L’apparenza inganna regia di Solenghi al Bobbio di Trieste
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- Categoria: Teatro
- Pubblicato Venerdì, 20 Aprile 2012 19:16
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Forti di una commedia che sta spopolando da mesi nelle principali città italiane, il duo Maurizio Micheli e Tullio Solenghi in un sodalizio ormai collaudato, ha portano in scena per dieci serate, nella duplice veste di protagonisti e curatori dell’adattamento questa commedia di Francis Veber.
Al terzo anno di collaborazione con lo Stabile privato triestino Orazio Bobbio e dopo le due fortunate stagioni di Italiani si nasce, lo spettacolo L’apparenza inganna, del medesimo duo, non ha goduto di minore fortuna, serata conclusiva domenica 22 aprile.
Con la consueta verve comica che li contraddistingue, Micheli e Solenghi creano una nuova versione teatrale tratta dalla sceneggiatura originale, e a 10 anni di distanza dall’uscita dell’omonimo film, quest’opera mantiene ancora tutta la sua attualità, affrontando, seppur in chiave comica, temi di dominio pubblico come mobbing, disoccupazione, discriminazione sessuale, omofobia, stalking.
La vicenda del protagonista, Pino Tricarico, contabile diligente e uomo mite senza qualità, prende l’avvio dal suo licenziamento deciso da Ercole Spadoni, direttore del personale violento e volgare che lo ha sempre deriso, considerandolo un’emerita nullità e, di conseguenza, il primo della lista degli impiegati in esubero, resosi necessario dal ridimensionamento dell’azienda. Questa ennesima tegola che si abbatte sul poveretto, oltre al divorzio dalla moglie di cui è ancora innamorato e al fatto che il figlio non lo consideri minimamente, lo porta a contemplare il suicidio… ma proprio perché le cose non sembrano come appaiono e l’apparenza inganna il finale è a sorpresa.
Il progetto di riadattare questo testo, che aveva particolarmente colpito Tullio Solenghi fin dalla prima uscita dell’omonimo film qualche anno fa, si è sviluppato proprio durante la tournée di Italiani si nasce, grazie anche all’affiatamento che si è creato con Micheli.
Per dirigere lo spettacolo, Solenghi, che cura anche la regia, ha volutamente mantenuto la frammentarietà del racconto tipica del taglio cinematografico, operando una sorta di montaggio teatrale, con scene che si susseguono a ritmo incalzante, caratteristica comune di molte messe in scena del teatro attuale.
Come ricorda Solenghi “La via più sicura per arrivare alla comicità, della quale penso di essere portatore sano insieme a Maurizio, parte dalla credibilità e dal processo di identificazione dello spettatore. Se le avventure dei protagonisti non riguardano un po’ anche chi è seduto in platea, risulta poi difficile o quanto meno superficiale il divertimento che ne deriva. Gli anni di formazione del Trio mi hanno fatto sempre propendere per questa credibilità di partenza sulla quale poi operare la visone strabica propria del comico”.
L’attenzione primaria è sempre verso lo spettatore e la sua costante partecipazione, che non deve mai recedere, pena l’efficacia del nostro racconto.
Le scenografie de L’apparenza inganna sono state ideate da Alessandro Chiti, mentre i costumi sono di Andrea Stanisci, le musiche di Massimiliano Forza, arrangiate da Fabio Valdemarin, e il disegno luci di Filippo Caselli.
Informazioni: 040.390613; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; www.contrada.it.
s.d.