Cultura
A Chiopris la magia della Guarneriana tra le parole di Floramo
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- Pubblicato Mercoledì, 20 Aprile 2016 18:11
- Scritto da Timothy Dissegna
Chiopris-Viscone (Ud) - Il mondo ha bisogno di storie. Sono la nostra linfa, le nostre ossa, le cerchiamo e inventiamo dall'alba dei tempi e molto probabilmente non finiremo mai di ascoltarle. Come non ci si può stancare di conversare con Angelo Floramo, professore e studioso che ha legato il proprio nome da diversi anni con l'antica Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli.
Da questo suo lavoro, che fin da subito è stato vero amore, è nato il libro “Guarneriana segreta” (BEE). Proprio per presentarlo l'autore è stato ospite ieri sera della biblioteca comunale, presso la Sala polivalente, dando l'onore e onere al sottoscritto di intervistarlo. Si trattava per me della seconda volta (trovate l'articolo qui), l'emozione era comunque molta perché si tratta di una persona che lavora dove tutti gli amanti della letteratura vorrebbe vivere.
Obbligatoriamente, la serata non poteva che partire dalla vera protagonista del volume, la Guarneriana, nata da un gesto d'amore immenso di Guarnero d'Artegna, intellettuale umanista e all'epoca Vicario del Patriarca d'Aquileia proprio nella cittadina collinare. Egli, collezionista di manoscritti unici al mondo, decise di donare alla comunità tutti questi, affinché ognuno potesse godere di quel patrimonio che ancora oggi è di inestimabile valore.
Raccontare la storia di quest'uomo richiederebbe un libro a sé e non otterrebbe nemmeno così lo stesso risultato della voce di Floramo, potente e delicata al tempo stesso: nonostante egli fosse un eclessiastico, ebbe una figlia che all'epoca non riconobbe come legittima ma che allevò sempre con sé, fino al giorno in cui questa volle sposarsi. E, per darle una dote, il padre decise di rivelare a tutti il suo segreto: per questo la sua carriera finì, perdendo tutto il prestigio conquistato negli anni.
Gli rimasero i libri, che dopo la morte, come abbiamo già detto, affidò alla comunità. Nel corso della serata Floramo ha poi raccontato di com'è riuscito a unire la storicità oggettiva alla propria passione per queste opere, compito molto spesso difficile che ha comunque fatto emergere chi c'era dietro alla loro creazione: gli amanuensi, che non lasciavano nessuna lettera al caso ma ogni spazio diventava utile per un arricchimento unico, come ancora oggi si può ammirare.
Quando si parla di arte e cultura, il discorso non può che finire nella scuola che, come ha sottolineato lo stesso ospite, è spesso soggetta al pensiero di chi vede il sapere come un affare “privato”, relegato a pochi colti. Ma così facendo si perde il loro compito di “palestra della fantasia” essenziale per qualsiasi studente: come ha raccontato lui stesso, sono proprio i bambini quelli che rimangono colpiti maggiormente una volta arrivati alla Guarneriana, che con il loro stupore riempiono la sala principale.
C'è poi la minaccia della cultura da parte del terrorismo, che non è frutto solo dell'ISIS ma già durante le crociate si mirava a colpire i simboli degli avversari. E, nello stesso periodo storico, ci sono testimonianze di una convivenza pacifica in Tunisia tra cristiani, musulmani ed ebrei: tutti uniti a scrivere un libro di cucina che oggi si trova, guarda caso, proprio a San Daniele.
Le parole di Floramo non possono sostituire una visita a dir poco necessaria in questo luogo straordinario, dove sempre lui farà da cicerone in mezzo a perle come la Bibbia Bizantina o una delle prime copie in assoluto dell'Inferno dantesco: sono gli stessi libri che si possono leggere a scuola, ma lì qualcosa è diverso. Si vivono.
A Pordenone la scrittrice Sveva Casati Modignani presenta "La vigna di Angelica". Videointerviste
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- Pubblicato Venerdì, 15 Aprile 2016 22:05
- Scritto da Maurizio Pertegato
Pordenone - Le Donne del Vino di Pordenone, il Circolo della Cultura e delle Arti e la Fidapa - Federazione Italiana Donne Arti Professioni e Affari, hanno invitato la scrittrice Sveva Casati Modignani, nota autrice di romanzi rosa, a parlare del suo libro "La vigna di Angelica".
