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Mar09242024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Al Teatro Miela reading musicale con Alcaron e Mizzi

Serata originale e di gran charme al Teatro Miela  con il concerto reading dedicato al Tango con la cantante argentina  Gabriela Alcaron, stasera 21 aprile alle ore 21.00.

Riccardo Morpurgo al pianoforte, Marko “Maki” Cepak alla chitarra e Andrea Zullian al contrabbasso. Voce recitante Alessandro Mizzi.

 

Da un lato la cantante argentinaGabriela Alarcón, la quale ha studiato canto e chitarra dalla sua adolescenza a Buenos Aires, interessandosi prestissimo al tango, che respirava in casa, grazie all’amore del padre nei confronti di questo genere

Le origini stesse del tango sono riconducibili ad una fortuita e unica alchimia, che ha permesso l’incontro fra i gauchos decaduti e privati della terra con i neri provenienti dall’Africa e gli immigrati europei, in particolar modo italiani, creando una musica nuova.
Nel ballo, il tango è l’incontro fra due corpi e due menti che comunicano senza magari nemmeno conoscersi, con un linguaggio fatto di sguardi e movimenti che seguono un codice, ma che permettono di creare all’istante dei percorsi che non saranno mai uguali a se stessi.


Da una parte la cantante argentinaGabriela Alarcón, la quale ha studiato canto e chitarra dalla sua adolescenza a Buenos Aires, interessandosi prestissimo al tango, che respirava in casa, grazie all’amore del padre nei confronti di questo genere.

Dall’altro il desiderio di concepire uno spettacolo non solo musicale, ma in cui fosse dato anche il giusto rilievo alla parola, ha generato l’incontro con l’attore Alessandro Mizzi il quale ha modo qui di esplorare testi di poeti argentini contemporanei che sono divenuti ormai dei classici.

Le molteplici esperienze degli artisti che si esibiranno, confluiscono in una sintesi personale che, prendendo spunto da questi giochi incrociati o Juegos Cruzados, donano una nuova veste al tango senza allontanarsi dalla sua essenza.

Il progetto Juegos Cruzados è anch’esso il risultato di un incontro, in cui personalità diverse e forse complementari si sono unite per generare una sintesi unica.

A seguire Aperitango.

Per ascoltare alcuni dei brani presenti nella serata: www.gabrielaalarcon.net

Prevendita: biglietteria del teatro da martedì 17 aprile, dalle 17.00 alle 19.00; acquista su vivaticket.it.  Produzione Bonawentura.

s.d.








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Buone Vacanze al Teatro dei Fabbri a Trieste

Dopo il successo ottenuto la scorsa estate, ritorna in scena a Trieste Buone vacanze. Trilogia con muro, borsa e bambino, lo spettacolo di Carlo Tolazzi affidato all’interpretazione di Maurizio Zacchigna.

Penultimo spettacolo della rassegna La Contrada ai Fabbri, Buone vacanzeha debuttato ieri sera al Teatro dei Fabbri, Via dei Fabbri 2, Trieste, e resterà in scena fino a domenica 29 aprile. Rappresentazioni  serali dal martedì al sabato ore 21.00, alla domenica ore 16.30; lunedì riposo.

Prodotto dalla Contrada-Teatro Stabile di Trieste, Buone vacanze fu presentato l’anno scorso nell’ambito del Festival della Provincia di Trieste Itinerari/Routes. Teatri a Teatro 2011. Ripreso in questa stagione, lo spettacolo Buone vacanze è un monologo composto da tre atti unici che lo scrittore friulano Carlo Tolazzi ha ideato per lo Stabile di Trieste, teatro da sempre promotore di nuova drammaturgia.

L’interpretazione dei testi è affidata a Maurizio Zacchigna, che ha collaborato attivamente al progetto offrendo a Tolazzi lo spunto delle parole chiave del titolo, attraverso le quali l’autore ha immaginato tre storie correlate tra loro, apparentemente intime ma che nello snodarsi delle vicende rivelano una profonda pietas che colpisce al cuore lo spettatore. L’idea nasce dalla considerazione che il rapporto fra un adulto e un bambino è un’esperienza unica, anche nelle condizioni estreme, perché l’infanzia è la cartina di tornasole della nostra capacità di amare o non amare, della struttura affettiva raggiunta da un adulto.

Buone vacanzenon offre soluzioni rassicuranti: affidandosi allo straordinario potere del teatro, cerca solo di accompagnare gli spettatori a un momento di riflessione sulla condizione dei bambini e lo fa affidandosi all’emozione e al racconto.

Tre monologhi che raccontano scenari difficili, storie che disturbano, realtà scomode, ma non per questo irreali o improbabili. Ed è con questo spirito che la regista dello spettacolo, Marcela Serli, le vuole raccontare, con un invito agli spettatori ad accogliere queste storie d’amore materno, impossibile, negato, queste vicende di infanzia perduta e distrutta, e a metabolizzarle ognuno a modo suo.

