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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Salone del mobile di Milano, c'è anche una giovane architetto triestina con il progetto “Sit.me”

Salone del mobile di Milano, c'è anche una giovane architetto triestina con il progetto “sit.me”

Milano - C’è anche una giovane architetto triestina, Monica Maraspin, col suo lavoro “Sit.Me”, al Salone internazionale del Mobile e del Complemento d’Arredo che si svolge dal 14 al 19 aprile, proponendo sempre maggiori novità del settore che comprende, quest’anno, anche le biennali Workshop3.0 (dedicato all’arredo da ufficio) ed Euroluce, oltre a laboratori diffusi in varie zone di Milano città. In uno di questi è esposto l’interessante lavoro di Monica Maraspin, “Sit.Me”.

2100 espositori su più di 200.000 metri quadrati espositivi: questi i numeri del più grande evento del genere a livello internazionale, che ha permesso un grande sviluppo e successo dello stile, della qualità e della commercializzazione made in Italy nel mondo in tutti questi anni.

Moltissimi i piccoli espositori internazionali quest’anno, provenienti soprattutto dall’Europa dell’est (Polonia) e del Far East (Korea, Giappone, ecc.) che con le loro idee ed estetiche caratteristiche hanno portato energia e novità di cui questo settore, visto anche il particolare periodo, ha certamente un gran bisogno.

Nei padiglioni 22 e 24 – gli stessi di Workplace3.0 – e con ingresso gratuito al pubblico, torna il SaloneSatellite, legato a l’EXPO col progetto “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” – dedicato al tema “Pianeta vita”. Ad esso sono dedicate quattro installazioni molto suggestive e sono ben settecento i giovani designer selezionati, assieme a 18 scuole internazionali di design, che presentano i loro progetti sfidandosi anche in un concorso internazionale. Non solo esposizione, dunque, ma tante attività, eventi, laboratori e progetti legati non solo al settore ma che abbracceranno diversi temi e settori, come è giusto che sia in un mondo sempre più connesso e multidisciplinare.
 
Abbiamo raggiunto Monica Maraspin, che ci parla del suo progetto.

Può spiegare brevemente cos’è Sit.Me?

È la stilizzazione di una silhouette, una sagoma che si materializza da un foglio di lamiera piegato, dando vita ad un componente d'arredo che isolato, che accoppiato o ripetuto crea diverse situazioni e funzioni. Seduta, contenitore, multifunzione. Funzioni mutevoli per una forma flessibile che si adatta ai gusti e ai modi di stare del fruitore.

Come nasce e a chi è rivolto il progetto?

Nasce da una modalità dello “stare”, ovvero da una posizione che uno assume, la posizione di un corpo raccolto su se stesso. Sit.Me gioca su due valenze: Siediti e mettimi seduto/a. Si gioca quindi sulle diverse modalità di seduta. A seconda dei volumi e della posizione, l’oggetto può svolgere diverse funzioni, in verticale, ad esempio, diventa un portariviste/modulo contenitore mentre in orizzontale è una comoda chaise longue dotata di cuscini che scompaiono all’occorrenza.

A chi guarda Sit.Me?
Al privato, che desidera dare un tocco di modernità e stile ergonomico alla propria casa, quindi come complemento d’arredo, ma anche al pubblico attraverso l’idea di rendere più belli e meno degradati spazi pubblici e urbani quali parchi, metropolitane, stazioni, aeroporti.  

Come mai si presenta “fuori salone”? 

È la prima volta che prendo parte al fuori salone. Sono stata selezionata nel circuito “Centrale FS-Design HUB che è organizzato dall’associazione+studio AArch-Mi, patrocinato dal Comune di Milano con l’obiettivo di collaborare con un progetto a livello regionale di riqualificazione urbana e di spazi abbandonati della zona Stazione e Magazzini raccordati di Milano.

Impressioni e aspettative? 

È ancora presto per dirlo, siamo appena giovedì, comunque ho visto abbastanza fermento, voglia di collaborare e condividere idee e sinergie e, perché no, mettersi in mostra con il proprio progetto per farsi conoscere sia dal cliente privato che dall’azienda pubblica.  

Daniele Benvenuti

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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