Vincitore del Leone d’Oro a Venezia con “Sacro Gra” il regista Gianfranco Rosi incontra il pubblico
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- Categoria: Cinema
- Pubblicato Mercoledì, 18 Settembre 2013 20:13
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Udine - Gianfranco Rosi, Leone d’Oro all’ultimo Festival di Venezia, torna in regione – dopo essere stato ospite de Le Voci dell’Inchiesta – per accompagnareil suo acclamatissimo Sacro GRA al CEC di Udine e Cinemazero di Pordenone. L’appuntamento è fissato per domenica 22 settembre, quando il pubblico del Visionario al termine della proiezione delle ore 17.40, quindi verso le ore 19 e il pubblico di Cinemazero, prima dello spettacolo delle ore 21.00, potranno ammirare uno dei film più attesi della stagione e conoscere da vicino uno dei protagonisti di spicco della scena cinematografica italiana.
Dopo l’India dei barcaioli, il deserto americano dei drop out, il Messico dei killer del narcotraffico, Gianfranco Rosi ha deciso di raccontare un angolo del suo Paese, girando e perdendosi per più di due anni con un minivan sul GRA - Grande Raccordo Anulare di Roma per scoprire i mondi invisibili e i futuri possibili che questo luogo magico cela oltre il muro del suo frastuono continuo.
Dallo sfondo emergono personaggi altrimenti invisibili e apparizioni fugaci: un nobile piemontese e la figlia laureanda, assegnatari di un monolocale in un moderno condominio ai bordi del Raccordo. Un botanico armato di sonde sonore e pozioni chimiche alla ricerca del rimedio per liberare le palme della sua oasi dalle larve divoratrici; un principe dei nostri giorni con un sigaro in bocca, intento a fare ginnastica sul tetto del suo castello assediato dalle palazzine della periferia informe a un’uscita del Raccordo; un barelliere in servizio sull’autoambulanza del 118 che dà soccorso e conforto girando notte e giorno sull’anello autostradale; un pescatore d’anguille nella sua zattera all’ombra di un cavalcavia sul fiume Tevere.
Il Gra, con i suoi 70 km, è la più estesa autostrada urbana d’Italia, ma pochi la considerano come spazio urbano da esplorare. Lo ha fatto il paesaggista Nicolò Bassetti, passando poi quel bagaglio di esperienze, come l’idea stessa di farne una narrazione, nelle mani di Gianfranco Rosi, che ha raccolto la sfida. I primi sopralluoghi sono durati circa sei mesi e hanno rappresentato una sorta di iniziazione al mistero del GRA. Lo sguardo e l’entusiasmo di Bassetti hanno fatto innamorare Rosi di questo spazio urbano e umano davvero unico. All’inizio, dunque, il regista ha seguito il paesaggista, dopodiché il paesaggista si è messo alle sue spalle lasciandolo libero di muoversi in completa solitudine…