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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

"Un'idea di pittura" a Casa Cavazzini, un viaggio nella pittura analitica italiana

Udine - L’idea comune che, nelle mostre di pittura contemporanea, la cosa più interessante da ammirare sia l’estintore alla parete, non è sempre sbagliata: sculture contorte, dipinti senza una forma definita, oggetti che sembrerebbero non aver alcun lato artistico spesso fanno nascere perplessità nei volti del pubblico, pronto a pentirsi di aver speso i soldi del biglietto. E anche se può sembrare di questo avviso la mostra “Un’idea di pittura. Astrazione analitica in Italia 1972-1976”, ospitata presso Casa Cavazzin dal 28 febbraio al 3 giugno, le apparenze ingannano.

Grandi opere, tra pittura e installazioni, coinvolgono lo spettatore in un viaggio attraverso la pittura analitica degli anni ’60 e ’70, firmate da grandi nomi dell’epoca come Carlo Battaglia, Enzo Cacciola, Claudio Olivieri e molti altri. Il movimento nacque in un periodo storico di grandi cambiamenti, grazie alla volontà di artisti innovativi che volevano rompere definitivamente gli schemi dell’arte accademica, per dar vita a dipinti e creazioni che coinvolgessero in prima persona chi le guarda, facendolo pensare sui loro possibili significati.

Sicuramente, davanti ai quadri e alle installazioni esposte, c’è molto da pensare. Perché presenta colori e forme totalmente diversi da quell’arte classica e abituale che possiamo ammirare in qualsiasi museo o chiesa, senza la presenza di un soggetto specifico ma puntando solo su mirati studi di colore, stesi dalla tela grezza fino ai materiali plastici. O i giochi di luce e contrasti, che scompongono le immagini, creano illusioni e figure che fanno nascere nell’animo umano i più svariati stati d’animo, dalla serenità fino a un sentito fastidio sottopelle.

L’esposizione, curata da Fabio Belloni e Vania Gransinigh, non ospita solo artisti italiani, ma anche grandi esponenti dei movimenti analitici internazionali, da quello francese a quello statunitense. Furono loro a ispirare i protagonisti nostrani di questa corrente artistica, nota anche come “pittura pittura” o “pittura pura”, e quelle loro opere mostrano allo spettatore una nuova finestra sul modo di osservare la realtà, non più rappresentandola fedelmente ma a seconda dell’animo dell’autore.

“Un’idea di pittura” si integra perfettamente con la collezione FRIAM, stabilmente ospitata al secondo piano di Casa Cavazzini, dono dei più noti personaggi dell’arte contemporanea degli anni ’70, che decisero di donare alcune loro opere al Friuli dopo il sisma del 1976. Il percorso della mostra temporanea racconta di uno stile che va controcorrente rispetto alla omologazione delle immagini, tipica della nostra società, e pone tutti noi di fronte all’intricato quesito della complessità.

(Foto Messaggero Veneto)

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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