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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Cultura

Personale di Annalisa Pisoni nella sede di Ad Formandum

Personale di  Annalisa Pisoni nella sede di Ad Formandum

Trieste - Mercoledì 18 marzo, a partire dalle ore 19, presso l’affascinante sede dell’Impresa Sociale Ad Formandum in via Ginnastica 72, si inaugura la mostra “Closer” dell’artista Annalisa Pisoni Cimelli. La mostra firmata da Elisabetta Bacci si compone di venti opere di grandi e piccole dimensioni che rimescolano, per mezzo di un contrasto molto appariscente, il rapporto biunivoco tra il corpo come campo d’indagine e la modalità d’espressione come possibilità estensiva del linguaggio, sia questo di impronta pittorica o sia questo di impostazione fotografica.

Ecco perché l’autrice, affascina per la capacità di produrre immagini che non si soffermano sulla ridondanza di un vero impianto narrativo, ma solo su microflash aneddotici, perché nella mente dell’autrice vale lo slogan degli architetti razionalisti: “less is more” e financo che la qualità dell’opera la si percepisce nel dettaglio e non nello sguardo d’insieme.

È ovvio che il dettaglio può ingenerare confusione, anche perché non facilmente leggibile, e può quindi condurre l’occhio di chi guarda alla considerazione che si sia di fronte a opere non riconoscibili. Eppure, sebbene l’autrice giochi su questo filo del rasoio, la negazione del reale qui non c’è mai e il confine con l’astrazione o con il segno gratuito rimane appunto una possibilità non praticata.

La serata, organizzata con il concorso dell’Associazione Juliet, e legata alla ricorrenza della giornata della Donna, sarà presentata dal critico Elisabetta Bacci. La chiusura della mostra è prevista per il 30 maggio e sarà visitabile da lunedì a giovedì, dalle ore 17.00 alle 20.00.  Per ulteriori info:  335 264611 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

Dal 7 marzo al 28 giugno due mostre inedite sull'avanguardia russa a Villa Manin. Video

Dal 7 marzo al 28 giugno due mostre inedite sull'avanguardia russa a Villa Manin

Codroipo (Ud) - Si aprono il 7 marzo a Villa Manin due inedite e singolari mostre. La prima, intitolata "Avanguardia russa a Villa Manin 1910/1930 - Capolavori dalla Collezione Costakis" raccoglie irca 300 opere dalla collezione Costakis, prestate dal museo statale di arte contemporanea di Salonicco, e 100 dell'artista Aleksandr Rodčenko tra fotografie originali, collage, fotomontaggi stampe vintage e pubblicità.

Fino a giugno inoltre, la sala convegni ospiterà “Il cine-occhio delle avanguardie russe”, una vasta panoramica sulle tendenze più innovative del cinema russo, dagli anni della rivoluzione fino all’inizio dell’era di Stalin.

L'inaugurazione è avvenuta il 6 marzo alla presenza della presidente regionale Debora Serracchiani, dell'assessore Torrenti e dei vertici dell'azienda speciale Villa Manin. Per il Museo Statale d'Arte Contemporanea di Salonicco era presente la direttrice Maria Tsantsanoglou. Inoltre, Angeliki Charistou, Curatrice della collezione Costakis per la la mostra Capolavori della Collezione Costakis e Ol'ga Sviblova, Direttore della Caa della fotografia di Mosca per la mostra Aleksandr Rodcenko Fotografia.

La collezione di George Costakis, saranno visitabili dal 7 marzo al 28 giugno nelle sale della splendida Villa. Una mostra enciclopedica – curata da Maria Tsantsanoglou e Angeliki Charistou e realizzata in collaborazione con il Museo e la Città di Salonicco e con il Ministero della Cultura e dello Sport della Repubblica Ellenica - capace di mettere in luce, grazie alla varietà e alla ricchezza dei lavori presentati, le diverse e ancora poco conosciute anime dell’arte sperimentale russa e di svelare la storia e la personalità di quell’uomo - quel “pazzo greco”- che sfidando i divieti del regime stalinista riuscì a collezionare migliaia di opere di artisti russi dei primi decenni del Novecento, evitandone la distruzione e la dispersione.

