Profezia. L'Africa di Pasolini al Visionario e Cinemazero
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- Pubblicato Sabato, 02 Novembre 2013 10:55
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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“Profezia. L’Africa di Pasolini”di Gianni Borgna e Enrico Menduni è il titolo della proiezione speciale con cui Cinemazero e Visionario vogliono ricordare a 38 anni di distanza la morte del poeta e intellettuale friulano, lunedì 4 alle 20.00 (a Udine) e mercoledì 5 novembre alle 21.15 (a Pordenone), dove la serata sarà introdotta da Angela Felice, direttrice del Centro Studi Pasolini di Casarsa. Le scelta è caduta su uno dei titoli più attesi dai pasoliniani all’ultima Mostra del Cinema di Venezia e ripercorre la straordinaria lungimiranza della riflessione di Pasolini: un film saggio raccontato da una voce di commento cui presta corpo e calore Dacia Maraini. I due autori assemblano una mole considerevole di contributi, che attraversano buona parte della produzione cinematografica di Pasolini, da “Accattone” (1961) a “La forma di una città” (1974). Frammenti di cinegiornali, documentari, interviste dell’epoca e materiali di repertorio più vicini a noi (dalle immagini della Libia in rivolta o in festa dopo la deposizione di Gheddafi a spezzoni di reportage sugli sbarchi dei migranti sulle coste siciliane) dialogano con riprese ex-novo, mostrando come sono cambiati alcuni dei luoghi cari all’immaginario di Pasolini come il Pigneto e la Torpignattara dei ragazzi di vita e il Marocco desertico di Ouarzazate. Una serie di rimandi lirici, brani musicali e testi poetici – interpretati da Roberto Herlitzka - vengono poi assimilati e accompagnati ai temi più amati dal Pasolini curatore di colonne sonore, da Bach ad Albinoni. “Profezia - L'Africa di Pasolini” esplora questo rapporto contrastato che finirà in una nuova cocente delusione: l'Africa è un serbatoio di contraddizioni insanabili che esploderanno negli scontri, nelle dittature, nei massacri. Lo documenta con le immagini di allora, tratte dai film di Pasolini, e quelle di oggi, e lo segue attraverso la sua poesia. È un'Africa sfrangiata e dai confini incerti, che parte secondo Pasolini da quelle stesse borgate e periferie del primo mondo che lui percorreva senza sosta. Per un apparente paradosso, quei quartieri di Roma in cui precariamente vivevano i sottoproletari di Accattone ora ospitano migliaia di extracomunitari, in una nuova promiscuità multiculturale.
Il valore profetico delle osservazioni di Pasolini continua a turbarci, in particolare quando descrive - trent'anni prima - l'esodo degli africani sui barconi e la loro "conquista" dell'Italia. Ma il profeta è destinato a una morte prematura, come Accattone a cui è dedicato l'inizio e la tragica fine del film.
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Ultima giornata per "Trieste Science+Fiction": Salvatores incontra il pubblico.
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- Pubblicato Sabato, 02 Novembre 2013 10:03
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Ospite d'onore di questa edizione di “Trieste Science+Fiction”, il regista premio Oscar, Gabriele Salvatores, che incontrerà il pubblico, domani domenica 3 novembre alle ore 21, dopo un giornata intensa di proiezioni, dove riceverà il premio alla carriera “Urania d'Argento” in collaborazione con la rivista Mondadori “Urania”.
Domani verranno inoltre assegnati il “Premio Asteroide” per il miglior lungometraggio di fantascienza e il “Premio Méliès d’Argento” al miglior film fantastico e al miglior cortometraggio.
Ancora grandi titoli nella giornata conclusiva di questa edizione: Rio 2096 (Uma História de Amor e Fúria) di Luiz Bolognesi, film di animazione che percorre la storia del Brasile dal 1500 al futuro, già vincitore del prestigioso premio Cristal al Festival di Annecy; Real (Riaru), dramma sci-fi diretto dal maestro giapponese Kiyoshi Kurosawa, tratto dal romanzo bestseller A Perfect Day for Plesiosaur di Rokuro Inui; The Colonydi Jeff Renfroe, lungometraggio canadese con un cast di star come Laurence Fishburne, Kevin Zegers, Bill Paxton, storia di un gruppo di sopravvissuti costretti alla clandestinità da un'imminente era glaciale; e la storia di fantasmi Haunter, diretta dal regista canadese Vincenzo Natali, già autore di cult movies come Cube, Nothing, Splice.
Infine, “Incontri di Futurologia”, al Magazzino delle Idee: Roberto Rizzo presenterà la sua Guida all'auto elettrica; seguiranno l'incontro con Piero Schiavo Campo, vincitore del Premio Urania 2013 con L'uomo a un grado Kelvin, e il panel con i filmakers Benjamin Hessler, Mike Mendez e Jake Schreier sul tema Visions of the future.
Programma scaricabile al www.sciencefictionfestival.org. nfo:La Cappella Underground +39 040 3220551.
Countdown per “Zoran, il mio nipote scemo” commedia cult di Oleotto
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- Pubblicato Lunedì, 28 Ottobre 2013 18:54
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
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Udine – Il countdown è finalmente giunto al termine: “Zoran, il mio nipote scemo”, la commedia cult del goriziano Matteo Oleotto che ha “ubriacato” la Mostra del Cinema di Venezia, approderà nei migliori cinema giovedì 31 ottobre.
Il progetto distributivo messo a punto dalla friulana Tucker Film colloca questa prima uscita a Milano, Roma e, ovviamente, in tutto il Friuli Venezia Giulia, domicilio naturale della commedia, per poi estendersi alle città capo zona e, infine, alla provincia tra il 7 e il 14 novembre.
Per quanto riguarda la nostra regione, il 31 ottobre si potrà vedere Zoran, il mio nipote scemo a Udine al cinema Visionario, a Pordenone al Cinemazero, a Gorizia Kinemax, Monfalcone al Kinemax e Trieste al Giotto.
Il 16 e il 17 novembre Oleotto e Battiston presenteranno il film al pubblico nei quattro capoluoghi. Il 20 novembre, infine, Oleotto sarà ospite della decima edizione di “LeggerMente”. Il titolo della serata, allegramente in linea con i personaggi di Zoran, è tutto un programma: «Del vino, del cinema, dei libri e di (tante) altre storie».
Che cos’è, dunque, Zoran? È la storia di Paolo Bressan (Battiston), un quarantenne alla deriva, cinico e misantropo. Un professionista del gomito alzato che lavora di malavoglia in una mensa per anziani e insegue, senza successo, l’idea di riconquistare l’ex moglie Stefania. La situazione cambia radicalmente con l’entrata in scena di Zoran, un sedicenne occhialuto lasciatogli “in eredità” da una lontana parente slovena. Paolo scopre di essere zio e la cosa lo disgusta, anche perché il ragazzino, oltre a parlare un italiano buffamente aulico, presenta chiari sintomi di disagio psicologico. Solo quando il truce Bressan si accorge che Zoran possiede un talento nascosto, quasi magico, la situazione cambia di nuovo...
Nella foto l'attore Giuseppe Battiston.
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