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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

“Lo straordinario viaggio di T. S. Spivet”: un inno all’infanzia

“Lo straordinario viaggio di T. S. Spivet”: un inno all’infanzia

Trieste - Tra montagne, campi di mais e pianure verdeggianti in un ranch sperduto del Montana, vive una famiglia bizzarra e stranamente assortita isolata dalla civiltà industrializzata.

Il protagonista è T.S. Spivet, un bambino prodigio il cui principale passatempo è disegnare modelli meccanici e costruire nuove invenzioni, figlio di una madre ansiosa e pasticciona con l’hobby dell’entomologia e di un padre cowboy vecchio stile, introverso e rude. Ha un fratello gemello vivace ed impavido, che si diverte a sparare “a tutto ciò che si muove”, e una sorella teenager annoiata la cui aspirazione è di partecipare a miss America.

Un giorno T.S. riceve una telefonata da un istituto scientifico in cui gli comunicano di ritirare un prestigioso premio per aver realizzato una macchina ingegnosa. Poco dopo accade però un terribile incidente che vede coinvolti i due fratelli e che cambierà gli strani equilibri della famiglia.  Preso dal senso di colpa, il brillante bambino decide di lasciare la casa alla volta di Washington D.C., intraprendendo un viaggio che lo porterà ad attraversare gli Stati Uniti e a conoscere personaggi molto singolari.  

Originalissimi i soggetti, così come il modo di raccontare le storie, sempre ricco di didascalie, di immagini, di descrizioni sonore e grafiche, marchio di fabbrica del fantasioso regista francese, conosciuto soprattutto per Amélie.  Jeunet è, anche in questo film, co-sceneggiatore, col suo ormai celebre stile tra fiabesco e semiserio, dove dà sempre grande risalto alla caratterizzazione dei personaggi. La sua è una dimensione infantile che richiama esplicitamente il mondo adulto, un mondo che sottovaluta, come nella scena del professore universitario che conosce T.S. durante una lezione, o ignora (in scene diverse, con suo padre e sua madre), a torto, quello dei bambini, da cui anche gli adulti, come ci fa “vedere” il regista, possono imparare tanto.

In programmazione nelle sale di Trieste.

Daniele Benvenuti

Prima Edizione “Le Giornate della Luce - Omaggio agli autori della fotografia del cinema italiano” a Spilimbergo

Prima Edizione  “Le Giornate della Luce - Omaggio agli autori della fotografia del cinema italiano”

Spilimbergo (Pn) -Nell’anno proclamato dall’ONU “Anno Internazionale della Luce” Spilimbergo ospiterà tra sabato 13 e domenica 21 giugno la prima edizione di “Le Giornate della Luce - Omaggio agli autori della fotografia del cinema italiano”, realizzata grazie alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Turismo FVG, il Comune di Spilimbergo, l’Ascom e la Confartigianato di Pordenone.

La manifestazione, presieduta da un grande maestro della fotografia, due volte candidato all’Oscar, come Dante Spinotti e la cura artistica dall’autrice, regista e conduttrice Gloria De Antoni con Donato Guerra, festeggia idealmente le giornate più luminose dell’anno, quelle del solstizio d'estate, all’interno di una cornice d’eccellenza: Spilimbergo, città del mosaico e di viva tradizione fotografica. L’articolato programma delle Giornate della Luce  - con proiezioni dei film in concorso, incontri con fotografi di scena, registi e attori, seminari, percorsi espositivi, eventi collaterali - culminerà nell’attribuzione del primo Il Quarzo di Spilimbergo-Light Award, premio per la fotografia di un film italiano dell'ultima stagione: nella mani del vincitore, domenica 21 giugno, un’opera realizzata per l’occasione dal maestro di mosaico Rino Pastorutti.

Il riconoscimento al miglior Autore della Fotografia verrà assegnato sulla base delle votazioni di una giuria di esperti, composta da critici cinematografici, attori, autori della fotografia che sono già al lavoro per visionare una serie di film selezionati tra quelli dell’ultimo anno e scegliere la rosa dei tre film finalisti, che saranno proiettati per giuria e pubblico nel corso dell’ultimo week end del festival.

