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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Cultura

Morto a 91 anni il pittore e scultore cervignanese Giuseppe Zigaina, protagonista del neorealismo

Morto a 91 anni il pittore e scultore cervignanese Giuseppe Zigaina, protagonista del neorealismo

FVG - Il pittore e scultore Giuseppe Zigaina è morto il 16 aprile all'età di 91 anni. Nato a Cervignano del Friuli (Ud), Zigaina è stato un protagonista del neorealismo ed intellettuale nel senso più completo del termine.

Importante la sua amicizia con Pier Paolo Pasolini, per il quale aveva realizzato tredici disegni per una raccolta di poesie intitolata "Dov'è la mia Patria" edita dall'Academiuta de Lenga Furlana di Casarsa della Delizia.

La collaborazione col poeta friulano era culminata con la collaborazione al film "Teorema" e all'interpretazione del ruolo del frate santo nel "Decameron".

Su Pasolini Zigaina aveva pubblicato numerosi saggi e aveva curato alcune rappresentazioni teatrali, contribuendo poi a far conoscere il poeta negli Stati Uniti nel suo periodo di insegnamento a Berkeley.

Vincitore di numerosi premi, Zigaina aveva negli anni mantenuto un costante impegno ideologico e un continuo riferimento alla realtà, della quale aveva anche scandagliato gli aspetti psichici e onirici.

Nel 2009 Villa Manin gli aveva dedicato una vasta mostra personale. Giuseppe Zigaina era stato presente al Padiglione Italia esterno della 54ª Biennale di Venezia 2011, Regione Friuli Venezia Giulia, presso il Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste.

Proiettato sempre nel futuro, non ha mai smesso di lavorare e di continuare la sua opera di ricerca. 

L'artista abitava nella sua casa a Cervignano, da lui stesso progettata negli anni Cinquanta e fornita di una libreria con migliaia di volumi.

(Foto d'archivio di Danilo De Marco. Fonte: http://www.eugeniodavenezia.eu)

“Il Soffio” personale di Alessandra Rossi al Vis à Vis

“Il Soffio” personale di Alessandra Rossi al Vis à Vis

Trieste – S’inaugura, sabato 11 aprile alle ore 18.30, presso l’Hotel Duchi Vis à Vis, a Trieste - in Piazza dello Squero Vecchio,1-  la personale “Il Soffio” dell’artista triestina Alessandra Rossi. La mostra sarà visitabile fino al 7 maggio 2015.

“L’espressività artistica di Alessandra Rossi declina un valore estetico -scrive Franco Rosso nella presentazione- che  non è determinato da un procedimento tecnico ma da un puro atto mentale, tant’è che l’attività estetica diviene un modello di comportamento libero da costrizioni, e l’artista inventa un astrattismo lirico attraverso una giungla si segni grafici che traducono impulsi della memoria e dell’inconscio. La forma si genera attraverso lo slittamento dei piani spaziali, in puro stile giapponese, mentre il quadro perde ogni centro di riferimento e la sua spazialità diventa elastica e distante dalla concretezza, mentre emergono schiume, affiorano spessori atmosferici, si affacciano impalpabili veli cromatici, si sfalda l’orizzonte che non coincide più con una linea di confine ma con l’infinito dello spazio, come se l’artista volesse perdersi nell’universo che lei stessa ha creato.  L’eco sonoro emanato dalle sue tele è quello di un soffio, metafora aerea che può visualizzare l’inizio di una vita, quasi la sintesi di un respiro interattivo con lo spazio che ci circonda attraverso uno scambio di energia che ci riporta  e ci collega al creato”.

Nella stessa giornata, tre opere della Rossi  di grandi dimensioni (cm200X200) contribuiscono alla scenografia dello spettacolo “Luisa e Giulio” che L’Armonia presenta al Teatro Silvio Pellico

Hotel Duchi Vis à Vis

Piazza dello Squero Vecchio 1 -Trieste Info: 339.2865174

“Ritorno. Vento, Confine, Mare” personale di Denis Riva alla trart

“Ritorno. Vento, Confine, Mare” personale di Denis Riva alla trart

Trieste – Si inaugura, sabato 11 aprile alle 18.30, allo spazio espositivo trart la personale di Denis Riva “Ritorno. Vento, Confine, Mare”

Nell’immaginario creativo di Denis Riva c’è posto anche per Trieste. Città di vento, mare e confine. Ritorno. Vento, Confine, Mare è una finestra che offre uno sguardo poetico sulla città. Non c’è nulla di descrittivo. Denis Riva non illustra, entra nell’anima profonda dei luoghi, li annusa, li sente e offre la propria interpretazione, seguendo il proprio immaginario, popolato di personaggi, animali e cose, drammatico a volte, ma anche ironico. Ed è il caso dei disegni e dipinti dedicati alla Bora. Al vento che spazza la città sovvertendo ogni ordine e imponendo il caos. È una calma apparente quella che precede le prime raffiche, poi…tutto si ribalta. Gli alberi si piegano, ogni cosa vola verso un altro luogo. Anche i gabbiani sono Presi alla sprovvista e giocano improvvisando una danza che li rende un tutt’uno con le raffiche, immateriali come solo il vento può essere.

I suoi personaggi nati quasi per caso dal lievito madre, come lo definisce, in realtà pigmenti e acqua stesi sulla carta, macchie di colore che diventano forma, diventano cosa, diventano figura, sono la rappresentazione di quel senso di in-appartenenza tipico di una città di frontiera.

Figure senza volto che si muovono in uno spazio vuoto, in un “non luogo” come lo descrive Claudio Magris, con poche connotazioni, anzi nessuna, ma riconoscibile in quella particolare Stimmung, mal definita in italiano atmosfera, in cui uomini e donne seppur in relazione tra loro sembrano rivolti verso un altrove, lontano e mal definibile.

Ogni opera che Denis Riva ha creato non è un omaggio alla città, ma un verso di una poesia profonda ed emozionante declinata per immagini, pregne di quel senso della vita che travalica il binomio spazio-tempo, ma identifica un’atmosfera, un’aura che solo i poeti, gli artisti-poeti, sanno cogliere.

La mostra resterà aperta fino al 16 maggio presso  trart - viale xx settembre 33, Trieste. Gli orari dal martedì al sabato dalle 17.30 alle 19..30. Info: www.trart.it  mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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