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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

“Le Olimpiadi del 1936” al Politeama Rossetti scritto da Buffa, Russo, Frusca, e Sica

“Le Olimpiadi del 1936” al Politeama Rossetti scritto da Buffa, Russo, Frusca, e Sica

Trieste - Non si può dire che a Federico Buffa manchino l’energia, la versatilità ed il senso della sfida. Sfida che vince anche a teatro – come comprenderà subito chi seguirà al Politeama Rossetti, martedì 15 e mercoledì 16 novembre – Le Olimpiadi del 1936, di cui è coautore – assieme a Emilio Russo, Paolo Frusca e Jvan Sica – e protagonista, accolto ovunque da sold out e successi di pubblico e critica.

Nell’ambito della tournée ripresa per la seconda stagione, lo spettacolo si inserisce nel cartellone altri percorsi dello Stabile regionale.

Giornalista sportivo qualificato, volto famoso di Sky, altamente competente di basket, fra i massimi esperti italiani di NBA e sport statunitense, Federico Buffa è un professionista preparato ed eclettico, che arricchisce questo già notevole profilo guadagnandosi una popolarità straordinaria con la trasmissione Federico Buffa racconta storie mondiali in onda su Sky, subito dopo scrive il libro Storie Mondiali assieme al giornalista Carlo Pizzigoni, per approdare poi a teatro. Impegnato come autore? Anche, ma soprattutto come attore.

Ha affrontato il palcoscenico per raccontarci un’edizione dei Giochi Olimpici rimasta impressa  nella Storia, e non solo per questioni sportive: Le Olimpiadi del 1936 si intitola infatti lo spettacolo del quale è al centro, forte di una esperienza di story-teller televisivo lodata addirittura da Aldo Grasso, ma che comunque lo ha posto in comprensibile trepidazione.

«Caterina Spadaro, regista con Emilio Russo dello spettacolo,  mi ha plasmato – ha spiegato infatti Buffa – perché passare dalla televisione al palco è una rivoluzione: per come devi usare la voce, per come devi alzarti, muoverti, uscire di scena, centrare le luci. Devi parlare per due ore di fila, aumentare la potenza vocale…».

E perché deve incatenare l’attenzione del pubblico ad una storia di paradossi e sfide ardimentose, affiancato da Cecilia Gragnani, cantante-attrice e da tre musicisti. Il sortilegio a Buffa riesce perfettamente: gli spettatori sono rapiti dalla maestria del cast e dalla narrazione di uno dei piùimponenti eventi sportivi mai avvenuti, le Olimpiadi di Berlino. Hitler inizialmente era scettico sulle Olimpiadi, ma Gobbles, intuendone le potenzialità mediatiche lo convinse a farne un momento di clamorosa propaganda per la Germania e per la politica del nazismo.

Quelle del 1936 furono le prime Olimpiadi trasmesse in diretta radio-televisiva, furono riprese da Leni Riefenstahl ed organizzate alla perfezione… tutto per rappresentare l’apoteosi della razza ariana.

Invece fecero emergere episodi di profonda fratellanza, la forza della multiculturalità, riscattarono l’essere umano a dispetto dell’atteggiamento apatico che il mondo mostrava verso la pericolosità nazista.

Sono proprio questi gli aspetti che Buffa evidenzia nello spettacolo, incarnando talvolta il punto di vista del comandante del villaggio olimpico Fürstner al tempo degli eventi, e talvolta dando voce alle testimonianze successive di chi visse quei giorni, corse quelle gare, salì sul podio. Ecco allora il racconto di Jesse Owens, atleta di colore che vinse ben quattro medaglie, i documentari di Leni Riefenstahl immortalano il disappunto di Hitler alla premiazione, i ricordi degli eroi neri del salto in alto Jonshon e Dave Albritton, e quello del coreano Sohn Kee-chung che con un altro atleta corse e vinse la maratona portando sul podio i colori dell’invasore nipponico. Storie di vita, di coraggio, di sport.

