“I due Mori”: mostra fotografica del regista ungherese Péter Gothàr e di Gyula Salusinszky
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- Categoria: Arte
- Pubblicato Sabato, 16 Maggio 2015 11:23
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Trieste - Si è inaugurata al Caffè San Marco, ieri venerdì 15 maggio alle ore 19, “I Due Mori” la prima mostra fotografica italiana del regista ungherese Péter Gothàr e di Gyula Salusinszky.
L’esposizione, promossa dall’Antico Caffè San Marco in collaborazione con Alpe Adria Cinema, è a ingresso gratuito e sarà esposta nelle sale del Caffè fino al 7 giugno 2015.
Gli scatti esposti di Gothàr sono scatti artistici, foto impalpabili che rappresentano gli spostamenti. Secondo il concetto dell’artista, infatti, il termine “spostamenti” significa che tra la percezione e l’esecuzione, anche durante la pressione che viene fatta sul pulsante che permette lo scatto, vi è un minimo movimento dei soggetti, e attraverso le sue fotografie cerca di rappresentare proprio questa situazione. Le fotografie possono sembrare statiche, ma se osservate attentamente, si nota uno spostamento appena percepibile.
Salusinszky, invece, preferisce “inseguire” i movimenti delle persone, cogliere il loro sguardo, attraverso il quale cerca di entrare “dentro” i suoi personaggi. Immortalare la gente nel proprio ambiente, aiuta a capire anche le diversità e di conseguenza la necessità e la volontà di convivenza. Salusinszky infatti, si immedesima nella frase del grande artista russo del ventesimo secolo,
Aleksandr Rodčenko: “Non mentire! Fotografa e fatti fotografare!”. Cristallizzare l’uomo non con un ritratto “sintetico”, bensì con una moltitudine di istantanee scattate a ore diverse e in diverse condizioni. Dare valore a tutto ciò che è reale e contemporaneo per essere reali e non recitare la parte di esseri umani.
Alla vernice, presenti gli autori e Judith Pinter, scrittrice e sceneggiatrice ungherese, già nota al pubblico triestino per aver partecipato nel 2002 alla rassegna, organizzata da Alpe Adria Cinema, “Graffitti Ungheresi” dedicata alla rivoluzione di Budapest dell’autunno del 1956. All’epoca il filo conduttore della manifestazione fu la rivoluzione di Budapest dell'ottobre-novembre 1956 e proprio nel programma, venne inserita una retrospettiva personale riservata proprio a Péter Gothàr ed è stato un piacere che dopo tredici anni la coppia di amici Pinter e Gothàr si è ritrovata nuovamente davanti al pubblico triestino, per parlare del loro paese questa volta però in chiave contemporanea.
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