promossa da Accademia Europeista del Fvg ed Eurochannel, alla presenza dei registi di Serbia, Bosnia e Slovenia. Per l’occasione è prevista la prima italiana del documentario bosniaco 'My lost generation' di Vladimir Tomic, vincitore di vari premi in Europa, e la prima regionale di a 'Letter to dad' del serbo Srdjan Keca, Best Balkan Documentary 2012. Ad aprire la serata verra' proiettato il documentario 'Moja meja' sulla storia del confine tra Gorizia e Nova Gorica di Nadja Veluscek e Anja Medved e a seguire una selezione di corti da tutti i Paesi balcanici a cura di Eurochannel, curati da giovani registi trentenni che esplorano storie molto personali.
Fra gli ospiti più attesi di questa sezione goriziana anche il provocatorio regista Roee Rosen, vincitore della 67^ Mostra del Cinema di Venezia 2010 – sezione orizzonti con “Out” - Tse, una docufiction al confine fra cinema horror, rappresentazione erotica e riflessione politica. il noto cineasta israelo-statunitense sara’ protagonista di una serata omaggio nella sezione “Spring School” di Gorizia. E vanno segnalate le serate omaggio per artisti come la siculo-berlinese Rosa Barba (giovedì 15 marzo) creativa icona delle arti visive, e per i registi indipendenti Jack Smith e Paolo Gioli, di target erotico- sofisticato e provocatorio. Nell’ambito dei porn studies, imperdibile lunedì 18 marzo l’appuntamento con la play director inglese Anna Span, prima regista hard inglese donna, nome notissimo in patria, protagonista di talk show e opinionista molto seguita. Anna Span, classe 1972, laureata in belle arti e cinematografia e con un'insolita carriera politica alle spalle, possiede una sua casa di produzione specializzata in porno per donne, è una delle registe del cosiddetto filone pornofemminista ed è inoltre considerata la migliore regista adult britannica. Nell’ambito della sezione dedicata al cinema italiano di ricerca, a cura del critico cinematografico Roy Menarini, quest’anno sono previste due serate di proiezioni, mercoledì 20 marzo (Kinemax Gorizia, dalle 21), protagonisti due noti gruppi italiani indipendente, Flatform e Zimmerfrei.
La maturità della vita nel cinema con “La stagione del raccolto”
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- Pubblicato Giovedì, 07 Marzo 2013 13:37
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Trieste – Per la rassegna “Le stagioni del raccolto”, continua con il secondo appuntamento di domenica 10 marzo 2013 ore 16.30 Teatro Miela, la proiezione di “Ladies in lavender”di Charles Dance, con Judi Dench, Maggie Smith, Natascha McElhone, Toby Jones - Inghilterra, 2004, col., 103', versione italiana.
Trama: Due sorelle vivono tranquillamente e serenamente in un cottage in Cornovaglia. Tutto scorre senza intoppi tra le due ma un giorno trovano, portato da una violenta tempesta, un giovane ragazzo esanime sulla spiaggia. Saranno loro ad occuparsene e scopriranno che è polacco. Non ci impiegheranno molto le due sorelle ad innamorarsi entrambe del giovane.
Ingresso libero Bonawentura in collaborazione con ITIS e ARIS
Far East Film Festival: inizia il count down
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- Pubblicato Mercoledì, 06 Marzo 2013 08:52
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Il conto alla rovescia per la quindicesima edizione del Far East Film Festival ha preso ufficialmente avvio e già fioccano le prime anticipazioni sul ricco catalogo 2013, a cominciare da due titoli che certo non deluderanno le aspettative degli spettatori: Girls for Keepsdi Fukagawa Yoshihiro, originale comedy nipponica, e Ip Man - The Final Fight di Herman Yau, nuovo e appassionante capitolo della gloriosa storia cinematografica dedicata all'icona del kung fu.
Girls For Keeps descrive senza filtri il Giappone contemporaneo e gli standard imposti alle donne di oggi. Una storia di lacrime e di sorrisi, di vittorie e di sconfitte, di sessismo e di libertà. Una storia di piccole (grandi) scelte, di piccole (grandi) ambizioni, di piccole (grandi) donne. Quattro amiche, quattro diverse way of life e una metropoli che non fa sconti. Quattro diversi temperamenti e un unico desidero di realizzazione (personale o professionale, non importa). Trent’anni. L’età decisiva, nella cultura nipponica ben più che nella Manhattan di Carrie e socie, per compiere passi decisivi. Per stabilire, con esattezza, il proprio ruolo e il proprio posto sul pianeta.
Ip Man - The Final Fight descrive invece l’ultima parte della vita di mister Ip (sommo maestro del Wing Chun!) ma anche la vita della comunità hongkonghese (letta attraverso i decenni, dal 1949 al 1972), e alterna preziose coreografie action a dolci palpiti crepuscolari, combattimenti pubblici a dolori privati, configurandosi come un film dentro il kung fu e non semplicemente sul kung fu. Nei panni dell’indimenticabile mentore di Bruce Lee, una vecchia conoscenza del pubblico udinese: il superdivo Anthony Wong (spalleggiato, ricordiamo, dall’Asian Joe Pesci Eric Tsang). Proprio come Ip Man, scomparso nel 1972, ha gloriosamente attraversato la storia delle arti marziali, così Anthony ha gloriosamente attraversato (e continuerà ad attraversare) la storia del cinema hongkonghese.
Il FEFF 15, poi, offrirà al suo pubblico anche un autentico poker d’assi di anteprimeeuropee. Quattro titoli che spaziano dalla bellezza malinconica di A Story Of Yonosuke, firmato dal regista giapponese Okita Shuichi (lo stesso di Woodsman and the Rain), al perfetto stile Sherlock Holmes di The Bullet Vanishes, la detective story cinese ambientata alla fine dell’Ottocento (il film, prodotto e diretto da Derek Yee con Lo Chi-leung, mette in campo un cast all stars dove scintillano Lau Ching-wan e la conturbante Nicholas Tse), fino all’action hongkonghese Cold War dei due registi Longman Leung e Sunny Luk e Lost In Thailanddell’attore/regista Xu Zheng che in Cina continentale ha stabilito il record assoluto di incassi nella storia del cinema cinese (il film sarà presentato in collaborazione con CinemAsia Film Festival di Amsterdam).
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