Le Olimpiadi del 1936 è uno spettacolo scritto da Federico Buffa, Emilio Russo, Paolo Frusca, e Jvan Sica.

Federico Buffa ne è il protagonista, affiancato dai musicisti Alessandro Nidi al pianoforte e direzione musicale, Nadio Marenco alla fisarmonica, Cecilia Gragnani, voce. Firmano la regia Emilio Russo e Caterina Spadaro. I costumi sono di Pamela Aicardi, le luci di Mario Loprevite. Lo spettacolo è prodotto da Tieffe Teatro Milano – Centro di produzione.

Le Olimpiadi del 1936 va in scena martedì 15 e mercoledì 16 novembre alle ore 20.30 alla Sala Assicurazioni Generali, primo appuntamento della Stagione altripercorsi del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Alma Pallacanestro Trieste organizzano un incontro con Federico Buffa, giornalista sportivo e protagonista de “Le Olimpiadi del 1936”.

L’appuntamento è per mercoledì 16 novembre alle ore 18 nell’atrio del Palatrieste. Sarà presente l’AD e General Manager dell’Alma Trieste Mario Ghiacci e condurrà la conversazione il presidente Giovanni Marzini, anch’egli giornalista sportivo. L’incontro è aperto a tutti gli interessati, fino ad esaurimento posti.

Per abbonamenti e per i posti ancora disponibili ci si può rivolgere presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti o accedere attraverso il sito www.ilrossetti.it alla vendita on line. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.

 

Per i più piccoli con “Ti racconto una fiaba” va in scena “Tranquilla Piepesante”

Per i più piccoli con “Ti racconto una fiaba” va in scena “Tranquilla Piepesante”

Trieste - Nuovo appuntamento per i più piccoli organizzati dal Teatro La Contrada di Trieste domenica 13 novembre alle 11 al Teatro Orazio Bobbio nell’ambito delle rassegne “Ti racconto una fiaba” e “A teatro in compagnia”. 

Di scena “Il viaggio tranquillo di tartaruga piepesante” di Daniele Dainelli e Giovanni Ferma con la compagnia Fratelli di Taglia di Riccione, pièce liberamente tratta da “Tranquilla Piepesante” d Michael Ende.

Una placida e ostinata tartaruga viene a sapere che il suo amico leone, Re degli animali, sta per sposarsi, e si mette in cammino per partecipare alla festa. Lungo la strada incontra diversi animali tra cui il ragno Fatimo Crocedifilo che la prende in giro per la sua lentezza, la sua amica la chiocciola Serasade Scialucente che le sconsiglia vivamente di continuare: un viaggio simile non è roba per una creatura lenta come lei! 

Ma le tartarughe, si sa, arrivano sempre a destinazione, e anche Tranquilla ce la farà, dimostrando per l'ennesima volta che chi va piano va sano e va lontano. Una piccola favola contemporanea che si ispira alla tradizione classica e regala al giovane spettatore di oggi una "morale" semplice e divertente: importante in un viaggio, come nella vita, non è arrivare prima, ma il viaggio stesso, con tutti gli incontri belli o paurosi che si possono fare… ognuno lascerà a Tranquilla un regalo che le sarà utile durante il percorso. 

In un mondo che va sempre più veloce, la nostra tartaruga vuole raccontare che prendersi un po’ di tempo da perdere, per soffermarsi ad ascoltare, osservare, conoscere, giocare,  non è mai tempo perso. Anche se all’arrivo possono trovarsi delle sorprese!

Lo spettacolo Bobbio replicherà lunedì 14 novembre alle 10 nell’ambito di “A teatro in compagnia”. Tutte le iniziative del Teatro per l’Infanzia e la Gioventù della Contrada godono del patrocinio del Comune di Trieste e della collaborazione di Bluenergy Group.