Qui il video di ContemporaryArt Torino che documenta l'esposizione nella sua precedente tappa allo Spazio Mostre Polo Reale Palazzo Chiablese:



Dipinti, gouaches, acquarelli, lavori d’arte applicata dei principali protagonisti di quella stagione, documenti e un nucleo importante di disegni sull’architettura costruttivista – per un’esposizione che a Passariano (Udine) si arricchisce di un ulteriore nucleo di prestiti, ottenuto dal Museo greco: tra questi alcuni dipinti di Malevič e di Rodčenko mai esposti nel nostro Paese, che verranno affiancati agli altri capolavori in mostra.

Un’integrazione significativa, perché è proprio alla complessa personalità artistica di Aleksandr Rodčenko (1891-1956) che è dedicata un’altra particolare esposizione curata da Ol’ga Sviblova, focalizzata sulla rivoluzionaria produzione fotografica dell’artista russo, che dal 1924 al 1930 abbandonò la pittura per la fotografia.

Cento opere tra fotografie originali, collage, fotomontaggi stampe vintage e pubblicità, provenienti dal Multimedia Complex of Actual Arts (MoscowHouse of Photography Museum), ci consegneranno uno spaccato quanto mai significativo degli anni Venti e degli inizi degli anni Trenta in Russia: con i volti, le mode, le architetture, gli ideali e le finzioni di allora, magistralmente colti da Rodčenko con un linguaggio visivo assolutamente personale e nuovissimo.

Le mostre promosse dall’Azienda Speciale Villa Manin di Passariano e dalla Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia, con il sostegno della Fondazione CRUP, sono incluse nello stesso biglietto (comprensivo di audioguida) e costituiscono dunqueuna proposta culturale assolutamente irripetibile in Italia.

“Connected” di Lodovica Delendi a Il Laboratorio

“Connected” di Lodovica Delendi a Il Laboratorio

Trieste – Si è inaugurata, lunedì 2 marzo 2015, presso il Laboratorio di via san Francesco 28, a Trieste, una mostra di Maria Lodovica Delendi, e resterà aperta fino a fine maggio.

La mostra, coordinata dall’Associazione Juliet, si compone di sette opere appositamente realizzate per l’occasione; titolo della mostra: “Connected”.

In questo breve ciclo pittorico si possono cogliere diverse fasi del percorso di scoperta e di conoscenza dei modi nei quali il linguaggio pittorico può rivelare i diversi gradi  dell’essere.  L’artista, architetto e architetto del paesaggio, ha come centro della sua ricerca la condensazione dell’energia in materia, dagli stati più rarefatti alla concretezza del tridimensionale, dello spirito che si fa forma e delle forze che rendono questo possibile.  E’ uno scandaglio che rileva gli squarci di aperture che mostrano una iniziazione alle forze che governano l’ universo , ma che possiamo ritrovare nell’interazione degli umani, forze eteriche, astrali che aprono i corpi rivelandoli come energia in movimento che ritma incontri e lontananze ma sempre in una danza di relazione. Oppure energie sottili e delicatissime che si svincolano da forme geometriche per galleggiare  autonome sulla tela o che si fanno ritmo convulso e disordinato, come un oscillografo che registra sia  i momenti più intricati e confusi delle forze che attraversano l’animo umano  sia quelli più liberati  e sereni.  L’arte diventa un percorso di conoscenza che rivela ciò che non appare, non confinata quindi nel mondo dell’immaginario o del fantastico, ma al contrario capace di rivelare l’intima essenza che dà forma alla realtà.

La serata, è stata realizzata con il sostegno dell’Associazione Juliet e il rinfresco sarà offerto da Villa Parens di Giovanni Puiatti. La mostra sarà visitabile fino al 30 maggio, da lunedì a sabato, dalle ore 9.00 alle 21.00. Per ulteriori info: 329 2229124.

 

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