Cultura
“Textures at Pep’s” personale di Patrizia Delbello
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- Categoria: Arte
- Pubblicato Giovedì, 21 Maggio 2015 16:51
Trieste - Patrizia Delbello inaugura venerdì 22 maggio nelle sale del Pep’s una personale intitolata “Textures at Pep’s”: diciotto opere nelle quali protagonisti sono i colori, i tessuti e vari oggetti raccolti in viaggi intorno al mondo.
“La Delbello – scrive Franco Rosso nella presentazione- ha due riferimenti culturali: il dadaismo, dal quale coglie lo spirito anarchico, la libertà, la spregiudicatezza e il rifiuto dei luoghi comuni; l’arte povera, dalla quale attinge la capacità di trasformare elementi semplici in messaggi di contenuto.
Ma l’ispirazione di partenza rimane il viaggio, sempre inteso in termini proustiani, e soprattutto le cose che lei raccoglie nelle sue peregrinazioni nel mondo e che la sua personalità di artista-alchimista gli permette di trasformare in fatti magici: ma a lei non interessa creare delle descrizioni o rappresentazioni di ricordi, quanto liberare l’effetto meravigliante che gli elementi assemblati sanno suscitare. Il tutto si trasforma in una riflessione sulla manipolazione dei materiali, che nell’assemblamento cambiano spesso di significato, declinando una ironia giocosa, che diventa scanzonata contestazione dei falsi valori della nostra contemporaneità.
La Delbello si esprime con una creatività libera e liberata, tipica dello spirito del viaggiatore che è libero di vagabondare, vagare, esplorare, scoprire, divertirsi, amare e rifiorire: i suoi lavori hanno il pregio di riscattare l’arte dal banale concetto del manufatto privilegiato per consegnargli invece il compito di dialogare con il fruitore per stimolare, riflettere, far pensare”.
Personale TEXTURES AT PEP’S di Patrizia Delbello - Al bar Pep’s in Piazza Verdi,3. Visitabile dal 22 maggio al 19 luglio 2015
Orario: tutti i giorni 7.30-24 Info: Info: 349.4507912
Dopo le controversie legali a Illegio torna l'arte con "L'ultima creatura. L'idea divina del femminile"
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- Categoria: Arte
- Pubblicato Sabato, 16 Maggio 2015 17:20
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Udine - Torna ad animarsi Illegio, dopo un periodo di controversie legali sorte sull'operato del Comitato San Floriano. Il paesino carnico per 10 anni era stato meta di visitatori per esposizioni di alto livello artistico. Quando però alcune mostre avevano preso la via di Roma, erano emersi degli interrogativi, a partire dalla trasmissione "Report".
Il magazine Rai3 di Milena Gabanelli, con un servizio andato in onda il 5 maggio 2013, intitolato “Il business delle mostre dei privati nei grandi musei pubblici” aveva fatto emergere il "business" delle mostre d'arte.
Si era poi aperto un contenzioso tra il ministero e la Soprintendenza speciale per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma ed il Comitato di San Floriano, in merito alla realizzazione di alcuni allestimenti da organizzarsi nella capitale nel 2013, che aveva portato i due soggetti di fronte al Tribunale Amministrativo del Lazio.
Nell'estate 2014 è giunta la sentenza del Tar, che ha riconosciuto al Comitato un agire corretto. L'amministrazione pubblica è stata condannata a pagare il danno d'immagine per il Comitato con 10mila euro e le spese processuali.
In seguito alla vicenda, nel 2014 ad Illegio non era stata realizzata alcuna esposizione. Quest'anno invece l'arte torna nel paese carnico con la mostra "L'ultima creatura. L'idea divina del femminile", che verrà inaugurata dalla presidente della Regione Debora Serracchiani domenica 17 maggio nella "Casa delle Esposizioni" della frazione di Tolmezzo, presente come ospite d'onore per una testimonianza la celebre ex ballerina classica Carla Fracci.