Dopo aver citato la città di Spilimbergo nel suo ultimo film, “Una piccola impresa meridionale”, sembrava naturale ad una spilimberghese ‘doc’ come Gloria De Antoni coinvolgere nella giuria presieduta da Livio Jacob, l’attore Rocco Papaleo, che esprimerà il suo voto assieme al regista Ferdinando Vicentini Orgnani, gli Autori della Fotografia Marcello Montarsi e Maura Morales, le critiche cinematografiche Alessandra Levantesi Kezich ed Elisa Grando e il noto fotografo Giuliano Borghesan. Numerosi gli ospiti presenti al festival impegnati tra incontri e masterclass. Attesa, tra gli altri a Spilimbergo, l’attrice Chiara Caselli, apprezzatissima anche per la sua attività di fotografa, che al festival presenterà una video installazione con la proiezione di una serie di sei foto in omaggio alla potenza e alla bellezza della natura.

Nel pomeriggio di sabato 13 giugno Dante Spinotti e Chiara Caselli saranno protagonisti di un incontro condotto da Gloria De Antoni per raccontare il rapporto sul set tra la figura dell’attore e l’Autore della fotografia, mentre in serata è in programma un omaggio allo stesso Spinotti con la proiezione al Cinema Miotto del suo documentario “Inchiesta in Carnia”. Sempre nella prima giornata, saranno inaugurate a Palazzo Tadea le mostre fotografiche ospitate in corso di festival, a partire dalla mostra curata dal CRAF “Sul Set con Pasolini” che documenta il materiale fotografico riguardante i luoghi e i set vissuti da Pier Paolo Pasolini in Friuli, raccolti negli anni dal Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia. “I Signori della Luce: Direttori della Fotografia sul Set” è, invece, la mostra curata da Antonio Maraldi, del Backstage Film Festival di Cesena, mentre “La storia del cinema attraverso le macchine da proiezione” è la suggestiva esposizione che illustra la storia della cinematografia attraverso i suoi strumenti più emblematici, con macchine da proiezione di tutte le epoche.

Importante, momento di alta formazione è la masterclass dedicata agli studenti delle scuole di cinema, che assegneranno il loro Premio “Film Commission FVG-Il Quarzo dei Giovani”. La serata finale, con consegna dei Premi, vedrà la presenza di una madrina d’eccezione, che sarà annunciata nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’intero calendario del festival, in programma lunedì 8 giugno (ore 12.00) nella sede della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia di Udine alla presenza dell’Assessore Sergio Bolzonello.

“Youth”: speculazione della leggerezza, forse a tutti i costi

“Youth” : speculazione della leggerezza, forse a tutti i costi

Trieste - “Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia!”  Che il buon Sorrentino non si sia ispirato anche a Lorenzo il Magnifico per questo film, oltre ai vari maestri cui ogni suo film prende ispirazione, ci resta il dubbio

Due amici di vecchia data, Fred e Mick, si ritrovano a passare una settimana di relax in una spa in montagna. Qui i due faranno riaffiorare storie passate, discernendo sull’amore, sulla vita, sul tempo che passa e stratifica i ricordi. Fred, ex compositore famoso in pensione che ha dedicato la sua vita alla musica dimenticando la sua famiglia e gli affetti, si dedica all’ozio e a reprimere ogni forma di emozione con una mente molto acuta. Il suo caro amico ed alter ego Mick, famoso regista e sceneggiatore, è alle prese con le ultime battute del suo ultimo film, che vorrebbe essere anche il suo testamento morale ed intellettuale.

Un film straripante di immagini, di accenni, di fili di Arianna di cui si ha la sensazione di tenerli e  poi si smarriscono in una dimensione indefinita, troppo attento a piacersi nella sua ricerca ansiosa e smaniosa di un’estetica personale. Un cast di attori stellari per un film che ricerca a tutti i costi la leggerezza, il lirismo poetico attraverso fotogrammi e scenografie studiate, vera arte del regista napoletano, assieme alla sceneggiatura, per stupire lo spettatore.

C’è un elemento che ho notato in tutti i film di Sorrentino – da Le conseguenze dell’amore fino a La grande bellezza – e cioè il confronto tra il vecchio ed il giovane, non solo a livello estetico e formale, sempre di grande impatto visivo, ma anche del sentire personale. In Youth, egli dà voce alle emozioni dei protagonisti attraverso gesti, primi piani, sguardi intensi e maschere. La giovinezza sta nel desiderio di ri-vivere emozioni, desideri, nel corpo sinuoso e perfetto di una ragazza, nella musica, che accompagna a braccetto il film fino alla fine.

Ora non resta che a voi interpretare, immergervi ed entrare nel film con i vostri abiti mentali e la vostra sensibilità. 

Ancora in programmazione nelle sale di Trieste

Daniele Benvenuti

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