Per la rassegna domenicale di Ti racconto Una Fiaba, ingresso unico 7€, card per 5 ingressi 25€, card per 8 ingressi 36€. Per il ciclo delle scolastiche di A Teatro In Compagnia, ingresso unico 5€, gratuito per gli insegnanti e gli operatori che accompagnano i ragazzi.

Lunedì 14 ottobre alle 18 grande attesa anche con gli Amici della Contrada e il teatro a leggio. Di scena “Quella mamma buonanima della signora” di Georges Feydou per la regia di Elke Burul. Sul palcoscenico del Bobbio una commedia borghese matrimoniale ricca di equivoci e gelosie, un  classico di Feydeau e del teatro del secolo scorso. Un testo brillante, basato sul ritmo incalzante della scrittura e la comicità dei fraintendimenti, un vero gioiello nel suo genere. Interpreti: Francesco Godina, Valentino Pagliei, Elke Burul e Daniela Gattorno.

 

 

Informazioni: 040.390613; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; www.contrada.it.

 

“Egon e Jim” di Crivelli in scena al teatro dei Fabbri

“Egon e Jim”di Crivelli in scena al teatro dei Fabbri

Trieste - Egon Schiele e James Joyce, due grandi artisti, figure controverse del loro tempo, s’incontrano nello spettacolo “Egon e Jim”, che va in scena venerdì 11 novembre alle ore 20.30, e nell’immaginario del Prof. Renzo Crivelli, esperto di Joyce sul Molo San Carlo (oggi Audace) a Trieste davanti a un cavalletto, quasi per caso, un colloquio che darà inizio ad una profonda amicizia. Spettacolo fruibile fino a domenica 13 novembre.

“Egon e Jim”, per la regia di Enza De Rose e Francesco Godina, vede Schiele, dopo un periodo di prigionia per aver sedotto una quattordicenne e per via delle sue opere ritrovate nell’abitazione di Neulengbach in Austria e considerate scandalose dal giudice chiamato in causa, ritornare a Trieste dopo esservi già stato con la sorella anni prima.

A quel tempo James Joyce, già autore di “Gente di Dublino” ma impegnato con la censura irlandese che ne voleva impedire la pubblicazione, soggiornava a Trieste sentendosi più che a suo agio lontano da Dublino, dalla quale gli arrivano solo commenti negativi per i suoi scritti, considerati anch’essi immorali. Accomunati dunque dall’amore per le donne, soprattutto giovani, alle quali affidano come delle muse la loro ispirazione, e scontrandosi con resistenze e incomprensioni da parte della società del loro tempo, stabiliscono un’amicizia incentrata sull’arte affrontando il tema del rapporto tra essa e la pornografia, una questione senza tempo. Sullo sfondo della vicenda il piroscafo Carpathia in partenza per New York: il simbolo della tragedia incombente. In una lettera al pittore Anton Peschka, datata Trieste 14 maggio 1912, Schiele, che sta soggiornando presso l’Excelsior Palace Hotel, osserva il mare e nota proprio il Carpathia. La nave, che ha appena salvato i superstiti del “Titanic”, è l’immagine della società che “balla sul ponte” mentre si avvicina il naufragio del conflitto mondiale.

Il testo del prof. Crivelli sottolinea come i due artisti si siano  “riconosciuti come maestri nel cavalcare burrasche (…) navigatori infiniti anche se nel breve spazio degli sguardi”, entrambi in grado di superare  il consueto, verso l’essenza delle cose, capaci di trasformarla in arte “così avanti nel vedere le pieghe sconosciute della mente. L’istinto che seduce ma anche quello che corrompe il corpo, quando sceglie, invece dell’amore, l’oscenità della guerra.” Nel cast Francesco Godina, Enza De Rose Giacomo Segulia e Valentino Pagliei. Ingresso 10 euro, ridotto 8 euro.

Info 040 948471 / 040390613 www.contrada.it

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