L'incontro si è svolto il 15 aprile presso la sala del palazzo della Provincia, in largo San Giorgio, alla presenza di Vera Casagrande, presidente del Circolo della Cultura e delle Arti di Pordenone; Cristiana Cirielli, presidente della sezione del Friuli Venezia Giulia dell'Associazione Donne del Vino; Giovanna Santin, presidente della delegazione Fidapa di Pordenone.
Tema del romanzo a forti tinte sentimentali è la storia di una donna - Angelica, appunto - che appartiene ad una famiglia di viticoltori di successo; sposata con un uomo che la tradisce, subisce il fascino di uno chef dopo essere finita con la moto sull'auto di lui.
"La vigna di Angelica" è una storia accattivante che ha al centro la tradizione millenaria della viticoltura, e traccia il ritratto di una protagonista affascinante in cui rivivono le tante donne produttrici di vino del nostro Paese, intraprendenti e coraggiose.
Intervista a Sveva Casati Modignani
Interviste a: Vera Casagrande; Cristiana Cirielli; Giovanna Santin.
(Interviste a cura di Maurizio Pertegato. Alcune immagini sono tratte da "VinoFriulano" - Video istituzionale per la promozione del Friulano e degli altri vini del Friuli Venezia Giulia di ERSA).
Un'illustratrice Premio Nastro D'Argento per le copertine di Safarà Editore
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- Pubblicato Venerdì, 15 Aprile 2016 11:07
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
Laura Pizzato, illustratrice 28enne di Pordenone, le cui illustrazioni sono state selezionate da Safarà Editore per diventare copertine, con il suo corto d'animazione "Migrar" ha ottenuto la menzione speciale al Premio Nastro D'Argento per la sezione animazione, Premio cinematografico di interesse culturale nazionale assegnato dal 1946 dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI).
Alcune sue illustrazioni realizzate con la tecnica dei pastelli a olio - la stessa utilizzata per le 500 illustrazioni che compongono il cortometraggio d’animazione premiato - diverranno presto le cover delle nuove pubblicazioni della casa editrice di Pordenone Safarà Editore: "Una ragazza lasciata a metà", pluripremiato romanzo della scrittrice irlandese Eimear McBride e "Terreni" dell’islandese Oddný Eir, vincitore dell’European Union Prize for Literature.
Già precedentemente Safarà Editore aveva fatto da talent scout a un artista emergente di origini friulane come Emi Haze, che ha realizzato le copertine di "Panic" e di "Ragazze che scompaiono" di Lauren Oliver (uscito lo scorso maggio sempre per Safarà Editore). Emi Haze è stato selezionato poi da Adobe Photoshop, la quale per realizzare "Dream On", il video di celebrazione in occasione dei suoi 25 anni.
«Nelle mie illustrazioni uso colori forti, per creare atmosfera e sensazioni - spiega Pizzato - Nelle copertine cerco di astrarre e semplificare il contenuto del testo, il visibile e l'invisibile, i fatti e il flusso dei pensieri».
Sono proprio queste le sensazioni che ha suscitato il suo corto d'animazione premiato con la menzione speciale al Premio Nastro D'Argento. Il suo cortometraggio di 3 minuti (presto online sul canale YouTube) realizzato con 500 illustrazioni in pastello a olio sul tema della migrazione, nato da una rivisitazione della sua tesi di laurea. «La migrazione, come quella degli uccelli, non è solo qualcosa che avviene al singolo, ma interessa anche il gruppo, lo stormo. E viceversa» afferma Laura Pizzato, che evidenzia come la frase che più coglie il senso del cortometraggio sia pronunciata dalla protagonista, nata a S. Martin di Buenos Aires: «È come se fossi legata a un sapore piuttosto che a una terra».
Una formazione che parte proprio da Pordenone, quella di Laura Pizzato, dall'Istituto d’Arte di Cordenons (ISAC). Dopo l'Isia di Urbino, sette anni fa ha cominciato a realizzare i suoi primi cortometraggi. Passione che non ha abbandonato, ma che ha affiancato ad altre attività, come l'insegnamento all'Istituto G. Freschi di San Vito al Tagliamento.
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