Autore di diversi premi per la narrativa sia in italiano che in lingua friulana, Carlo Tolazzi, dopo aver lavorato come scrittore e giornalista per alcuni anni, scrive per il teatro dal 2000. Con il monologo in carnico Resurequievince il premio Candoni-Arta Terme per la nuova drammaturgia, seguono diversi altri drammi

Cura l’allestimento dello spettacolo Marcela Serli, autrice, attrice e regista argentina, che ha iniziato la carriera lavorando con i principali teatri del Friuli Venezia Giulia. Per la Contrada è stata recentemente protagonista assieme ad Ariella Reggio di Buonanotte mamma di Marsha Norman.

Accanto ad una selezione di brani scelti dalla regista, arricchiscono l’atmosfera diBuone vacanze. Trilogia con muro, borsa e bambino le musiche originali di Edy Meola.

Ingresso intero: 15 euro; ridotti ,over 60 e abbonati della Contrada, 12 euro; ridotto giovani, fino ai 26 anni, 10 euro.

Informazioni e prevendita dei biglietti presso la biglietteria del Teatro Bobbio: tel. 040.390613/948471 - orari: 8.30-13.00; 15.30-18.30 o al TicketPoint di Corso Italia 6/C tel. 040.3498276/3498277 - orari: 8.30-12.30; 15.30-19.00.

Informazioni: 040.390613; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; www.contrada.it.

s.d.

 








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L’apparenza inganna regia di Solenghi al Bobbio di Trieste

Forti di una commedia che sta spopolando da mesi nelle principali città italiane, il duo Maurizio Micheli e Tullio Solenghi in un sodalizio ormai collaudato, ha portano in scena per dieci serate, nella duplice veste di protagonisti e curatori dell’adattamento questa commedia di Francis Veber.

 

Al terzo anno di collaborazione con lo Stabile privato triestino Orazio Bobbio e dopo le due fortunate stagioni di Italiani si nasce, lo spettacolo L’apparenza inganna, del medesimo duo, non ha goduto di minore fortuna, serata conclusiva domenica 22 aprile.

Con la consueta verve comica che li contraddistingue, Micheli e Solenghi creano una nuova versione teatrale tratta dalla sceneggiatura originale, e a 10 anni di distanza dall’uscita dell’omonimo film, quest’opera mantiene ancora tutta la sua attualità, affrontando, seppur in chiave comica, temi di dominio pubblico come mobbing, disoccupazione, discriminazione sessuale, omofobia, stalking.

La vicenda del protagonista, Pino Tricarico, contabile diligente e uomo mite senza qualità, prende l’avvio dal suo licenziamento deciso da Ercole Spadoni, direttore del personale violento e volgare che lo ha sempre deriso, considerandolo un’emerita nullità e, di conseguenza, il primo della lista degli impiegati in esubero, resosi necessario dal ridimensionamento dell’azienda. Questa ennesima tegola che si abbatte sul poveretto, oltre al divorzio dalla moglie di cui è ancora innamorato e al fatto che il figlio non lo consideri minimamente, lo porta a contemplare il suicidio… ma proprio perché le cose non sembrano come appaiono e l’apparenza inganna il finale è a sorpresa.

Il progetto di riadattare questo testo, che aveva particolarmente colpito Tullio Solenghi fin dalla prima uscita dell’omonimo film qualche anno fa, si è sviluppato proprio durante la tournée di Italiani si nasce, grazie anche all’affiatamento che si è creato con Micheli.

Per dirigere lo spettacolo, Solenghi, che cura anche la regia, ha volutamente mantenuto la frammentarietà del racconto tipica del taglio cinematografico, operando una sorta di montaggio teatrale, con scene che si susseguono a ritmo incalzante, caratteristica comune di molte messe in scena del teatro attuale.

Come ricorda Solenghi  “La via più sicura per arrivare alla comicità, della quale penso di essere portatore sano insieme a Maurizio, parte dalla credibilità e dal processo di identificazione dello spettatore. Se le avventure dei protagonisti non riguardano un po’ anche chi è seduto in platea, risulta poi difficile o quanto meno superficiale il divertimento che ne deriva. Gli anni di formazione del Trio mi hanno fatto sempre propendere per questa credibilità di partenza sulla quale poi operare la visone strabica propria del comico”.

L’attenzione primaria è sempre verso lo spettatore e la sua costante partecipazione, che non deve mai recedere, pena l’efficacia del nostro racconto.

Le scenografie de L’apparenza inganna sono state ideate da Alessandro Chiti, mentre i costumi sono di Andrea Stanisci, le musiche di Massimiliano Forza, arrangiate da Fabio Valdemarin, e il disegno luci di Filippo Caselli.

Informazioni: 040.390613; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; www.contrada.it.

s.d.








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