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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Torna il “Trieste Science+Fiction” con l’anteprima di “Byzantium” e il premio Urania d’Argento a Salvatores

Torna il “Trieste Science+Fiction” con l’anteprima di “Byzantium” di Neil Jordan e il premio Urania

trieste - Grande attesa per l’edizione 2013 del festival di fantascienza “Trieste Science+Fiction”, organizzato da La Cappella Underground, che ormai da anni rappresenta una delle perle dell’offerta culturale di Trieste.

Dopo il successo dello scorso anno, la sede principale della rassegna, in programma al 30 ottobre al 3 novembre, sarà ancora una volta la Sala Tripcovich, grazie alla collaborazione del Comune di Trieste e della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi, mentre il Teatro Miela ospiterà le sezioni collaterali del festival.

La selezione ufficiale comprende anteprime nazionali e internazionali e spazia dei generi science fiction, fantasy e horror. I concorsi internazionali saranno due: il Premio Asteroide, miglior lungometraggio di fantascienza e il Premio Méliès d’Argento, miglior film fantastico e miglior cortometraggio.

Fra i titoli più attesi figura naturalmente “Byzantium di Neil Jordan, premio Oscar nel ’93 per la migliore sceneggiatura originale con il film “La moglie del soldato” e che torna, dopo il celebre “Interview with the Vampire” tratto dal romanzo di Anne Rice, a dirigere una pellicola sul mondo dei vampiri. Durante il festival assisteremo alla proiezione in anteprima del film.

Premio alla carriera Urania d’Argento a Gabriele Salvatores, attualmente impegnato a Trieste con le riprese de “Il ragazzo invisibile”, produzione Indigo Film con la collaborazione della FVG Film Commission, un romanzo di formazione in chiave fantasy che vedremo sul grande schermo il prossimo giugno.

Nato nel 2000 con l’intento di esplorare il fantastico, i linguaggi sperimentali e le nuove tecnologie nel campo del cinema, della tv e delle arti visive, il “Trieste Science+Fiction” celebra inoltre, nello spazio espositivo del Magazzino delle Idee, il 50esimo anniversario del “Festival Internazionale del Film di Fantascienza” - la cui prima edizione si svolse a Trieste nel 1963 - con una mostra di materiali iconografici aperta al pubblico dal 25 ottobre al 17 novembre.

Per info: La Cappella Underground +39 040 3220551

 

Giornate cinema muto, Blancanieves apre la 32^ edizione del Festival

Pordenone - Il film che inaugura la 32a edizione delle Giornate del Cinema Muto, al via a Pordenone sabato 5 ottobre, è Blancanieves del regista spagnolo Pablo Berger.

È un muto del XXI secolo, secondo l'indovinata definizione coniata proprio dalle Giornate che hanno proposto da anni in una sezione del programma film muti contemporanei; ben prima del successo coronato dagli Oscar di The Artist. Blancanieves, che sarà proiettato al Teatro Comunale Giuseppe Verdi alla presenza del regista, può sembrare l'ennesimo adattamento cinematografico della fiaba dei fratelli Grimm, cui comunque in parte si ispira, ma in realtà è un'operazione di grande libertà fantastica sul mito della "spagnolità".

Biancaneve si chiama Carmen, è figlia di una star del flamenco e di un grande torero e si ritrova affidata alle cure amorevoli della nonna in seguito alla morte della madre e alla disgrazia del padre incornato nell'arena e ridotto in carrozzella. La matrigna è un concentrato di malvagità, quasi una caricatura di figure femminili diaboliche in un registro che svaria da Lady Macbeth a Crudelia De Mon. I nani sono i componenti di un circo e si esibiscono in parodie di corride nei borghi di una Spagna inizio '900.

E anch'essi sembrano più usciti da un film di Tod Browning o di David Lynch che dai cartoni Disney. Va indubbiamente riconosciuta al regista Berger grande fantasia e gusto nel sapersi destreggiare fra registri di stile eterogenei, il drammatico (scordiamoci l'happy end), l'ironico (divertentissima la scena con la matrigna in versione sadomaso), l'epico (molto efficaci le scene delle corride). Bellissimo anche il bianco e nero che fotografa la Siviglia e la campagna spagnola, passando da solarità quasi accecanti a interni oscuri e tenebrosi in perfetta simbiosi con le situazioni che via via cambiano nel corso della storia.

Anche la musica si inserisce perfettamente nel progetto complessivo del film, grazie al talento del musicista Alfonso de Vilallonga che sembra davvero aver trovato con il regista un'intesa rara. Tra gli attori, oltre alle due Carmen, Macarena Garcia-Biancaneve grande e Sofia Orcia-Biancaneve piccola, la mattatrice assoluta è Maribel Verdù-la matrigna che con Blancanieves ha vinto il secondo Goya, l'Oscar spagnolo, della sua carriera.

Per il pubblico italiano una bella sorpresa è trovare nel cast Angela Molina, che dopo un inizio di carriera folgorante come protagonista del capolavoro di Luis Bunuel, Quell'oscuro oggetto del desiderio, ha molto lavorato in Italia con registi quali Luigi Comencini, Elio Petri, Gillo Pontecorvo, Marco Bellocchio. Lina Wertmuller, Giuseppe Tornatore, i fratelli Taviani, solo per citarne alcuni. In Blancanieves, Angela Molina è l'amatissima nonna che muore troppo presto e determina lo sciagurato affidamento della piccola Carmen alla terribile matrigna, l'infermiera che aveva preso in cura il padre dopo l'incidente e lo aveva sposato mirando unicamente al suo patrimonio.

L'evento inaugurale delle Giornate 2013 è realizzato con il sostegno della Fondazione CRUP. Blancanieves uscirà nelle sale italiane a fine ottobre, distribuito da Movies Inspired.

Orson Welles ritrovato, protagonista alle "Giornate del cinema muto"

Pordenone - E' Orson Welles il protagonista indiscusso della 32/a edizione delle "Giornate del Cinema Muto", di Pordenone, in programma dal 5 al 12 ottobre, presentate ieri, 26 settembre, al teatro Verdi.

L'annuncio che "Too Much Johnson", il film considerato perduto di Orson Welles, era stato ritrovato e sarebbe stato presentato in anteprima mondiale alle Giornate, ha suscitato enorme scalpore, conquistando perfino il New York Times e facendo piovere richieste di accredito da tutto il mondo.

Forte la curiosità degli esperti del settore, anche perché Welles ha girato un muto in piena epoca sonora. Too Much Johnson è infatti datato 1938. Il poco più che ventenne Welles conosce proprio in quell'anno fama internazionale per aver architettato, terrorizzando l'America, la beffa radiofonica dell'invasione della Terra da parte dei marziani.

La pellicola giaceva abbandonata nel magazzino di una ditta di spedizioni: grazie all'interessamento di Cinemazero si è arrivati alla sua identificazione.

Dopo il restauro, effettuato a tempo di record dalla George Eastman House di Rochester con la collaborazione della Cineteca del Friuli e il sostegno della National Film Preservation Foundation, la pellicola è pronta per le proiezioni, a Pordenone prima e in America subito dopo.

 

In allegato, il programma della manifestazione.

 

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