Si tratta un evento culturale fondato su un'indagine teologica sulla donna, ripercorrendo i testi della Sacra Scrittura, su un'ampia ricerca iconografica nella storia dell'arte, che vuole rendere testimonianza alla presenza notevole del tema del femminile biblico e alla sua recezione nel corso della storia culturale occidentale.
Dodici donne sono protagoniste della mostra - Eva, Hagar, Rebecca, Rachele, Tamar, Miriam, Dalila, Giuditta, Giaele, Ester, Susanna, la stessa divina Sapienza - che raccoglie quaranta opere di alto pregio artistico e di rilievo internazionale (trenta i prestatori, tra musei e altre istituzioni), tutte pitture e sculture dal XV al XX secolo.
"È una mostra di straordinaria qualità che segna la ripartenza di Illegio come luogo di attrazione della nostra montagna grazie all'alto livello culturale delle sue proposte. Credo che lo stop forzato a cui l'anno scorso è stato costretto il Comitato di San Floriano si possa considerare a ragion veduta un momento di riflessione che ha creato le condizioni per rilanciare ancora più in alto l'ambizione a una sempre maggiore profondità dei temi affrontati". Lo ha sottolineato l'assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti, alla presentazione della mostra, lo scorso 14 maggio.
“I due Mori”: mostra fotografica del regista ungherese Péter Gothàr e di Gyula Salusinszky
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- Categoria: Arte
- Pubblicato Sabato, 16 Maggio 2015 11:23
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
Trieste - Si è inaugurata al Caffè San Marco, ieri venerdì 15 maggio alle ore 19, “I Due Mori” la prima mostra fotografica italiana del regista ungherese Péter Gothàr e di Gyula Salusinszky.
L’esposizione, promossa dall’Antico Caffè San Marco in collaborazione con Alpe Adria Cinema, è a ingresso gratuito e sarà esposta nelle sale del Caffè fino al 7 giugno 2015.
Gli scatti esposti di Gothàr sono scatti artistici, foto impalpabili che rappresentano gli spostamenti. Secondo il concetto dell’artista, infatti, il termine “spostamenti” significa che tra la percezione e l’esecuzione, anche durante la pressione che viene fatta sul pulsante che permette lo scatto, vi è un minimo movimento dei soggetti, e attraverso le sue fotografie cerca di rappresentare proprio questa situazione. Le fotografie possono sembrare statiche, ma se osservate attentamente, si nota uno spostamento appena percepibile.
Salusinszky, invece, preferisce “inseguire” i movimenti delle persone, cogliere il loro sguardo, attraverso il quale cerca di entrare “dentro” i suoi personaggi. Immortalare la gente nel proprio ambiente, aiuta a capire anche le diversità e di conseguenza la necessità e la volontà di convivenza. Salusinszky infatti, si immedesima nella frase del grande artista russo del ventesimo secolo,
Aleksandr Rodčenko: “Non mentire! Fotografa e fatti fotografare!”. Cristallizzare l’uomo non con un ritratto “sintetico”, bensì con una moltitudine di istantanee scattate a ore diverse e in diverse condizioni. Dare valore a tutto ciò che è reale e contemporaneo per essere reali e non recitare la parte di esseri umani.
Alla vernice, presenti gli autori e Judith Pinter, scrittrice e sceneggiatrice ungherese, già nota al pubblico triestino per aver partecipato nel 2002 alla rassegna, organizzata da Alpe Adria Cinema, “Graffitti Ungheresi” dedicata alla rivoluzione di Budapest dell’autunno del 1956. All’epoca il filo conduttore della manifestazione fu la rivoluzione di Budapest dell'ottobre-novembre 1956 e proprio nel programma, venne inserita una retrospettiva personale riservata proprio a Péter Gothàr ed è stato un piacere che dopo tredici anni la coppia di amici Pinter e Gothàr si è ritrovata nuovamente davanti al pubblico triestino, per parlare del loro paese questa volta però in chiave contemporanea.
ANTICO CAFFE' E LIBRERIA SAN MARCO: via Cesare Battisiti 18 TriesteTel 040 0641724
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